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Nuova Sabatini: aggiornato l’elenco dei software finanziabili e semplificata la modulistica

Nuova Sabatini, ampliati i beni immateriali finanziabili tra cui software per ricostruzioni 3D, realtà aumentata, drop shipping, rilevazione telematica prestazioni

La Nuova Sabatini è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico per facilitare l’accesso a finanziamenti ed a contributi a tasso agevolato da parte delle imprese ed accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

Con il decreto interministeriale 25 gennaio 2016, il Mise individua la nuova disciplina per la concessione ed erogazione del contributo in relazione a finanziamenti bancari per l’acquisto in leasing di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese, di cui all’art. 2, comma 4, del dl 69/2013.

Le agevolazioni

Le agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini consistono nella concessione di:

  • finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A.
  • un contributo in conto interessi da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing).

Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere:

  • di durata non superiore a 5 anni
  • di importo compreso tra 20.000 euro e 2 milioni di euro
  • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili

Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo in conto interessi il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari
  • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. Industria 4.0)

Per la concessione del contributo, le imprese interessate, unitamente alla richiesta di finanziamento (che può coprire fino al 10% degli investimenti) devono presentare alla banca o all’intermediario finanziario la domanda di accesso al contributo.

Requisiti

L’art. 4 del decreto 25 gennaio 2016 definisce le caratteristiche del finanziamento in ordine al quale le Pmi possono richiedere il riconoscimento delle agevolazioni:

  • la concessione del contributo è infatti subordinata all’adozione di una delibera di finanziamento che va assunta da una banca o da un intermediario finanziario a copertura, anche fino al 100%, degli investimenti a cui le Pmi intendono dare attuazione
  • la delibera deve avere una durata massima di 5 anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento oppure dalla consegna del bene nel caso di leasing finanziario
  • il termine quinquennale va invece fatto decorrere dalla data di consegna dell’ultimo bene, allorquando la fornitura in leasing finanziario abbia ad oggetto una pluralità di beni
  • il finanziamento va erogato in un’unica soluzione entro il termine di 30 giorni dalla stipula del contratto di concessione del prestito concluso con la banca o l’intermediario finanziario
  • l’erogazione del prestito va, invece, effettuata entro 30 giorni dalla data di consegna del bene, nel caso in cui il finanziamento sia stato accordato nelle forme del leasing finanziario

Circolare 3 agosto 2018, n. 269210

Con la recente circolare n. 269210/2018, il Mise ha ridefinito, alla luce del mutato quadro normativo di riferimento, la disciplina della misura agevolativa al fine di facilitarne l’accesso alle imprese.

I beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti c.d. “industria 4.0” che possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% previsto dalla legge 232 dell’11 dicembre 2016 (legge di bilancio 2017), sono individuati all’interno degli allegati 6/A e 6/B alla circolare 15 febbraio 2017 n.14036 e s.s.mm.ii.

Ricordiamo che i beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti Industria 4.0 che possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% previsto dalla legge di Bilancio 2017), sono individuati all’interno degli allegati 6/A e 6/B della circolare del 15 febbraio 2017, n. 14036, per i quali risulta applicabile la misura massima del contributo.

Successivamente, la legge di Bilancio 2018 (legge 205/2017), ha integrato l’elenco dei beni immateriali, rientranti nelle categorie software, sistemi e system integration e piattaforme e applicazioni, connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0”.

Pertanto, in considerazione dell’evoluzione normativa, la recente circolare intende adeguare l’elenco dei beni immateriali riconducibili al Piano Nazionale “Industria 4.0” in relazione ai quali può essere riconosciuta la misura massima del contributo.

In sintesi il documento:

  • adegua l’elenco dei beni immateriali riconducibili al Piano Nazionale “Industria 4.0”
  • introduce alcune semplificazioni in merito alla documentazione da allegare alle domande di agevolazioni e alle richieste di erogazione; le principali sono:
    • la soppressione dell’obbligo di presentare copia dell’atto di procura e del documento di identità del soggetto che rilascia la procura nel caso in cui il modulo di domanda di agevolazione sia sottoscritto dal procuratore dell’impresa
    • l’introduzione della possibilità da parte del Mise di provvede periodicamente a definire un campione delle imprese da sottoporre a controllo al fine di verificare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà rilasciate dalle stesse imprese in fase di richiesta di erogazione del contributo
  • specifica delle modalità di svolgimento dei controlli documentali sulle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà rilasciate dalle imprese nell’ambito delle richieste di erogazione
  • modifica gli allegati

Software finanziabili

La legge di Bilancio 2018 ha potenziato i software aggiungendo i seguenti investimenti ammissibili:

  • sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
  • software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
  • software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field)

Sono, quindi, in tutto 24 i beni immateriali agevolati, compresi nell’Allegato 6/B, contenente l’elenco dei beni immateriali rientranti tra gli investimenti sul cui importo viene applicato, ai fini del calcolo del contributo, un tasso di interesse pari al 3,575%; rimangono, invece, inalterati i beni materiali compresi nell’Allegato 6/A alla circolare del febbraio 2017.

Adempimenti semplificati

Semplificati, inoltre, gli adempimenti per le imprese con una nuova modulistica disponibile sul sito del Ministero, quale:

Controlli sulle imprese

Infine, viene introdotta una nuova norma sui controlli, in base alla quale il Ministero provvede periodicamente a definire un campione di imprese da sottoporre a controllo per verificare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà rilasciate in fase di richiesta di erogazione.

 

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Clicca qui per scaricare la circolare n. 269210/2018

 

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