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Start up: dal MISE 6,5 milioni per investimenti tecnologici e digitali

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In Gazzetta il decreto attuativo del piano “Voucher 3I – Investire In Innovazione” che prevede 6,5 milioni di euro per gli investimenti tecnologici e digitali delle start up innovative

È stato pubblicato il 3 dicembre, nella Gazzetta Ufficiale n. 283, il decreto attuativo del MISE (Ministero dello sviluppo economico) relativo al piano Voucher 3I – Investire In Innovazione” previsto nel decreto crescita.

Il piano ha l’obiettivo di sostenere le start up innovative nel percorso di brevettabilità e di valorizzazione dei loro investimenti tecnologici e digitali.

I fondi a disposizione

Per la misura sono disponibili risorse finanziarie pari a 6,5 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021.

Nel decreto sono stabiliti sia i servizi che potranno essere acquisiti dalle imprese interessate sia gli importi concessi tramite il Voucher 3I:

  • 2.000 euro per i servizi di consulenza relativi alle ricerche di anteriorità preventive e alla verifica della brevettabilità dell’invenzione;
  • 4.000 euro per i servizi di consulenza relativi alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l’UIBM;
  • 6.000 euro per i servizi di consulenza relativi al deposito all’estero della domanda nazionale di brevetto.

Il voucher 3I può essere fornito esclusivamente per l’acquisizione di servizi prestati dai consulenti in proprietà industriale iscritti all’Ordine dei consulenti in proprietà industriale e da avvocati iscritti al Consiglio nazionale forense.

I termini e le modalità operative per la presentazione delle domande, gestite da Invitalia, saranno definite con un successo provvedimento ministeriale.

Destinatari

Le imprese che possono beneficiare del voucher 3I sono le start-up innovative di cui al dl 18 ottobre 2012, convertito con modificazioni con legge 17 dicembre 2012, n. 221, per la valorizzazione del proprio processo di innovazione.

Nuovo decreto sui brevetti

Inoltre, sempre in Gazzetta Ufficiale n. 283, è stato pubblicato anche un altro decreto attuativo del decreto crescita che introduce un nuovo strumento nel percorso di brevettabilità, consentendo a chi abbia presentato una domanda internazionale di brevetto di avvalersi della procedura di esame e concessione presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi.

 

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