Nel bando di gara il metodo di calcolo della parcella ingegneri deve essere chiaro: se i corrispettivi non sono dettagliati, i concorrenti non capiscono le attività da svolgere
Il metodo di calcolo della parcella degli ingegneri deve essere indicato con chiarezza nel bando di gara di progettazione.
Lo ha affermato l’Autorità nazionale anticorruzione, nell’atto del Presidente del 17 maggio 2023 con cui ha chiuso il caso sollevato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).
Si torna a parlare, quindi, di equo compenso dopo la pubblicazione in Gazzetta della legge n. 49/2023 in base a cui il professionista è obbligato pretendere verso le PA ed i “clienti forti” un compenso proporzionato alla prestazione resa e conforme ai parametri; l’eventuale violazione può essere sanzionata dall’Ordine professionale. Per determinare correttamente i compensi professionali ed evitare controversie ti suggerisco il software per la determinazione dei corrispettivi professionali, costantemente aggiornato.
Il caso segnalato dal CNI riguarda il bando per l’affidamento del progetto definitivo ed altri servizi relativi alla realizzazione di una diga, il cui importo delle opere da progettare ammonta a 99,7 milioni di euro.
La principale criticità rilevata dal CNI riguarda la mancanza, nella documentazione di gara, dello schema di determinazione dei corrispettivi che consente di capire come sia stata determinata la parcella.
In pratica, il CNI chiede come siano state computate le prestazioni accessorie in quanto nel disciplinare di gara sono genericamente descritti i servizi oggetto di gara (Progettazione definitiva ivi incluso coordinamento sicurezza in fase di progettazione, Incarichi per prestazioni professionali specialistiche necessarie alla redazione del progetto, Rilievi, Indagini, Prove di laboratorio), senza indicare i codici elencati nella tavola Z-2 “PRESTAZIONI E PARAMETRI (Q) DI INCIDENZA” del decreto “Parametri” (DM 17 giugno 2016), necessari all’individuazione delle singole prestazioni oggetto di affidamento.
L’assenza negli atti di gara dei codici comporta un’evidente mancanza di chiarezza in riferimento alle prestazioni oggetto di affidamento, ma soprattutto in ordine alle modalità con cui è stato determinato il corrispettivo a base di gara: non è possibile verificare se tale corrispettivo sia stato o meno correttamente calcolato secondo i parametri indicati nel decreto.
La stazione appaltante, dal canto suo, ha risposto che non ci sono minimi inderogabili e le stazioni appaltanti possono decidere, in presenza di esigenze ritenute legittime, di discordare da questi ultimi.
Le modalità di calcolo dei corrispettivi per i servizi di architettura e ingegneria devono sempre essere riportate nella documentazione di gara: questo in sintesi quanto ribadito dall’Anac anche in considerazione delle Linee guida n. 1 recanti “Indirizzi generali sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria” in base a cui:
Al fine di determinare l’importo del corrispettivo da porre a base di gara per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura e gli altri servizi tecnici, occorre fare riferimento ai criteri fissati dal decreto del Ministero della giustizia 17 giugno 2016.
Per motivi di trasparenza e correttezza è obbligatorio riportare nella documentazione di gara il procedimento adottato per il calcolo dei compensi posti a base di gara, inteso come elenco dettagliato delle prestazioni e dei relativi corrispettivi. Ciò permette non solo ai potenziali concorrenti di verificare la congruità dell’importo fissato e l’assenza di eventuali errori di impostazione o calcolo, ma è anche propedeutico alla determinazione della procedura di gara.
Si tratta, quindi, di un obbligo che discende direttamente dal principio di trasparenza e di correttezza dell’azione amministrativa, nonché dal principio dell’equo compenso: il mancato inserimento nella documentazione di gara del dettaglio delle prestazioni e del calcolo dei corrispettivi non permette ai concorrenti di comprendere le attività incluse nell’appalto né il procedimento adottato per il calcolo dell’importo posto a base di gara.
Nel caso in esame, nel disciplinare di gara sono indicati in modo generico i servizi della gara. Il calcolo dei corrispettivi, prosegue l’Anac, si è basato sull’elenco delle prestazioni tecniche ma manca lo schema di determinazione dei corrispettivi che consente di capire come è stato effettuato il calcolo della parcella degli ingegneri (vedi anche articolo precedente: Equo compenso: come si calcola e cosa cambia per i professionisti?). Ribadisce, inoltre, che si può derogare ai parametri contenuti nel DM 16 giugno 2016 solo in presenza di una motivazione adeguata e, nel caso di deroga giustificata, la stazione appaltante deve indicare nella documentazione di gara in modo dettagliato le prestazioni da svolgere e il metodo usato per il calcolo dei corrispettivi.
L’Anac invita, inoltre, la stazione appaltante a voler tener conto, anche per il futuro, di quanto rilevato nel presente documento.
Ti ricordo, infine, che ai sensi dell’art. 24 comma 8 del dlgs n. 50/2016, il calcolo dei corrispettivi deve essere determinato secondo le tabelle ministeriali di cui al decreto del Ministro della giustizia 17 giugno 2016. Per non commettere errori ed evitare di incorrere in spiacevoli controversie giudiziarie, ti consiglio il software parcelle architetti geometri ingegneri grazie al quale potrai calcolare in maniera corretta i i corrispettivi dei servizi di ingegneria e di architettura e dei compensi per i contratti pubblici secondo il Codice appalti e il dm 17 giugno 2016, tenendo conto anche di vacazioni, spese forfettarie, oneri accessori ed eventuali ribassi.
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