Recovery fund: le misure per il settore dell’edilizia e la mini-proroga del Superbonus
La bozza del Recovery fund prevede varie misure per il settore delle costruzioni; c’è anche la proroga fino a dicembre 2022 del Superbonus
Il Consiglio dei Ministri del 13 gennaio ha approvato la bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), meglio noto come Recovery fund.
Il documento è stato inviato alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica al fine di acquisirne le valutazioni.
Il piano dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.
Indice
Il Recovery fund
L’azione di rilancio del Paese prevista dal piano individua tre assi strategici condivisi a livello europeo:
- digitalizzazione e innovazione;
- transizione ecologica;
- inclusione sociale.
Il piano italiano si articola in sei “aree tematiche” di intervento:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Le risorse complessivamente allocate nelle 6 missioni del PNRR sono pari a circa 210 miliardi di euro.
Di questi, 144,2 miliardi finanziano “nuovi progetti” mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati a “progetti in essere” che riceveranno, grazie alla loro collocazione all’interno del PNRR, una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa.
Con il piano, il Governo intende massimizzare le risorse destinate agli investimenti pubblici, la cui quota supera il 70%. Gli incentivi a investimenti privati sono pari a circa il 21%.
Il primo 70% delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023.
Ogni area tematica del PNRR si sviluppa in componenti, di seguito riportiamo quelle che interessano l’edilizia, le infrastrutture ed i professionisti.
Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
La componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture.
La componente è costituita da due linee progettuali:
- la prima riguarda la realizzazione di un programma di efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con particolare riferimento a scuole, edilizia residenziale pubblica, comuni e cittadelle giudiziarie;
- la seconda prevede l’introduzione di un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato, attraverso una detrazione fiscale pari al 110% dei costi sostenuti per gli interventi.
Edilizia privata: estensione del superbonus al 110%
Il Superbonus 110%, così come previsto dalla legge di Bilancio 2021, attualmente si applica alle spese sostenute fino al 30 giugno 2022 (31 dicembre 2022 per gli IACP). Può essere applicata per ulteriori sei mesi nei casi di lavori effettuati da condomìni e IACP quando siano stati effettuati almeno il 60% dei lavori prima del termine di scadenza della misura.
Al fine di dare maggiore tempo per gli interventi più complessi, il Recovery fund verrà utilizzato per allungare l’applicazione della misura:
- per gli IACP al 30 giugno 2023;
- per i condomìni fino al 31 dicembre 2022, a prescindere dalla realizzazione di almeno il 60% dei lavori.
L’obiettivo è di aumentare in modo sostanziale il risparmio annuale generato dagli interventi di riqualificazione energetica. In termini di superficie sottoposta a riqualificazione energetica e sismica, si stimano circa 3 milioni di metri quadri riqualificati per anno, corrispondenti a circa l’1% della superficie complessivamente occupata da edifici residenziali.
Questo intervento beneficia di risorse complementari per 6 miliardi e 200 milioni dagli stanziamenti della legge di Bilancio 2021.
Edilizia pubblica
Previsto l’efficientamento energetico degli edifici scolastici, la digitalizzazione degli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole, in modo da favorire una progressiva riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, un miglioramento delle classi energetiche e un incremento della sicurezza sismica degli edifici.
Il tasso di ristrutturazione della superficie degli edifici scolastici che si intende realizzare è pari al 20% del patrimonio esistente, raggiungendo la quota del 50% complessivo, data la situazione di partenza (30% di edifici efficienti e sicuri).
Si prevede inoltre la realizzazione di nuove scuole mediante sostituzione edilizia.
Per l’edilizia residenziale pubblica si prevede la riqualificazione attraverso anche interventi di efficientamento energetico, volti a realizzare il passaggio di classe energetica da classe G a classe E, nonché interventi di miglioramento sismico.
Si stima di intervenire su una superficie di circa 10.200.000 m², ovvero 1/5 dell’intera superficie del patrimonio edilizio residenziale pubblico in Italia; per il miglioramento sismico si stima di intervenire su circa 1/5 dello stesso.
Sono poi in corso di definizione con l’ANCI progetti che riguardano la riqualificazione di edifici di proprietà comunale per utilizzi sociali.
Infine il PNRR prevede la realizzazione delle cittadelle giudiziarie, riqualificazione e potenziamento del patrimonio immobiliare della amministrazione della giustizia in chiave ecologica e digitale.
Il target è stimato in 40 edifici da riqualificare, ivi comprese la realizzazione delle cittadelle giudiziarie.
Alta velocità e manutenzione stradale
La componente, “Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0”, si focalizza sulle grandi linee di comunicazione del Paese, innanzitutto quelle ferroviarie, in un’ottica di mobilità rapida, sostenibile e tecnologicamente avanzata.
Accanto a un consistente intervento sulla rete ferroviaria, potenziato nel Mezzogiorno grazie al supporto dei fondi FSC, sono previsti alcuni investimenti per la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori criticità.
Banda larga e 5G
In questo ambito, con il Recovery fund, si prevedono interventi per la riduzione del digital divide favorendo il raggiungimento degli obiettivi europei della Gigabit society. Tra le principali linee di progetto vi sono:
- il Piano Italia 1 Gbit/s che prevede il completamento del progetto Banda ultra larga, con iniziative per il collegamento all’utente finale delle connessioni ultraveloci e la sua estensione alle nelle aree grigie;
- la copertura in fibra ottica in realtà pubbliche ritenute prioritarie (completamento Piano scuole; piano sedi della sanità; piano fibra per parchi naturali; piano fibra per musei e siti archeologici);
- fibra per il 5G lungo le vie di comunicazione extra-urbane e diffusione di reti 5G negli impianti sportivi pubblici;
- interventi per la promozione dei servizi 5G e la safety del 5G.
Piano nazionale ciclovie
Il piano prevede la realizzazione e manutenzione di reti ciclabili, di percorsi ciclopedonali e di infrastrutture urbane e interurbane dedicate alla mobilità dolce e al cicloturismo.
In particolare, la misura prevede la realizzazione di 1.000 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e la realizzazione di 1.626 km di piste ciclabili turistiche.
Clicca qui per scaricare la BOZZA del Recovery fund

Argomenti molto interessanti, che possono dare un grande aiuto alla ripartenza per sviluppo economico Nazionale.