Riduzione del rischio sismico in tempo reale: Early Warning
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Recentemente, dopo il sisma che ha colpito l’Abruzzo, si è molto discusso della possibilità di prevedere i terremoti.
L’early warning non è la predizione di un terremoto. L’allarme viene dato quando un terremoto realmente accade. Solo la dimensione della scossa non è certa.
Recentemente, dopo il sisma che ha colpito l’Abruzzo, si è molto discusso della possibilità di prevedere i terremoti.
L’early warning non è la predizione di un terremoto. L’allarme viene dato quando un terremoto realmente accade. Solo la dimensione della scossa non è certa.
Un sistema di early warning si basa sulla differenza tra la velocità di propagazione delle onde sismiche nel sottosuolo e quella dei segnali trasmessi via radio, che viaggiano alla velocità della luce.
In funzione della distanza dall’area sorgente di un forte terremoto, l’informazione circa la sua localizzazione e magnitudo può raggiungere il sito “potenzialmente a rischio” dopo secondi o diverse decine di secondi prima dell’arrivo delle onde sismiche di ampiezza più rilevante.
Un sistema di Early Warning sismico può consentire, prima dell’arrivo del sisma, ad esempio l’evacuazione di edifici, lo shut-down di impianti critici (centrali nucleari ed impianti chimici), l’interruzione del traffico ferroviario.
L’affidabilità (bassa probabilità di falsi allarmi) ed efficienza (rapidità nelle stime e nel processo decisionale) di un sistema di early-warning sismico dipendono dall’architettura e dalla componentistica della rete, dal sistema di comunicazione, dal livello di automatismo ed autonomia dei singoli componenti della rete, e non ultimo, dalla affidabilità ed accuratezza degli algoritmi dedicati al riconoscimento dei segnali ed alla misura in tempo reale dei parametri di sorgente dei terremoti.
Per saperne di più sui sistemi di Early Warning si può fare riferimento alla presentazione “Rischio Sismico e Sistemi di Early Warning” del Prof. Manfredi dell’Università di Napoli.
L’early warning non è la predizione di un terremoto. L’allarme viene dato quando un terremoto realmente accade. Solo la dimensione della scossa non è certa.
Un sistema di early warning si basa sulla differenza tra la velocità di propagazione delle onde sismiche nel sottosuolo e quella dei segnali trasmessi via radio, che viaggiano alla velocità della luce.
In funzione della distanza dall’area sorgente di un forte terremoto, l’informazione circa la sua localizzazione e magnitudo può raggiungere il sito “potenzialmente a rischio” dopo secondi o diverse decine di secondi prima dell’arrivo delle onde sismiche di ampiezza più rilevante.
Un sistema di Early Warning sismico può consentire, prima dell’arrivo del sisma, ad esempio l’evacuazione di edifici, lo shut-down di impianti critici (centrali nucleari ed impianti chimici), l’interruzione del traffico ferroviario.
L’affidabilità (bassa probabilità di falsi allarmi) ed efficienza (rapidità nelle stime e nel processo decisionale) di un sistema di early-warning sismico dipendono dall’architettura e dalla componentistica della rete, dal sistema di comunicazione, dal livello di automatismo ed autonomia dei singoli componenti della rete, e non ultimo, dalla affidabilità ed accuratezza degli algoritmi dedicati al riconoscimento dei segnali ed alla misura in tempo reale dei parametri di sorgente dei terremoti.
Per saperne di più sui sistemi di Early Warning si può fare riferimento alla presentazione “Rischio Sismico e Sistemi di Early Warning” del Prof. Manfredi dell’Università di Napoli.

Indirizzo articolo: https://biblus.acca.it/riduzione-del-rischio-sismico-in-tempo-reale-early-warning/
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