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Rilascio autorizzazioni e parcelle professionali, cosa ne pensano professionisti

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La Calabria ha previsto il rilascio delle autorizzazioni solo dopo l’avvenuto pagamento della parcella del tecnico: ecco cosa ne pensano i professionisti e le associazioni

A seguito dell’entrata in vigore della nuova legge regionale della Calabria n. 25/2018 con oggetto la “tutela delle prestazioni professionali“, le amministrazioni locali prima di rilasciare dei titoli autorizzativi devono aver ricevuto una “Dichiarazione di pagamento” che attesti il pagamento della parcella del tecnico, così come spiegato in dettaglio nell’articolo di BibLus-net del 30 agosto.

Le reazioni all’importante novità introdotta da questa legge non si sono fatte attendere, soprattutto dal mondo delle professioni.

Fondazione Inarcassa, contrasto all’evasione fiscale

La prima ad intervenire accogliendo favorevolmente la novità è stata Fondazione Inarcassa, la Fondazione di architetti e ingegneri liberi professionisti iscritti Inarcassa, che in maniera tempestiva ha diffuso una nota in cui il Presidente, Egidio Comodo, dichiara:

“Il provvedimento, sostenuto dagli Ordini degli architetti e ingegneri calabresi, tutela i liberi professionisti nelle prestazioni espletate per conto dei privati. Infatti, al momento del rilascio dell’atto autorizzativo in materia di edilizia ed urbanistica, il professionista dichiarerà preventivamente che le proprie prestazioni siano state economicamente soddisfatte, indicando altresì gli estremi della fattura”

“Apprendiamo con soddisfazione che la proposta del consigliere regionale Ennio Morrone, sia divenuta una realtà. Questa legge avrà ricadute certamente positive sugli ingegneri e architetti che vivono di libera professione e contribuirà in modo decisivo al contrasto all’evasione fiscale. Grazie a questo provvedimento, inoltre, i professionisti non saranno più costretti ad accettare compensi inadeguati alle prestazioni svolte”.

Consulenti del Lavoro, dignità economica e sociale ai professionisti

Il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca afferma che:

“Con questo importante provvedimento anche la Calabria segue l’esempio virtuoso delle Regioni che hanno introdotto disposizioni normative sull’equo compenso a favore della categoria dei professionisti, promuovendo la dignità economica e sociale di lavoratrici e lavoratori autonomi e a tutela, soprattutto, dei tanti giovani che incontrano le maggiori difficoltà nel farsi strada nel mondo del lavoro professionale”

“Il fatto che sempre più istituzioni si impegnino per rendere l’equo compenso un principio basilare del nostro ordinamento dimostra il valore della battaglia portata avanti dal Comitato Unitario delle Professionisti e dalla Rete delle Professioni Tecniche. Continueremo dunque con determinazione il cammino intrapreso , con l’obiettivo di rendere l’equo compenso del professionista la quotidianità e non l’eccezione. La lotta contro la richiesta di prestazioni professionali a costo zero prosegue”

CNI – consiglio nazionale degli ingegneri, equo compenso a tutte le libere professioni

Gli ingegneri già da tempo reclamano una nuova normativa sull’equo compenso: infatti, prima della pausa estiva, avevano pubblicato un documento sull’equo compenso che ne chiedeva l’estensione a tutto il mondo delle libere professioni, così some riportato nell’articolo di BibLus-net.

FNAILP, ripristino dei minimi tariffari e abolizione degli incarichi fiduciari

La legge è stata accolta con favore dalla FNAILP (federazione nazionale architetti ed ingegneri liberi professionisti) che da tempo chiede:

  • l’abolizione del decreto Bersani del 2006 ed il ripristino dei minimi tariffari
  • il rispetto dell’equo compenso nei rapporti tra i professionisti e la committenza privata e pubblica
  • l’allegazione alle pratiche della fattura che attesti il pagamento della prestazione professionale in modo da avere una certezza dei pagamenti
  • l’abrogazione del meccanismo degli incarichi fiduciari e l’uso di un meccanismo rotativo per l’assegnazione di incarichi e CTU dalla pubblica amministrazione

Compensi professionali, come si calcolano?

Cogliamo l’occasione per fare un riepilogo sui compensi professionali (LL.PP.) in base al dm 17 giugno 2016 (decreto parametri).

Ricordiamo che per la determinazione del compenso si applicano i seguenti parametri:

  1. parametro «V», dato dal costo delle singole categorie componenti l’opera
  2. parametro «G», relativo alla complessità della prestazione
  3. parametro «Q», relativo alla specificità della prestazione
  4. parametro base «P», che si applica al costo economico delle singole categorie componenti l’opera

Il parametro «V» definisce il valore dell’opera in base al costo delle singole categorie ed è individuato sulla base del preventivo di progetto, o sulla base del consuntivo lordo nelle fasi di direzione esecutiva e collaudo, sulla base dei criteri di cui alla tavola Z-1. Per le prestazioni relative ad opere esistenti tale costo è corrispondente all’importo complessivo delle opere, esistenti e nuove, oggetto della prestazione.

Il parametro «G», relativo al grado di complessità della prestazione, è individuato per ciascuna categoria e destinazione funzionale sulla base dei criteri di cui alla tavola Z-1.

Il parametro di incidenza «Q», relativo alla specificità della prestazione, è individuato per ciascuna categoria d’opera nella tavola Z-2 del decreto.

Il parametro base «P», funzione del valore dell’opera, applicato al costo delle singole categorie componenti l’opera sulla base dei criteri di cui alla Tavola Z-1, si ottiene dalla seguente espressione: P = 0,03 + 10/V0,4.

Per importi delle singole categorie componenti l’opera inferiori a 25 mila euro, il parametro «P» non può superare il valore del parametro «P» corrispondente a tale importo.

Per la determinazione del compenso, al netto di spese ed oneri, si applica la seguente formula:  CP= ∑ (V×G×Q×P)

L’importo delle spese e degli oneri accessori è stabilito in maniera forfettaria per i seguenti importi:

  • fino a un milione di euro è determinato in misura non superiore al 25% del compenso
  • per importi pari o superiore a 25 milioni di euro è determinato in misura non superiore al 10% del compenso
  • per importi intermedio in misura non superiore alla percentuale determinata per interpolazione lineare

Tavola Z-1

La tavola z-1, allegata al decreto 17 giugno 2016, definisce il parametro «G», relativo al grado di complessità della prestazione.

Il parametro «G» viene individuato, in funzione delle seguenti voci:

  • categorie
    • edilizia
    • strutture
    • impianti
    • infrastrutture per la mobilità
    • idraulica
    • tecnologie della informazione e della comunicazione
    • paesaggio, ambiente, naturalizzazione, agroalimentare, zootecnica, ruralità, foreste
    • territorio e urbanistica
  • destinazioni funzionali
  • corrispondenze
  • identificazione delle opere

Tavola Z-2

Dalla tavola z-2, allegata al decreto 17 giugno 2016, si può determinare il parametro di incidenza «Q», in funzione delle seguenti voci:

  • fasi prestazionali
    • pianificazione e programmazione
    • attività propedeutiche alla progettazione
    • progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva)
    • direzione dell’esecuzione dei lavori
    • verifiche e collaudi
    • monitoraggi
  • descrizione singole prestazioni
  • categorie

Per un esempio pratico di calcolo dei corrispettivi con l’ausilio di un software rimandiamo ad un nostro approfondimento di BibLus-net.

Leggi regionali sull’equo compenso

Ricordiamo, a tal riguardo, che negli ultimi mesi molte Regioni hanno legiferato in materia, al fine di ottenere compensi professionali proporzionati al lavoro, quali:

 

Clicca qui per scaricare l’esempio del calcolo del corrispettivo in PDF

 

compensus
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