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Sport e periferie 2020: stanziati altri 160 milioni di euro

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Sport e periferie 2020: stanziati altri 160 milioni per la ristrutturazione e la nuova costruzione di impianti sportivi

Con il decreto del Ministro per le politiche giovanili e lo sport, del 18 gennaio 2021, sono state incrementate le risorse destinate al bando sport e periferie 2020, per un ammontare pari a 160 milioni di euro.

I nuovi fondi, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, permetteranno il finanziamento di un consistente numero di progetti candidati al bando 2020.

Ricordiamo che il bando si è concluso il 30 ottobre scorso ed ha visto la presentazione di 3380 domande, il  Dipartimento per lo Sport, con una apposita Commissione esaminatrice, sta ora  procedendo alla valutazione dei progetti presentati che terminerà indicativamente entro metà aprile.

Il bando Sport e periferie 2020

L’Ufficio dello sport della Presidenza del CdM attraverso il bando finanzia gli interventi di:

  • realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi, localizzati nelle aree svantaggiate e nelle periferie urbane;
  • acquisto di attrezzature sportive;
  • completamento ed adeguamento di impianti sportivi esistenti.

L’importo del contributo erogato per ciascun intervento non potrà essere superiore a € 700.000, pena l’esclusione dalla procedura.

Beneficiari

Potevano presentare domanda di finanziamento:

  • le Regioni, le Province/Città Metropolitane, i Comuni;
  • i seguenti soggetti non aventi fini di lucro:
    • federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate;
    • associazioni e società sportive dilettantistiche;
    • enti di promozione sportiva;
    • enti religiosi civilmente riconosciuti.

Per quanto concerne le Federazioni, le discipline sportive associate e gli enti di promozione sportiva, la richiesta doveva essere avanzata esclusivamente dagli organismi sportivi nazionali e non dalle rispettive articolazioni e/o rappresentanze territoriali.

La domanda e le graduatorie

La domanda di contributo doveva essere inserita sull’apposita piattaforma informatica  dal 20 luglio al 30 ottobre 2020.

La graduatoria finale include, così come previsto dal paragrafo 11 del bando, gli interventi oggetto di finanziamento e gli interventi non finanziati con l’indicazione del punteggio totalizzato.

All’atto dell’inserimento della domanda, doveva essere allegata la seguente documentazione:

  1.  relazione descrittiva della ipotizzata modalità di gestione dell’impianto, che evidenzi anche gli effetti di miglioramento del tessuto sociale di riferimento, al fine di garantirne una maggiore e certa fruibilità nell’arco dell’intera giornata, di promozione dei valori delle pari opportunità, di favorire la diffusione dei principi di non discriminazione, inclusione sociale, partecipazione dei soggetti disabili, delle minoranze etniche e di altri gruppi socialmente vulnerabili;
  2. stima dei costi di gestione e manutenzione su base annua dell’impianto oggetto dell’intervento e relativa sostenibilità. La predetta relazione dovrà contenere la descrizione puntuale degli interventi e dei risultati attesi; l’indicatore utilizzato per la misurazione dei risultati, dovrà essere corredato da tavole illustrative ed elaborati tecnico-economici e dal programma attuativo degli stessi;
  3. progetto definitivo o esecutivo, redatto ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
  4. verifica preventiva e validazione del livello di progettazione presentato, ai sensi dell’articolo 26 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
  5. delibera di approvazione dell’intervento, se il proponente è un ente pubblico;
  6. atti autorizzativi, pareri e altri atti comunque denominati, già rilasciati dagli enti competenti.

Criteri di selezione

Il punteggio massimo conseguibile è pari a 100 punti.

La selezione delle richieste di intervento da finanziare avviene secondo i seguenti criteri:

  1. indice di vulnerabilità sociale e materiale del Comune in cui è localizzato l’intervento: l’indice si riferisce all’esposizione di alcune fasce di popolazione a situazioni di rischio, inteso come incertezza della propria condizione sociale ed economica e prende in considerazione gli indicatori elementari; l’indicatore per ogni Comune è indicato nella mappa-rischi Istat, con riferimento alla popolazione dell’anno 2018, fino ad un massimo di 25 punti;
  2. indice di sostenibilità ambientale, intesa quale capacità di miglioramento dell’efficienza energetica attraverso l’impiego di apposita tecnologia e l’utilizzo di fonti rinnovabili/materiali ecocompatibili, fino ad un massimo di 25 punti;
  3. indice di contribuzione da parte del proponente, inteso quale percentuale delle risorse finanziarie eventualmente apportate rispetto al costo totale del progetto, fino ad un massimo di 10 punti;
  4. livello di progettazione, inteso quale grado di analiticità degli elaborati tecnici ovvero quale livello della progettazione redatto ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, fino ad un massimo di 15 punti;
  5. grado di definizione del piano di attività di gestione dell’impianto, ivi compresi i profili manutentivi, al fine di garantirne la più ampia e certa fruibilità dell’impianto nell’arco dell’intera giornata, di promuovere i valori delle pari opportunità, di favorire la diffusione di principi di non discriminazione, inclusione sociale, partecipazione dei soggetti disabili, delle minoranze etniche e di altri gruppi socialmente vulnerabili: fino ad un massimo di 25 punti.

 

Clicca qui per scaricare i bando Sport e periferie 2020

Clicca qui per scaricare il decreto con il nuovo finanziamento

 

edificius

 

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