def-2019

Via libera al DEF 2019 con le previsioni sulla situazione economica italiana

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Il CdM ha approvato il DEF 2019: il Pil dovrebbe crescere dello 0,2% nel 2019 e salire allo 0,8% nei 3 anni successivi

Nella seduta n. 54 del 9 aprile, il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF 2019, Documento di Economia e Finanza, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica (legge 196/2009).

Il Documento, che contiene le previsioni sulla situazione economica italiana nel prossimo futuro, si compone di 3 sezioni:

  • programma di stabilità dell’Italia
  • analisi e tendenze di finanza pubblica
  • programma nazionale di riforma (PNR)

Partendo dai risultati conseguiti nei primi 10 mesi di attività del Governo, il documento indica quali saranno le linee guida della politica di bilancio e di riforma nei prossimi 3 anni.

Il Governo intende ribadire gli obiettivi fondamentali della sua azione: ossia ridurre progressivamente il gap di crescita con la media europea e, contemporaneamente, il rapporto debito/Pil (prodotto interno lordo).

A tale scopo viene ribadito il ruolo centrale degli investimenti pubblici come fattore fondamentale di crescita, ricordiamo il disegno di legge Crescita e il lo Sblocca cantieri.

I dati

Pil

Per quanto riguarda i principali indicatori economici e di finanza pubblica, il 2018 si è chiuso con un incremento del Pil reale dello 0,9%, mentre la crescita per il 2019 è stimata allo 0,2%, contrariamente all’1% stimato nella legge di Bilancio. Secondo le stime del Governo dovrebbe salire allo 0,8% nei prossimi 3 anni.

Debito/Pil

Il documento prevede anche l’aumento del debito pubblico che salirà nel 2019 al 132,6% del Pil, dal 132,2% del 2018, per poi scendere al 131,3% nel 2020, al 130,2% nel 2021 e al 128,9 nel 2022.

Deficit/Pil

Il DEF segnala, inoltre, la crescita del rapporto deficit/Pil che passerà al 2,4%, dal 2% stimato di recente dal Governo. Le previsioni sono che scenderà al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021. Il deficit strutturale scenderebbe dall’1,6% del Pil di quest’anno allo 0,8% nel 2022.

Il programma nazionale di riforma (PNR)

Il programma nazionale di riforma (PNR), dell’attuale esecutivo, si inserisce nel solco dei provvedimenti già approvati, dando la priorità a:

  • inclusione sociale
  • contrasto alla povertà
  • avvio al lavoro della popolazione inattiva
  • miglioramento dell’istruzione e della formazione.

Oltre all’investimento in infrastrutture fisiche, si prevedono investimenti in:

  • innovazione tecnologica e della ricerca
  • diffusione della banda larga
  • sviluppo della rete 5G
  • rilancio della politica industriale dell’Italia.

 

Clicca qui per scaricare la bozza del DEF 2019

 

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