UNI 11417-1:2022 e UNI 11417-2:2022: durabilità e degrado delle opere e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo e delle armature
Dall’opus caementicium della superba calotta di copertura del Pantheon di Roma, al cemento armato sperimentato da Gaudì nella ascensionale e sublime preghiera incarnata dalla Sagrada Familia di Barcellona, fino ad arrivare al più moderno e performante calcestruzzo armato impiegato nei virtuosismi mirabolanti delle sinuose architetture di Zaha Hadid, di strada ne ha fatta questo portentoso e versatilissimo materiale da costruzione.
In principio fluido per adattarsi ai capricci più ambiziosi del progettista per poi assumere la consistenza lapidea, il calcestruzzo ci appare possente, indistruttibile, ma in realtà anch’esso, nella sua apparente invulnerabilità, deve fare i conti con le ingiurie mosse dal tempo e dagli agenti atmosferici, per cui non bisogna meravigliarsi di tanta attenzione posta nei confronti di questo materiale dai diversi ambiti normativi e legislativi.
A tal riguardo è utile ricordare che progettare oggi una struttura in calcestruzzo armato può risultare un’operazione tanto delicata quanto semplice e veloce con l’ausilio del giusto software a supporto del prezioso lavoro del tecnico.
UNI, rappresentando uno degli ambiti normativi di riferimento, recentemente si è interessata, grazie alla commissione “Ingegneria strutturale” alla realizzazione due nuovi documenti dedicati al calcestruzzo:
Il documento, in considerazione della vita utile di esercizio dell’opera, mette in relazione i requisiti di durabilità delle opere e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo con i fenomeni di degrado del calcestruzzo stesso e delle armature.
Le raccomandazioni espresse nella norma riguardano le strutture in:
Sono escluse le opere per le quali esiste una regolamentazione particolare e calcestruzzi non tradizionali come quelli fibrorinforzati.
Per ciascun fenomeno si descrivono le principali cause, il relativo grado di aggressività e le azioni di prevenzione, contenimento e mitigazione del rischio associato.
La UNI 11417-1:2022 sostituisce la UNI 11417-1:2012.
La seconda parte della UNI 11417, si inserisce nel quadro delle indicazioni trattate dalla UNI 11417-1 per una migliore comprensione dei fenomeni di degrado e per una prevenzione efficace delle azioni aggressive sulle opere di calcestruzzo.
La norma riguarda la reazione, denominata reazione alcali-silice (ASR), che può intervenire tra la silice reattiva presente, talvolta in alcune tipologie di aggregato, e gli alcali contenuti nella soluzione dei pori del calcestruzzo.
Per la prevenzione di questo fenomeno e del conseguente degrado delle opere, la norma introduce il concetto di “livello di precauzione”, che il progettista può applicare in funzione delle caratteristiche dell’opera (o di parti di essa) e delle condizioni di esposizione ambientali.
Anche se in Italia il numero di strutture colpite non è elevato, in alcuni casi i fenomeni espansivi causati da questa reazione hanno ridotto la fruibilità di alcune importanti opere e intensificato il danno provocato da altri agenti aggressivi.
Il manifestarsi della reazione alcali-silice dipende congiuntamente:
La reazione alcali-carbonato non viene trattata, in quanto non si hanno evidenze di questi fenomeni sul territorio nazionale.
Il documento intende, inoltre, ottimizzare la gestione delle risorse di aggregati in accordo con un approccio di sviluppo sostenibile, offrendo soluzioni tecnicamente valide rispetto a quella restrittiva che consisterebbe nell’utilizzo di soli aggregati classificati come non reattivi.
La UNI 11417-2:2022 prevede anche l’uso di aggregati classificati come potenzialmente reattivi, con riserva di applicare le misure preventive riportate nella norma.
La UNI 11417-2:2022 sostituisce la UNI 11417-2:2014.
La UNI 11417-1:2022 e UNI 11417-2:2022 sono scaricabili a pagamento dal sito dell’UNI
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