Sicurezza

Tirante d’aria, cos’è e come calcolarlo

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Federica Fabrizio
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Il tirante d’aria è la distanza minima necessaria a consentire una caduta senza raggiungere il suolo o altri ostacoli. Scopri come calcolarlo

I rischi di caduta dall’alto sono una problematica con cui il settore edilizio ha sempre dovuto fare i conti. Ancora oggi le cadute dall’alto risultano essere una delle cause più frequenti di infortuni mortali. In questo scenario è di fondamentale importanza, quindi, una corretta progettazione e installazione dei sistemi di anticaduta da prevedere sulle coperture e in ogni luogo dove sussiste il rischio di caduta dall’alto; ovverosia ogni volta che il lavoratore si trovi ad operare ad un’altezza superiore ai 2m rispetto ad un piano stabile (come per esempio i ponteggi).

Quando si utilizza un sistema anticaduta è necessario calcolare il cosiddetto tirante d’aria. La verifica del tirante d’aria è un’operazione molto complessa da effettuare sia per lavori su ponteggi che per lavori in copertura. Per questa ragione, possono esserti d’aiuto due strumenti:

  • un software per PiMUS ponteggi che consente di effettuare, senza l’ausilio di moduli o componenti aggiuntivi e direttamente dal wizard, la verifica del tirante d’aria per tutti i ponteggi e per tutti gli impalcati selezionati e ottenere in automatico la stampa della relazione;
  • un software calcolo linea vita che permette di valutare i rischi di caduta dall’alto e i sistemi anticaduta con la verifica del tirante d’aria per linee vita secondo la norma UNI 11560:2022.

Cos’è un tirante d’aria?

Il tirante d’aria, secondo le norme UNI, è la distanza minima – misurata in verticale – necessaria per arrestare in sicurezza il lavoratore stesso, ancorato ad un sistema di arresto alla caduta (come può essere una linea vita, un gancio o altri sistemi di ritenuta).

Distanza libera di caduta e distanza di arresto

Nella corretta progettazione di un sistema anticaduta è fondamentale valutare la distanza libera di caduta e quella di arresto. La distanza libera di caduta è la distanza verticale misurata dal punto di inizio caduta al punto dove un operatore può impattare (il suolo, un balcone ecc.); questa distanza varia in funzione della morfologia dell’edificio e del terreno.

La distanza di arresto, invece, è la distanza verticale misurata dal punto di inizio caduta alla posizione finale di equilibrio dopo l’arresto e varia in funzione dei sistemi di protezione utilizzati.

Il tirante d’aria come si calcola?

La valutazione del tirante d’aria costituisce parte dell’analisi del rischio che il progettista deve effettuare per individuare il sistema anticaduta più adeguato. Il tirante d’aria deve essere calcolato tenendo conto delle caratteristiche di ogni sistema di arresto di caduta e della tipologia del punto di ancoraggio utilizzato. Per evitare che l’operatore urti il suolo, il tirante d’aria deve essere inferiore all’altezza di caduta.

Per calcolare il tirante d’aria è necessario considerare i seguenti parametri:

  • flessione degli ancoraggi;
  • lunghezza statica del cordino comprensiva dell’eventuale assorbitore di energia;
  • posizione di partenza del dispositivo anticaduta;
  • spostamento verticale o allungamento del dispositivo anticaduta;
  • altezza del lavoratore che utilizza il dispositivo;
  • lo spazio libero residuo (tra la superficie di impatto e l’addetto in posizione finale di caduta deve essere garantito uno spazio di 1 m).
  • scostamento laterale del punto di ancoraggio.

La somma di tutte queste misure determinerà il valore del tirante d’aria.

 

Tirante d’aria-calcolo

Flessione degli ancoraggi

Un parametro che si può utilizzare per una migliore determinazione del tirante d’aria è la flessione degli ancoraggi. Gli ancoraggi vengono usati per fissare o connettere l’attrezzatura anticaduta a una struttura specifica. In particolare, nel caso in cui sia stato predisposto un sistema anticaduta che preveda:

  • un singolo punto fisso di ancoraggio o una linea di ancoraggio rigida orizzontale o verticale, lo spostamento dell’ancoraggio è pari a 0 a meno che la struttura a cui è fissato l’ancoraggio presenti una flessione sotto il carico indotto dall’arresto della caduta;
  • una linea di ancoraggio flessibile orizzontale o verticale, la freccia massima della linea viene calcolata in relazione al valore della flessione della linea di ancoraggio stessa il cui valore viene fornito dal fabbricante del dispositivo all’interno del libretto d’istruzione che accompagna il dispositivo stesso.

Posizione di partenza del dispositivo anticaduta

Come posizione di partenza del dispositivo anticaduta si deve considerare la distanza verticale del dispositivo dal suo punto di ancoraggio, tenendo presente la sua posizione più sfavorevole.

Allungamento del dispositivo anticaduta

Nel caso di allungamento o spostamento verticale del dispositivo di arresto caduta, è necessario tener conto del:

  • sistema di arresto caduta su linea di ancoraggio flessibile (massima estensione);
  • sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo retrattile (massima estensione);
  • sistema di arresto caduta con linee di ancoraggio orizzontali con cordino comprensivo di assorbitore (massima estensione prevista);
  • cordini.

Altezza del lavoratore che utilizza il dispositivo

Per l’altezza del lavoratore che utilizza il dispositivo si deve tener conto dell’altezza rispetto al livello dei piedi dal punto di attacco sull’imbracatura del lavoratore; in generale, è assunta pari a 1,5 m.

Scostamento laterale del punto di ancoraggio

Quando il punto di ancoraggio è spostato rispetto alla posizione prevedibile di caduta, si deve tenere conto dei seguenti effetti:

  • se il lavoratore sta usando un cordino, come mostrato nelle figure, non è necessario di una ulteriore distanza addizionale (DEP);

Tirante d’aria- punto singolo di ancoraggio con cordino

  • se il lavoratore sta usando un dispositivo di arresto caduta come in figura si deve tenere conto di una posizione più bassa che consideri la massima distanza laterale rispetto al punto di ancoraggio;

effetto del disassamento laterale rispetto al punto di ancoraggio

  • effetto pendolo.

Tirante d’aria-effetto pendolo

Cos’è l’effetto pendolo e come evitarlo?

L’effetto pendolo è costituito da un movimento oscillatorio incontrollato e incontrollabile che un corpo collegato da un sistema flessibile (corda o cavo) ad un ancoraggio può subire per effetto di una caduta.

L’effetto pendolo è tanto maggiore quanto maggiore è la possibilità di oscillazione laterale prima che il corpo raggiunga un proprio equilibrio e si fermi. L’effetto pendolo ha diverse componenti e varia in base al dispositivo utilizzato, alla posizione del lavoratore e allo scostamento laterale dal punto di ancoraggio.

Per evitare l’effetto pendolo è necessario usare un secondo punto di ancoraggio inteso come ancoraggio a cui agganciare un cordino o come deviazione della fune di trattenuta (ancoraggio di deviazione). In particolare, quando non si può eliminare completamente il rischio dovuto all’effetto pendolo, è necessario adottare una delle seguenti soluzioni:

  • utilizzare un secondo cordino di trattenuta collegato a un secondo ancoraggio per limitare l’oscillazione;
  • utilizzare una fune di deviazione della fune principale, collegata a un secondo ancoraggio;
  • utilizzare fermi sul bordo in corrispondenza della zona di lavoro per contenere lo scivolamento della fune tra un fermo e l’altro.

Tirante d’aria-ancoraggio di deviazione

Esempio verifica di tirante d’aria

Ecco un esempio in formato PDF di relazione di verifica del tirante d’aria, elaborata con il software per PiMUS ponteggi con cui puoi effettuare anche la verifica degli ancoraggi, la verifica rischio fulmini scariche atmosferiche e tutte le verifiche tecniche e di sicurezza necessarie.

 

 

 

 

Federica Fabrizio

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