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Rischio atex esplosione

Rischio atex esplosione

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Rischio atex esplosione: scopri come fare correttamente la valutazione dei rischi e gli obblighi del datore di lavoro

L’acronimo ATEX sta per “ATmosphères EXplosibles”. L’atmosfera esplosiva è una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta. Il rischio esplosione è molto alto in determinate attività, ecco perché il datore di lavoro deve elaborare una corretta valutazione dei rischi per garantire la sicurezza dei lavoratori. Scopri tutti i dettagli.

Rischio esplosione: le due direttive

Il settore delle atmosfere potenzialmente esplosive è regolamentato dalla Direttive ATEX 94/9/CE e dalla Direttiva 99/92/CE.

La Direttiva 94/9/CE è stata implementata in Italia con il dpr 126/1998 con efficacia a partire dal 1° luglio 2003. Questa direttiva è volta a regolamentare i requisiti essenziali di sicurezza e salute per i prodotti al fine di agevolare la libera circolazione all’interno della Comunità Europea.

La Direttiva 99/92/CE è stata recepita in Italia tramite il dlgs 233/2003 entrato in vigore il 10 settembre 2003. Quest’ultima direttiva, di natura sociale, integra il dlgs 81/08 con il suo Titolo XI, stabilendo una serie di responsabilità per i datori di lavoro al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Valutazione rischio atex

La valutazione rischio atex rientra nelle misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro ai sensi dell’art. 15 del dlgs 81/08. Il datore di lavoro deve adottare una serie di misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell’attività, tra le altre misure sono presenti quelle atte a prevenire la formazione di atmosfere esplosive.

Nel caso in cui non si possano prevenire esplosioni, anche a causa della natura dell’attività, il datore di lavoro deve:

  • evitare l’accensione di atmosfere esplosive;
  • attenuare gli effetti pregiudizievoli di un’esplosione per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Se necessario deve combinare ed integrare le suddette disposizioni con altre contro la propagazione delle esplosioni. Queste misure vengono riesaminate periodicamente e, in ogni caso, ogniqualvolta si verifichino cambiamenti rilevanti.

Valutazione rischio atex esempio

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Modello valutazione rischio atex

Modello valutazione rischio atex CerTus-LdL

Valutazione rischio esplosione

Secondo l’art.290 del testo unico della sicurezza, il datore di lavoro deve valutare i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: 

  • probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;
  • probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci; 
  • caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;
  • entità degli effetti prevedibili.

I rischi di esplosione vengono valutati complessivamente. Nel corso della valutazione devono essere presi in considerazione anche i luoghi che sono o che possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.

Valutazione del rischio atex: gli obblighi

Il datore di lavoro deve prendere provvedimenti necessari affinché:

  • gli ambienti di lavoro siano strutturati in modo da permettere lo svolgimento delle attività lavorative in condizioni di sicurezza dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori o di altri;
  • sia garantito un adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio, mediante l’utilizzo di mezzi tecnici adeguati negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Il datore di lavoro, essendo responsabile del luogo di lavoro, deve coordinare l’attuazione di tutte le misure riguardanti la salute e la sicurezza dei lavoratori e specificare nel documento sulla protezione contro le esplosioni, di cui all’articolo 294 del dlgs 81/2008, l’obiettivo, le misure e le modalità di attuazione di detto coordinamento.

Aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive

Il datore di lavoro ha l’obbligo di suddividere le zone in cui potrebbero svilupparsi situazioni di atmosfere esplosive, come indicato nell’allegato XLIX del dlgs 81/08. Inoltre è tenuto a garantire che queste zone rispettino almeno i requisiti minimi stabiliti nell’allegato L. Qualora si rendesse necessario, le aree a rischio di formazione di atmosfere esplosive, che potrebbero costituire una minaccia per la sicurezza e la salute dei lavoratori, devono essere chiaramente identificate presso i punti di accesso, in conformità all’allegato LI e devono essere dotate di segnalazioni visive e sonore che indichino l’avvio e l’arresto degli impianti, sia durante le normali operazioni che in caso di emergenza.

Divisione in zone

Secondo l’allegato XLIX del dlgs 81/08 le aree a rischio di esplosione sono divise in zone in base alla frequenza e alla durata della presenza di atmosfere esplosive. Da questa classificazione dipende il livello dei provvedimenti da adottare. Le zone sono le seguenti:

  • Zona 0: area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia;
  • Zona 1: area in cui la formazione di un’atmosfera esplosiva, consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività;
  • Zona 2: area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata;
  • Zona 20: area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria;
  • Zona 21: area in cui la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività;
  • Zona 22: area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.

Protezione contro le esplosioni: il documento

Nella valutazione del rischio atex, gioca un ruolo fondamentale il documento sulla protezione contro le esplosioni che il datore di lavoro deve elaborare ed aggiornare. Il documento è parte integrante del documento di valutazione dei rischi e deve precisare:

  • che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati;
  • che saranno prese misure adeguate per raggiungere gli obiettivi di protezione da esplosione;
  • quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone di cui all’allegato XLIX;
  • quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni minime di cui all’allegato L;
  • che i luoghi e le attrezzature di lavoro (compresi i dispositivi di allarme) sono concepiti, impiegati e mantenuti in efficienza tenendo nel debito conto la sicurezza;
  • che, ai sensi del titolo III, sono stati adottati gli accorgimenti per l’impiego sicuro di attrezzature di lavoro.

Il documento deve essere compilato prima dell’inizio dei lavori ed essere aggiornato qualora i luoghi di lavoro, le attrezzature o l’organizzazione del lavoro abbiano subito modifiche, ampliamenti o trasformazioni rilevanti.

Obbligo informazione e formazione dei lavoratori

Il datore di lavoro deve curare anche un altro aspetto: l’informazione e la formazione dei lavoratori esposti al rischio esplosione in relazione al risultato della valutazione dei rischi. Bisogna porre molta attenzione su diversi aspetti, quali:

  • le misure adottate in applicazione del presente titolo;
  • la classificazione delle zone;
  • le modalità operative necessarie a minimizzare la presenza e l’efficacia delle sorgenti di accensione;
  • i rischi connessi alla presenza di sistemi di protezione dell’impianto;
  • i rischi connessi alla manipolazione ed al travaso di liquidi infiammabili e/o polveri combustibili;
  • il significato della segnaletica di sicurezza e degli allarmi ottico/acustici;
  • gli eventuali rischi connessi alla presenza di sistemi di prevenzione delle atmosfere esplosive, con particolare riferimento all’asfissia;
  • l’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazioni all’uso.

 

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