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Scala a chiocciola: è abuso se indicata solo nel grafico!

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La scala a chiocciola va rappresentata non solo nei grafici di progetto ma deve essere anche indicata nella relazione asseverata, altrimenti è abuso! Lo chiarisce il CdS

La redazione di una relazione tecnica descrittiva del progetto potrebbe sembrare quasi marginale o un di più rispetto a quanto dettagliato nel grafico, ma non è così e i diversi casi discussi in aule di tribunale di ogni ordine e grado, già affrontati in passato, su cosa debba prevalere in caso di discordanza tra grafico e relazione tecnica, hanno confermato che quest’ultima assume sempre un posto di preminenza, quindi attenzione alla redazione di questo documento da compilare con cura e dovizia di particolari.

Il caso di oggi, affrontato dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 7832/2023, focalizza l’attenzione sulla scala a chiocciola, un oggetto comune, anche di arredo, utile a collegare due piani di una abitazione con poco ingombro, sovente acquistabile prefabbricata. Occhio però, non fatevi ingannare dalla sua veste smart, anche una scala a chiocciola può divenire oggetto di abuso edilizio, se non rappresentata e palesata correttamente in tutti i documenti descrittivi del progetto che in seguito andrà assoggettato al titolo edilizio più appropriato. Per quest’ultimo, onde evitare di commettere involontariamente ulteriori abusi, vorrei suggerirti il software per una valida gestione e archiviazione dei moduli edilizi, che attraverso una procedura guidata ti fornisce il giusto supporto per la scelta corretta del titolo abilitativo, la compilazione e consultazione rapida dei dati.

La scala a chiocciola indicata nel grafico ma che non compare nella relazione asseverata, è abusiva?

I protagonisti del caso di oggi decidevano di demolire il solaio di calpestio del sottotetto per ricostruirlo ad una quota inferiore e consentire così la fruizione degli ambienti immediatamente al di sotto della copertura. Come collegamento tra i due livelli optavano per una scala a chiocciola, ma successivamente, tra l’altro, la suddetta scala veniva ritenuta abusiva.

Dopo un primo respingimento del ricorso al Tar, la questione trovava il suo epilogo in appello presso il Consiglio di Stato.

CdS: la scala chiocciola non è indicata nella relazione asseverata, per cui costituisce abuso

Tralasciando il contesto più ampio e palese del caso che vede una serie di opere edilizie connotanti una reale ristrutturazione con aumento di superficie utile, non contemplate dal titolo edilizio richiesto e non autorizzate dalla Soprintendenza in un edificio vincolato, i giudici di Palazzo Spada in merito alla scala a chiocciola ne confermano l’abuso nell’abuso per due ragioni:

  • la scala si inserisce in un contesto di opere non autorizzate per la sua funzione di collegamento anche agli ambienti abusivamente ricavati (sottotetto abitabile);
  • essa non era prevista nella relazione asseverata che ha consentito la realizzazione dell’intervento ma solo nei relativi grafici.

I giudici aggiungono che sebbene basti già la prima considerazione, va osservato, rispetto a quest’ultima circostanza, che non è sufficiente l’indicazione dell’opera nel grafico di progetto, dovendo essere la stessa anche menzionata testualmente nella relazione asseverata che reca, nel caso in esame, la sola menzione di opere interne.

Il ricorso non è, quindi, accolto.

Quanto detto sin qui è utile ad evidenziare, ancora una volta, come la scelta del titolo abilitativo più appropriato per la realizzazione di un manufatto edilizio costituisce motivo di facile inciampo con serie conseguenze amministrative e penali, ma la stessa gestione del titolo edilizio scelto correttamente potrebbe risultare confusa tra molteplici moduli da compilare, presentare e successivamente archiviare. È per questo che ti suggerisco un software titoli abilitativi edilizia che può rendere il tuo lavoro più veloce, facile da tenere in ordine e consultare agevolmente.

 

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praticus-ta
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