Annullamento in autotutela del titolo edilizio dopo 21 anni, è legittimo?
Risponde il Tar Campania: l’annullamento in autotutela del titolo edilizio oltre un termine ragionevole è illegittimo
La vicenda, oggetto della sentenza n. 677/2019 del Tar Campania, riguarda il ricorso avanzato dalla proprietaria di un’unità abitativa contro il provvedimento del Comune di annullamento in autotutela del titolo edilizio dopo 21 anni.
Con il provvedimento viene annullata in autotutela la concessione edilizia in sanatoria, rilasciata alla ricorrente nel 1997, ed ingiunto l’ordine di demolizione dell’edificio (ai sensi dell’art. 31 del dpr n. 380/2001) entro 90 giorni dalla notifica, impartito anche ai proprietari delle altre unità abitative che lo compongono.
La ragione avanzata dal Comune circa l’illegittimità della sanatoria, consisterebbe nell’interferenza del fabbricato condonato con il vincolo cimiteriale insistente nella zona oggetto di intervento.
Secondo la ricorrente, il potere di autotutela per l’annullamento della concessione edilizia in sanatoria sarebbe stato esercitato dal Comune dopo un tempo non più accettabile (ben 21 anni!). Inoltre, il Comune avrebbe omesso di effettuare un’idonea istruttoria al fine di verificare l’effettiva entità dell’incidenza del vincolo cimiteriale sull’area di sedime del fabbricato che ne risulterebbe interessata soltanto in parte.
Inoltre la ricorrente precisa che aveva acquistato il fabbricato molto tempo dopo l’avvenuta concessione in sanatoria.
La decisione del Tar
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, definitivamente pronunciando sul ricorso, lo accoglie: il potere di autotutela è stato indubbiamente esercitato in un termine tutt’altro che ragionevole.
Inoltre, l’amministrazione ha completamente omesso di valutare che la ricorrente è divenuta titolare di diritti reali sull’immobile oggetto di causa, soltanto in epoca di gran lunga successiva rispetto alla presentazione dell’istanza di sanatoria.
Clicca qui per scaricare la sentenza n. 677/2019

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