Parcella CTU, in arrivo tagli e allungamento dei pagamenti
Parcella CTU, in arrivo tagli e tempi più lunghi per il saldo delle consulenze relative a esecuzioni immobiliari
L’esecuzione immobiliare è una procedura complessa che permette, nei casi in cui il debitore sia intestatario di uno o più beni immobili, di pignorare e vendere all’asta il bene per soddisfare il credito.
In tali casi è generalmente richiesta una stima degli immobili oggetto di esecuzione: viene nominato un Consulente Tecnico d’Ufficio, CTU, che dopo aver giurato deve valutare i beni e redigere la relazione peritale.
La legge 132/2015 di conversione del DL 83/2015, contenente “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria” in vigore dal 21 agosto scorso, introduce importanti novità sulla parcella del CTU impegnato nelle esecuzioni immobiliari.
Nello specifico viene stabilito che “il compenso dell’esperto o dello stimatore nominato dal giudice o dall’ufficiale giudiziario è calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita. Prima della vendita non possono essere liquidati acconti in misura superiore al cinquanta per cento del compenso calcolato sulla base del valore di stima”.
In pratica il CTU potrà richiedere un acconto massimo pari al 50% del compenso (applicando l’art.13 delle tabelle allegate al D.M. 30/05/2002), determinato sulla base del valore di stima dell’immobile.
A vendita avvenuta, il compenso complessivo dell’esperto sarà, invece, calcolato in base al prezzo ricavato dalla vendita dell’immobile, che potrebbe essere inferiore al valore di stima!
Brutte notizie, quindi, per i CTU: oltre alla possibile diminuzione del compenso, si allungano anche i tempi per ottenere il saldo!
Intanto, il CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) si mostra assolutamente contrario alla nuova norma: “dal momento della stima possono passare anche molti anni prima che il bene sia effettivamente venduto, con un inaccettabile rinvio del pagamento dei compensi dovuti al professionista per la prestazione erogata”.
Inoltre, accade spesso che gli immobili vengono venduti a cifre più basse rispetto a quelle stimate e ciò potrebbe addirittura comportare che il professionista potrebbe essere costretto a restituire una parte del compenso già ricevuto.
Clicca qui per scaricare la legge 132/2015

E’ un tagliare i viveri ai giovani che hanno intrapreso la professione geometri.
Il compenso per il c.t.u. era già molto basso.
Di male in peggio….. e poi dicono che vogliono far ripartire l’italia!
è la solita solfa dei governi tecnici e di centro sinistra che si sono succeduti negli ultimi anni:
– Monti ha fatto più di un regalo alle banche, stabilendo tra l’altro che è obbligatorio il c/c per i condomini!
– Letta ha fatto altri regali tra cui il salvataggio con fondi pubblici;
– Renzi, a cavallo di Ferragosto, promulga una legge la cui formula è “tu fai il lavoro poi quando in base a quando lo vendi e come ti ripago io banca esecutrice”!!!
– come dire alle banche… “tu mi presti i soldi e se il mio lavoro mi frutta te li restituisco e se no te ne ridò in base a quanti ne ho guadagnati”!!
– poi si lamentano che i ns. giovani vanno via dall’Italia!
E’ un’offesa alla professionalità del C.T.U.
Un palese aiuto alle banche a discapito dei professionisti. Come da tradizione, in italia si corre in aiuto del più forte…
Ulteriore conferma di azioni governative e parlamentari a servizio dei poteri forti, che tengono sotto scacco i cinguettanti burattini italioti.
E’ da considerare il fatto che oltre alla semplice stima il CTU è chiamato a rispondere ad una serie di quesiti relativamente alla corrispondenza dei documenti depositati e, se reso necessario, aggiornare mappe catastali e/o censuarie, oltre che operare con rilievi che riproducano l’effettivo stato del bene e fare ricerche in merito a documentazioni mancanti..
Ritengo che tali incombenze debbano essere sommate al valore di stima richiesto e che la perizia focalizzata solo su questo quesito sia alquanto riduttiva
Mi sembra una cosa più che logica nonostante l’illogicità della legge qui presentata
Svolgo la delicata attività di C.T.U. da circa 10 anni e posso dire che ad oggi sono pochi i tecnici che hanno la professionalità per svolgere questo ruolo importante e, perché no, prestigioso. Troppo spesso mi è capitato di prendere visione di perizie redatte da altri tecnici in maniera pietosa, con strafalcioni e mancanze di ogni genere. Purtroppo penso che la superficialità con cui molti “colleghi” hanno affrontato (ed affrontano) la C.T.U. sia in larga scala uno dei motivi per cui ci troviamo tutti in queste condizioni.
Certamente il ruolo del C.T.U. è molto più complesso dal redigere un semplice giudizio di stima e qui, purtroppo, mi pare che siano stati i nostri legislatori ad essere alquanto superficiali.
Chiaramente al momento a conti fatti tra spese, energie profuse, competenze tecniche e possibilità di monetizzare il lavoro svolto, non sussistono le condizioni minime per poter svolgere questa attività.
Spero vivamente che i nostri “luminari” vengano illuminati dalla loro coscienza, ammesso che ancora esista…!
Giovanni, ho letto il tuo commento e vorrei dirti che oggi ci troviamo in queste condizioni perchè le banche hanno potere contrattuale mentre i CTU no. Io sono un consulente d’ufficio da quasi vent’anni, pure io vedo colleghi improvvisare e spesso anche sbagliare ma non è colpa di questi se la categoria è bistrattata. LA verità è che non abbiamo neanche la capacità e la compattezza di fare sentire la nostra voce, siamo una categoria disomogenea e anche i nostri ordini di appartenenza se ne fregano altamente. Davanti allo strapotere delle banche veniamo usati e gettati. Vorrei proprio vedere: io non so quanto costa la relazione sostituiva redatta dal notaio, ma se gli dicessero “ti pago la relazione dopo che ho venduto 1/12 indiviso di un magazzino di periferia” non credo che quello scriverebbe neanche una sola parola.
Nemmeno i giudici ci tutelano, e dire che sarebbe semplice: basterebbe disporre che venga accantonata una somma per il CTU per le vacazioni necessarie, a prescindere dagli onorari a percentuale.
Ma ripeto: la superficialità dei colleghi non c’entra niente. La colpa è solo dello strapotere delle banche. Sono loro le colpevoli.
Buona fortuna