Pubblicati i decreti MiTe sull’economia circolare ed il monitoraggio del territorio
Finanziato un nuovo sistema di monitoraggio/sorveglianza del territorio attraverso le nuove tecnologie, progetti pilota per l’economia circolare, l’ammodernamento/nuova costruzione di impianti di raccolta differenziata
Il Ministero della Transizione ecologica – MiTe (ex Ministero dell’ambiente) ha pubblicato alcuni decreti attuativi relativi agli interventi di sua competenza previsti dal PNRR, si tratta:
- del decreto ministeriale 398 per l’approvazione del piano operativo per il sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione (Missione 2, Componente 4 del PNRR);
- dei decreti ministeriali 396 e 397 con i criteri di selezione per i progetti relativi a raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative “flagship” per le filiere di carta e cartone, plastiche, RAEE, tessili (Missione 2, Componente 1 del PNRR).
Ricordiamo infatti che a seguito dell’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da parte del Consiglio ECOFIN, il Ministro dell’economia e delle finanze con decreto del 6 agosto 2021 ha assegnato alle singole amministrazioni le risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi.
Il dm 398 per il monitoraggio del territorio
Il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze assegna al Ministero della transizione ecologica 500 milioni di euro per la realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione, nell’ambito dell’Investimento 1.1, Missione 2, Componente 4, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Lo scopo della Missione M2C4 è quello di monitorare e prevedere i rischi naturali ed indotti sul territorio italiano, sfruttando le conoscenze e le tecnologie esistenti ed all’avanguardia, al fine di garantire l’elaborazione e l’attuazione di piani di prevenzione e resilienza adeguati al territorio e alle infrastrutture, a difesa e protezione delle risorse nazionali esistenti e future.
L’obiettivo dell’Investimento 1.1. è quello di sviluppare un sistema di sorveglianza/monitoraggio integrato, a lungo termine, per mettere in atto:
- misure preventive (manutenzione programmata del territorio e manutenzione/ammodernamento delle infrastrutture);
- interventi mirati a prevenire l’illecito conferimento di rifiuti, gli incendi e a ottimizzare l’uso delle risorse e la gestione delle emergenze.
Tale Sistema di Monitoraggio Integrato deve prevedere la realizzazione e l’integrazione delle seguenti componenti:
- telerilevamento aerospaziale e sensoristica in sito;
- Sistema di Telecomunicazione;
- Sale di analisi e controllo;
- Sistemi e servizi di sicurezza informatica.
Dal punto di vista della tempistica e delle milestones temporali, il testo del PNRR nazionale riporta che le attività previste dovranno portare all’inizio della fase operativa di utilizzo del Sistema di Monitoraggio entro la metà del 2024.
I dm 396 e 397 per il ciclo rifiuti e l’economia circolare
Il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 06 agosto 2021 assegna (tabella A) al Ministero della transizione ecologica:
- 1.500.000.000,00 euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti, nell’ambito dell’Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
- 600.000.000,00 euro per la realizzazione di progetti “faro” di economia circolare, nell’ambito dell’Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR;
I due dm MiTe sono stati poi pubblicati nella GU n.247 e 248 del 15 e del 16 ottobre.
Il dm 396
Il dm 396 individua 3 linee di intervento:
- linea d’Intervento A – miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;
- linea d’Intervento B – ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;
- linea d’Intervento C – ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.
I destinatari dell’avviso sono gli Enti di Governo d’Ambito Territoriale Ottimale (EGATO) o, laddove questi non siano stati costituiti, i comuni.
I beni mobili e immobili, materiali ed immateriali, e le opere, previsti per l’attuazione degli interventi proposti ed oggetto del presente decreto dovranno necessariamente rimanere di proprietà pubblica.
Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, il MITE dovrà emanare tre avvisi aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi.
Il dm 397
Il dm 397 individua 4 linee di intervento:
- linea d’intervento A: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici;
- linea d’intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone;
- linea d’intervento C: realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, “Plastic Hubs“), compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter);
- linea d’intervento D: infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. “Textile Hubs”.
Il 60% delle risorse, pari a 360.000.000,00 milioni di euro, è destinato alle regioni del centro sud: Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Per ciascuna Linea d’Intervento, pertanto, sono previsti due distinti plafond destinati, rispettivamente, alle regioni del centro sud e alle restanti regioni, e pari, il primo, al 60% delle risorse complessive previste per la rispettiva Linea d’Intervento e il secondo al 40% delle risorse medesime.
I destinatari delle risorse di cui al punto 2 sono:
- le imprese che esercitano in via prevalente le attività di cui all’articolo 2195, numeri 1) e 3) del codice civile, ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443;
- le imprese che esercitano in via prevalente le attività ausiliarie di cui all’articolo 2195, numero 5), del codice civile, in favore delle imprese di cui alla precedente lettera a).
Al fine della indizione delle procedure ad evidenza pubblica, il MITE dovrà emanare quattro avvisi aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi.
Clicca qui per scaricare i decreti ministeriali

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