Teleriscaldamento e teleraffrescamento, il primo rapporto GSE
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I dati del rapporto GSE: 295 reti di teleriscaldamento e 32 reti di teleraffrescamento. Le peculiarità delle diverse tipologie di reti e di impianti e delle volumetrie servite
Le reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento sono oggi una realtà diffusa e consolidata su quasi tutto il territorio nazionale; sebbene il teleriscaldamento è largamente prevalente, negli ultimi anni si sta diffondendo anche la presenza del teleraffrescamento (sempre associato al teleriscaldamento).
Al riguardo, è disponibile sul sito del GSE la prima edizione del rapporto teleriscaldamento e teleraffrescamento in Italia che illustra la diffusione delle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento in esercizio in Italia alla fine del 2017.
Il documento contiene approfondimenti dedicati sia alle peculiarità delle diverse tipologie di reti e di impianti, sia alle volumetrie servite, in particolare:
- la diffusione e le caratteristiche dei sistemi di teleriscaldamento;
- la diffusione dei sistemi di teleriscaldamento per zona climatica e dimensione demografica dei Comuni;
- la distribuzione delle reti di teleriscaldamento tra Comuni metanizzati e non metanizzati;
- i sistemi di teleriscaldamento efficienti e non efficienti.
I dati del teleriscaldamento e teleraffrescamento
Tra il 2013 e il 2017 i sistemi di teleriscaldamento in esercizio in Italia sono aumentati in misura significativa: alla fine del 2017, rispetto al 2013, sono rilevati 25 nuovi Comuni teleriscaldati (+12%). Anche i sistemi di teleraffrescamento sono aumentati in misura significativa: rispetto al 2013, alla fine del 2017 sono state rilevate 7 nuove reti (+33%).
A fine 2017, in Italia risultano in esercizio 295 reti di teleriscaldamento; i territori comunali in cui esiste almeno una rete sono 238, distribuiti in 13 regioni e province autonome del centro e soprattutto del nord Italia. Complessivamente, l’estensione delle reti di teleriscaldamento si attesta poco al di sotto di 4.600 km e oltre 9 GW di potenza installata. Delle reti presenti sul territorio, il 30% circa si concentra nei 40 Comuni teleriscaldati della Lombardia.
La maggior parte degli impianti a servizio delle reti (84% della potenza) è alimentata da fonti fossili, il restante 16% da rinnovabili (biomassa, geotermia, ecc.) e rifiuti; l’incidenza degli impianti alimentati da rinnovabili diminuisce man mano che cresce la taglia degli impianti.
Nel 2017 l’energia complessivamente immessa nelle reti è stata pari a circa 11,3 TWh termici (circa 970 ktep), di cui il 64% prodotta da gas naturale, il 25% da fonti rinnovabili, il restante 11% dalle altre fonti fossili.
Sebbene ancora lontani dai numeri del teleriscaldamento, i sistemi di teleraffrescamento si stanno sviluppando progressivamente in Italia; attualmente, la totalità dei sistemi di teleraffrescamento in esercizio in Italia sono associati a sistemi di teleriscaldamento. In Italia, a fine 2017, erano in esercizio 32 reti di teleraffrescamento. I Comuni in cui esiste almeno un sistema sono 28, distribuiti in 8 regioni e province autonome del centro e nord Italia; la Lombardia è la regione in cui i sistemi di teleraffrescamento sono maggiormente diffusi.
Il 73% dei sistemi di teleriscaldamento e il 69% dei sistemi di teleraffrescamento in esercizio in Italia sono efficienti secondo la definizione della Direttiva 2012/27/CE.
Clicca qui per scaricare il rapporto GSE

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