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Superbonus, che fine farà con il nuovo Governo?

Come cambierà il Superbonus con il nuovo Governo? Ecco alcune ipotesi su come potrebbe essere la prossima maxidetrazione fiscale

A distanza di una settimana dalle elezioni e in attesa della formazione del nuovo Governo, ci si chiede che fine farà il Superbonus, se sarà riconfermato, rimodulato o completamente abolito.

Nel frattempo arrivano varie proposte dall’ANCE e dai vari schieramenti politici.

Sono due anni ormai che il Superbonus è entrato nel vivo delle riqualificazioni edilizie, con tutti i suoi repentini cambi di rotta. Ricordiamo che l’agevolazione consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal primo luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Al riguardo ti suggerisco un software per la gestione della pratica Superbonus gratis per 30 giorniuna guida PDF sui bonus edilizia. Questo strumento ti consentirà di fare:

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  • compilazione automatica dei documenti;
  • archiviazione e condivisione sul cloud;
  • ecc.

La scadenze attuali Superbonus

Ecco le attuali scadenze del Superbonus:

  • 31/12/2022 per gli edifici unifamiliari o assimilabili, a condizione che entro il 30/09/2022 sia stato concluso almeno il 30% del totale dei lavori;
  • 31/12/2025 per condomini, edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari ed ONLUS, con una percentuale di detrazione del 110% fino al 2023, del 70% per tutto il 2024 e del 65% per tutto il 2025;
  • 31/12/2023 per IACP cooperative di abitazione a proprietà indivisa, a condizione che entro il 30/06/2023 sia stato concluso almeno il 60% del totale dei lavori;
  • 30/06/2022 per ASD SSD.

La proposta dell’ANCE: proroga generalizzata di 6 mesi

Mancano quindi meno di 100 giorni per la fine del 2022, il quale porterà via con sé le speranze di chi voleva usufruire del Superbonus per le unifamiliari.

Occorre ricordare che negli ultimi periodi ci sono stati un po’ di blocchi da parte delle banche, soprattutto per la questione cessione del credito. Questi blocchi hanno portato alla sospensione di molti cantieri.

A tal proposito l’ANCE con una nota ha spiegato che “sarebbe sbagliato a non pensare ad una proroga di 6 mesi rispetto alle scadenze tali visti gli stop che il mondo dell’edilizia ha dovuto subire a causa del blocco della cessione dei crediti. Se tale proposta venisse accolta all’interno del Governo e poi accettata anche in Senato e Camera, vedremmo il calendario dei bonus edilizi muoversi nel seguente modo:

  • unifamiliari giugno 2023;
  • condomini giugno 2024;
  • IACP giugno 2024.

Una proroga di sei mesi che consentirà di recuperare tutto il tempo perso a causa delle modifiche sulla cessione dei crediti.

Cosa accadrà con il nuovo Governo?

Esponenti della nuova maggioranza stanno iniziando a parlare di Superbonus e come potrebbe cambiare con la prossima manovra.

Voci di corridoio riportano che si starebbe ragionando sul riordino dei bonus edilizi, lasciando spazio ad una detrazione più contenuta tra il 60 e il 70 %, piuttosto del 110%, garantendo una vita più longeva della detrazione e che peserebbe di meno sulle casse dello Stato (spesa superbonus Stato: tra il 2020 e il 2021 circa 25 miliardi di euro).

gira la ruota superbonus

Inoltre, la detrazione potrebbe essere diversa da soggetto a soggetto richiedente, in quanto il beneficio potrebbe essere legato al reddito del beneficiario e al tipo di immobile (prima o seconda casa).

Quindi, chi ha meno possibilità economiche potrà accedere a una detrazione più alta rispetto a chi ha un reddito ISEE più alto, e la prima casa beneficerà di un bonus più alto rispetto alla seconda.

Quello che viene garantito dalle fonti interne è che le pratiche già aperte verranno tutelate, in modo da non pregiudicare famiglie e imprese già impegnate nelle ristrutturazioni edilizie.

Infine ti consiglio le nuove regole per il 2023 sui bonus edilizi: scopri tutti i dettagli su proroga superbonus e reddito di riferimento.

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