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Web tax, cos’è esattamente e chi deve pagarla?

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Web tax, la legge di Bilancio 2018 introduce una nuova tassa sui servizi effettuati tramite mezzi elettronici. Ecco di cosa si tratta e chi deve pagarla

L’articolo 1 (comma 1011 e successivi) della legge di Bilancio 2018 prevede l’introduzione della cosiddetta web tax, un’imposta gravante sulle transazioni digitali relative a prestazioni di servizi effettuate tramite mezzi elettronici.

La web tax sarà introdotta in Italia a partire dal 1° gennaio 2019 e colpirà solo i servizi resi tramite mezzi elettronici. Sono escluse tutte le transazioni di commercio elettronico indiretto, ossia quelle transazioni telematiche con consegna materiale del prodotto.

Web tax, cos’è

La web tax è un’imposta che grava sulle transazioni digitali relative a prestazioni di servizi effettuate tramite mezzi elettronici.

Si tratta di una flat tax pari al 3% dei corrispettivi al netto dell’IVA delle prestazioni di servizi effettuate con mezzi elettronici dalle imprese che operano online, siano esse residenti o meno in Italia.

La web tax si applica solo ai rapporti business to business e non anche a quelli business to consumer che rappresentano, in realtà, la quota più significativa. Quindi, la web tax si applica alle prestazioni effettuate tra 2 imprese e non a quelle rese nei confronti di soggetti privati.

La web tax si applica, inoltre, solo se il soggetto ha effettuato nel corso di un anno solare un numero superiore a 3.000 transazioni “digitali”.

Perché introdurre la web tax

Le motivazioni che hanno spinto il legislatore italiano ad adottare questa misura sono legate ai numerosi fenomeni di non tassazione dei redditi prodotti in Italia dalle imprese multinazionali che operano nel settore digitale e che non possono essere facilmente “intercettati” in assenza di una base fisica fissa in Italia.

Dunque, grosse aziende tipo Google, Facebook, Amazon, indipendentemente dal luogo di conclusione della transazione, dovranno l’imposta per i servizi resi alle imprese italiane.

Quali servizi sono soggetti a web tax

Il comma 1012 dell’art. 1 della legge di Bilancio 2018 rimanda a un successivo decreto del MEF l’individuazione analitica delle prestazioni di servizi oggetto della nuova imposta; tuttavia vengono anticipate le prestazioni che saranno potenzialmente oggetto della web tax:

  •  la fornitura di prodotti digitali in generale, compresi software, loro modifiche e aggiornamenti;
  • i servizi che veicolano o supportano la presenza di un’azienda o di un privato su una rete elettronica, quali un sito o una pagina web;
  • i servizi automaticamente generati da un computer attraverso Internet o una rete elettronica, in risposta a dati specifici immessi dal destinatario;
  • la concessione, a titolo oneroso, del diritto di mettere in vendita un bene o un servizio su un sito Internet che operi come mercato on line, in cui i potenziali acquirenti fanno offerte attraverso un procedimento automatizzato e in cui le parti sono avvertite di una vendita attraverso posta elettronica generata automaticamente da un computer;
  • le offerte forfettarie di servizi Internet (Internet service packages, ISP) nelle quali la componente delle telecomunicazioni costituisce un elemento accessorio e subordinato (il servizio comprende altri elementi, quali accesso alle notizie di attualità, alle informazioni meteo o turistiche, spazi di gioco, hosting di siti, accessi a dibattiti on line ecc.);
  • i servizi elencati di cui all’Allegato I Regolamento n. 282/2011.

 

Clicca qui per scaricare la legge di Bilancio 2018

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