Antincendio

Obblighi del datore di lavoro in merito al rischio incendio

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Giusi Rosamilia
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Quali sono gli obblighi del datore di lavoro in merito al rischio incendio? Ecco tutte le misure per gestire l’emergenza

Gli obblighi del datore di lavoro in merito al rischio incendio sono tanti e diversi. Il datore di lavoro ha l’obbligo di curare sia la parte relativa alla prevenzione incendi, sia l’emergenza stessa. Ricadono su di lui gravi responsabilità e oneri a cui deve obbligatoriamente rispondere a seguito di un’analisi approfondita della valutazione dei rischi.

Il datore di lavoro che non provvede ad effettuare la valutazione dei rischi per la propria attività e ad elaborare il relativo documento di valutazione dei rischi può essere punito con sanzioni di tipo penale o amministrativo: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 € a 6.400 €.

Per evitare di trovarti in spiacevoli situazioni, ti consiglio di utilizzare un software per la redazione del DVR che consente la compilazione automatica, guidata e personalizzata dei documenti richiesti dalla norma, tra cui anche il documento di valutazione dei rischi. Puoi analizzare la sicurezza del luogo di lavoro direttamente sulle piante dei luoghi in cui si svolgono le attività, individuando facilmente i punti critici.

Obblighi datore di lavoro per il rischio incendio

Al datore di lavoro competono una serie di obblighi fondamentali per assicurare la tutela della sicurezza in azienda:

  • manutenzione e controllo periodico (il registro dei controlli antincendio deve essere disponibile per gli organi competenti);
  • sorveglianza sulle attrezzature, gli impianti e sistemi di sicurezza;
  • valutazione del rischio incendio, analisi dei potenziali rischi presenti in azienda e misure di sicurezza da attuare;
  • gestione dell’emergenza in caso di incendio.

Rischio incendio: le novità dei dm settembre 2021

I decreti di settembre 2021 hanno introdotto nuovi obblighi in materia di sicurezza antincendio. In sintesi:

Cosa si intende per misure di emergenza?

Le misure di emergenza sono tutte quelle azioni descritte nel piano di emergenza volte a limitare i danni derivati da un pericolo più o meno grave, misure che permettono di sapere cosa fare in caso di incendio in azienda. Tra le misure preventive minime, invece, possiamo includere:

  • il corretto deposito ed impiego dei materiali combustibili, di sostanze e miscele pericolose;
  • la ventilazione degli ambienti ove siano presenti sostante infiammabili;
  • il mantenimento della disponibilità di vie d’esodo sgombre e sicuramente fruibili;
  • la riduzione delle sorgenti di innesco (es. limitazioni nell’uso di fiamme libere senza le opportune precauzioni, rispetto del divieto di fumo ove previsto, divieto di impiego di apparecchiature e attrezzature di lavoro malfunzionanti o impropriamente impiegate, ecc.).

Registro dei controlli antincendio: obbligo del datore di lavoro

Il registro dei controlli antincendio è un obbligo del datore di lavoro in quanto lui deve assicurarsi che sia sempre aggiornato e presente in azienda, pronto per esser sottoposto ai controlli periodici previsti. Il registro dei controlli antincendio è obbligatorio per tutte le attività produttive (obbligo introdotto dal dm 1 settembre 2021) e può essere richiesto dagli organi di vigilanza (Vigili del fuoco o tecnici dell’ASL).

A tal proposito ti consiglio di utilizzare un software per registro antincendio  gratis per 30 giorni: ti guida passo dopo passo alla compilazione del registro antincendio obbligatorio, elaborato su misura per la tua attività. Ti consente di censire l’impianto antincendio, aggiungere schede tecniche con l’anagrafica dei componenti, creare check list di controllo e di manutenzione.

Rischio incendio: valutazione obbligatoria del datore di lavoro

Il rischio incendio deve essere valutato dal datore di lavoro attraverso un’attenta analisi del luogo di lavoro. La valutazione del rischio incendio ha subito un aggiornamento con il dm 3 settembre 2021 e con il relativo mini codice. Il decreto prevede una procedura di valutazione dei rischi molto più semplificata. Si applica ai luoghi di lavoro come definiti dall’art. 62 comma 1 del dlgs 81/2008, ovvero

i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro.

ad esclusione delle attività che si svolgono nei cantieri temporanei o mobili di cui al titolo IV del medesimo decreto legislativo 81/2008.

Le importanti novità del dm 3 settembre 2021 in merito alla valutazione del rischio incendio sono 2:

  • viene superato il campo di azione del dm 12/04/2019, in quanto il codice può essere applicato a tutti i luoghi di lavoro;
  • nelle attività dove non esiste una regola a basso rischio incendio, il codice è lo strumento per l’individuazione delle misure antincendio.

La valutazione del rischio incendio va effettuata in relazione alla complessità del luogo di lavoro. Per i luoghi di lavoro già esistenti all’entrata in vigore del dm 3 settembre 2021, l’adeguamento alle disposizioni viene attuato nei casi indicati nell’art. 29 comma 3 del dlgs 81/2008, ovvero in caso di modifiche significative.

Chi ha l’obbligo della pianificazione della gestione delle emergenze?

Gli artt. 43 e 46 del dlgs 81/2008 disciplinano la gestione delle emergenze, obbligo in capo al datore di lavoro che deve:

  • organizzare rapporti con i servizi pubblici per il primo soccorso, il salvataggio e la lotta antincendio, nonché per la gestione stessa dell’emergenza;
  • designare i lavoratori di cui all’art. 18 comma 1 lett. b);
  • informare i lavoratori circa i possibili rischi a cui sono esposti in azienda;
  • programmare gli interventi da fare in caso di incendio;
  • adottare tutti i provvedimenti necessari affinché i lavoratori sappiano cosa fare nel momento del pericolo;
  • garantire la presenza di mezzi di estinzione idonei sia alla classe di incendio che al livello di rischio (obbligo che si estende agli impianti antincendio fissi, manuali o automatici individuati grazie alla valutazione dei rischi).

Gestione della sicurezza antincendio (GSA): cosa fa il datore di lavoro?

Secondo il dm 3 settembre 2021 il datore di lavoro, al fine di gestire al meglio la sicurezza in caso di incendio, deve:

  • verificare periodicamente che le misure antincendio siano state recepite da tutti;
  • verificare che vengano rispettati i divieti, le limitazioni;
  • garantire manutenzione su impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio;
  • attuare le misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio e in emergenza;
  • prevedere l’installazione di apposita segnaletica di sicurezza;
  • individuare le necessità particolari delle persone con esigenze speciali e tenerne conto nella progettazione e realizzazione delle misure di sicurezza antincendio;
  • gestire i lavori di manutenzione, valutazione dei relativi rischi aggiuntivi e di interferenza, con particolare riguardo a lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio, pianificazione della temporanea disattivazione di impianti di sicurezza, pianificazione della temporanea sospensione della continuità della compartimentazione, impiego delle sostanze o miscele pericolose.

Obblighi del datore di lavoro in materia di antincendio

Gli obblighi del datore di lavoro sono tanti e diversificati. Vengono disciplinati dall’art. 34 del dlgs 81/2008. Il datore di lavoro ha un ruolo attivo sia in ambito di prevenzione che di protezione dei rischi. Può svolgere in prima persona il servizio di protezione e prevenzione di primo soccorso, di evacuazione, informando preventivamente il responsabile dei lavoratori.

Ha l’obbligo di frequentare corsi di formazione di almeno 16 ore fino ad un massimo di 48 ore, durata commisurata sia alla natura dei rischi che alle attività lavorative.

Secondo l’art. 18 del dlgs 81/08 il datore di lavoro ha l’obbligo di:

  • informare i lavoratori incaricati ad attuare le misure di prevenzione incendi, lotta antincendio, evacuazione dai luoghi di lavoro, salvataggio, primo soccorso e gestione dell’emergenza;
  • nominare un medico competente per la sorveglianza sanitaria;
  • designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attivazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, salvataggio, primo soccorso, gestione dell’emergenza;
  • affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e dello stato di salute di ognuno;
  • fornire DPI ai lavoratori;
  • adottare misure appropriate per garantire la ricezione delle istruzioni a tutti i lavoratori;
  • richiedere osservanza alle normative vigenti
  • richiedere l’osservanza degli obblighi al medico competente
  • adottare misure in merito al controllo di una situazione di rischio;
  • informare i lavoratori di un grave pericolo;
  • adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento;
  • astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere le loro attività in presenza di grave pericolo;
  • consentire ai lavoratori di verificare l’applicazione delle misure di sicurezza e protezione della salute;
  • consegnare copia del documento di valutazione del rischio incendio al rappresentante dei lavoratori;
  • elaborare unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze;
  • prendere provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salite o deteriorare l’ambiente esterno;
  • comunicare all’INAIL o all’IPSEMA i dati relativi agli infortuni sul lavoro;
  • consultare un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’art. 50;
  • adottare le misure necessarie per la prevenzione incendio;
  • dotare i lavoratori di tessera di riconoscimento;
  • convocare una riunione periodica (per luoghi di lavoro con almeno 15 lavoratori);
  • aggiornare misure di prevenzione in relazione ai cambiamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza sul lavoro;
  • comunicare i nominativi dei rappresentanti per la sicurezza all’INAIL;
  • vigilare sull’idoneità dei lavoratori su cui vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria.

Servizio di prevenzione e protezione incendio, il medico competente e il datore di lavoro

Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a:

  • la natura dei rischi;
  • l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;
  • la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
  • i dati di cui al comma 1, lettera r) e quelli relativi alle malattie professionali;
  • i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.

Una corretta gestione del rischio incendio è strettamente correlata ad un’accurata e approfondita valutazione del rischio stesso. Per tale ragione ti consiglio di utilizzare un software per la redazione del DVR che consente la compilazione automatica, guidata e personalizzata dei documenti obbligatori richiesti dalla norma, tra cui anche il documento di valutazione dei rischi.

 

Giusi Rosamilia

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