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Serve il permesso di costruire per trasformare un negozio in sala scommesse

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Il Tar di Parma ribadisce che la trasformazione di un negozio in sala scommesse è urbanisticamente rilevante e quindi necessita di permesso di costruire

Con la sentenza n.19/2020 del Tar Emilia Romagna, sezione di Parma, viene esaminato il caso della trasformazione di un negozio in sala scommesse.

I fatti in breve

Con un atto del Comune di Reggio Emilia è stato ordinato, ad una impresa proprietaria di un locale commerciale, di ripristinare la legittima destinazione d’uso “B1 – Esercizio commerciale di vicinato”.

Il Comune in particolare ha contestato un cambio di uso avvenuto in assenza di idoneo titolo abilitativo (che, nel caso di specie, e ai sensi della normativa regionale di settore, avrebbe dovuto essere il permesso di costruire), contestualmente segnalando l’abuso penalmente rilevante alla Procura della Repubblica competente.

Tale provvedimento derivava dai riscontri ottenuti ad esito di un sopralluogo e in relazione ai quali era stato appurato che l’uso effettivo dei locali era stato trasformato da ordinario esercizio di vicinato (negozio) in agenzia di gioco.

Il proprietario presenta quindi ricorso contro tale provvedimento.

La sentenza

Per il Tar:

Non vi è dunque alcun dubbio che il cambio di destinazione non autorizzato vi sia stato, come peraltro accertato anche dal Giudice ordinario che, in sede penale, si è pronunciato sulla fattispecie di reato contestata al gestore della sala e incentrata, per l’appunto, sulla illegittima modificazione urbanistica in assenza di titolo edilizio.

Il ricorso deve dunque essere respinto, dato che il mutamento della destinazione d’uso è stato effettuato con riferimento a categorie urbanistiche disomogenee di utilizzazione, così determinando un aggravamento del carico urbanistico esistente (cfr. Cass. pen. Sez. III, sentenza n. 40678 del 2018, riportata nell’ultima memoria di replica dall’amministrazione).

 

praticus-ta

Clicca qui per scaricare la sentenza del Tar

 

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