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Le novità del 2019 per i professionisti dell’edilizia

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Dall’obbligo della fatturazione elettronica all’introduzione del BIM negli appalti pubblici, ecco le importanti novità per il 2019 che riguardano i professionisti delle costruzioni

Il 2019 si prospetta come un anno pieno di innovazioni per i professionisti dell’edilizia: alcune importanti novità sono state introdotte dalla legge di Bilancio 2019, altre, come l’avvio della fatturazione elettronica o l’introduzione del BIM negli appalti pubblici, erano già state programmate da tempo.

Di seguito riportiamo le novità più rilevanti per il 2019:

Fatturazione elettronica

Dal 1° gennaio 2019 l’obbligo della fattura elettronica si estende anche nel rapporto tra soggetti privati (titolari e non di Partita IVA); la legge 205/2017 (legge di Bilancio 2018) ha, infatti, introdotto l’obbligo di emissione e ricezione della fattura elettronica tra privati, attraverso il Sistema di Interscambio (SdI). Le fatture emesse in forma cartacea infatti non saranno più valide e quindi non potranno più essere emesse.

La trasmissione della fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione (FatturaPA) o verso i privati (fattura B2B e B2C) deve essere effettuata esclusivamente attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) gestito dall’Agenzia delle Entrate.

Il Sistema di Interscambio (SdI) è deputato a:

  • ricevere la fattura elettronica
  • controllare la conformità della fattura alle specifiche tecniche
  • inoltrare la fattura al destinatario

Il processo di emissione e ricezione delle fatture elettroniche deve essere effettuato utilizzando il formato .XML – extensible markup language, l’unico accettato dal Sistema di Interscambio.

Nel caso emissione di una fattura elettronica nei confronti di privati si deve riportare l’indirizzo telematico del destinatario, ossia:

  • codice destinatario, per maggiori approfondimenti vedi l’articolo di BibLus-net
  • PEC – posta elettronica certificata

Per maggiori informazioni e dettagli sulla fatturazione elettronica consulta l’apposita guida di BibLus-net.

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Successione online

Dal 1° gennaio 2019 è obbligatorio procedere alla trasmissione telematica della dichiarazione di successione.

Secondo le nuove regole, infatti, la dichiarazione di successione con la relativa domanda di voltura catastale, con riferimento alle successioni aperte successivamente al 3 ottobre 2006, deve essere presentata per via telematica, al riguardo si rinvia a un focus di BibLus-net che tratta in maniera approfondita la questione.

Sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari (purché non vi abbiano espressamente rinunciato o, non essendo nel possesso dei beni ereditari, chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione) o i loro rappresentanti legali, ossia:

  • i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
  • gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta
  • gli amministratori dell’eredità
  • i curatori delle eredità giacenti
  • gli esecutori testamentari
  • i trustee

 

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Introduzione obbligo adozione BIM negli appalti

Il dm 560/2017, in attuazione delle disposizione previste dal Codice appalti (dlgs 50/2016), ha definito le modalità i tempi di progressiva introduzione del BIM negli appalti pubblici.

E’ prevista un’introduzione graduale dell’obbligo di adozione del BIM: infatti è già obbligatorio dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, e poi via via lo sarà  per importi minori a decorrere dagli anni successivi.

Entrando nello specifico, la nuova metodologia può già essere utilizzata dalle stazioni appaltanti che abbiano ottemperato agli adempimenti preliminari (con l’opportuna formazione).

L’obbligo vero e proprio ha un’introduzione progressiva:

  • dal 2019 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro;
  • dal 2020 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro;
  • dal 2021 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro
  • dal 2022 per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici
  • dal 2023 per le opere di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro
  • dal 2025 per le nuove opere di importo a base di gara inferiore a 1 milione di euro

Pertanto, dal 2025 l’obbligo di adozione del BIM riguarderà tutte le opere pubbliche.

 

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Portale ENEA ristrutturazioni con risparmio energetico

Il 21 dicembre 2018 è stato pubblicato il portale per la trasmissione all’ENEA delle informazioni necessarie ad ottenere le detrazioni fiscali del 50% (bonus casa) relative agli interventi edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, realizzati a partire dall’anno 2018.

Dunque, nel corso del seguente anno tutti gli interventi edilizi che prevedono un risparmio energetico vanno comunicati all’ENEA.

Per semplificare la trasmissione delle informazioni l’ENEA ha messo a punto una Guida rapida alla trasmissione con tutte le informazioni necessarie per l’invio dei dati.

Ricordiamo che quest’obbligo è stato previsto legge di Bilancio 2018 (legge 205/207) che prescrive la comunicazione all’ENEA dei dati relativi agli interventi di ristrutturazione che usufruiscono della detrazione del 50%.

In pratica, in analogia a quanto previsto per gli interventi di riqualificazione energetica, anche per gli interventi di recupero edilizio diventa obbligatorio l’invio della comunicazione telematica all’ENEA.

 

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Accesso al regime forfettario

La legge di Bilancio 2019 (legge 145/2018) prevede importanti novità in merito all’estensione del regime forfettario; a partire dal 1° gennaio 2019 sono entrate in vigore delle modifiche circa i nuovi requisiti di acceso e di permanenza nel regime forfettario.

In particolare, il provvedimento estende il regime agevolato con imposta sostitutiva unica agevolata al 15% a tutte le attività d’impresa e professionali che hanno conseguito nell’anno precedente ricavi/compensi fino a un massimo di 65.000 euro (tale limite era in precedenza fissato a 30.000 euro).

Vengono apportate modifiche all’art. 1 della legge di legge di Bilancio 2015 (legge 190/2014) che introduce il regime forfetario, un particolare regime fiscale attraverso il quale si può usufruire di una partita Iva agevolata; i vecchi commi 54 e 55 della legge di Bilancio 2015  sono sostituiti dai nuovi commi 9–11, art. 1, della legge di Bilancio 2019.

Per quanto riguarda i requisiti di accesso al regime forfettario, dal 1° gennaio 2019 possono accedere a questo regime fiscale agevolato tutte le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arte o professione che nell’arco dell’anno solare precedente:

  • hanno conseguito ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65.000 euro
  • non hanno partecipazioni a società di persone, associazioni o imprese familiari
  • non hanno il controllo di Srl o associazioni in partecipazione che esercitano attività direttamente o indirettamente connesse con quelle svolte dal soggetto titolare del regime forfettario
  • inoltre, nel caso di esercizio contemporaneo di attività contraddistinte da differenti codici ATECO, si assume la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate
  • NON possono accedere al regime le persone fisiche la cui attività siano esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei 2 precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro.

 

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Equo compenso

Nel corso del 2019, con grande probabilità, ci saranno novità in merito ai compensi professionali a livello nazionale.

Ad inizio gennaio 2019 è partito l’iter di conversione in legge del decreto semplificazioni, un emendamento approvato in merito, prevede di aggiungere al comma 3, articolo 14-quaterdecies del dl 148/2017 che prevede:

le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi professionali, né affidare opere pubbliche nell’ambito delle quali siano previsti incarichi professionali, il cui compenso pattuito non sia proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione, anche tenuto conto dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi. Eventuali contratti d’opera stipulati in violazione del presente comma sono nulli…

Alcune Regioni hanno già legiferato in merito, vincolando il rilascio di autorizzazioni amministrative al pagamento dei compensi professionali del tecnico da parte del committente.

La legge regionale Calabria n. 25/2018 con oggetto la “tutela delle prestazioni professionali”, stabilisce che le amministrazioni locali calabresi prima di rilasciare dei titoli autorizzativi devono aver ricevuto una “Dichiarazione di pagamento” che attesti il pagamento della parcella del tecnico, così come spiegato in dettaglio nell’articolo di BibLus-net del 30 agosto.

Anche in Campania è in vigore dal 30 dicembre 2018, la legge regionale per la tutela dei compensi professionali. E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale della regione Campania (del 29 dicembre 2018, n. 100), la legge regionale 29 dicembre 2018, n. 59 recante:

Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all’evasione fiscale.

 

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Cedolare secca affitti negozi e capannoni

Tra le novità previste dalla legge di Bilancio 2019 c’è la possibilità di avvalersi, su richiesta, del regime di tassazione agevolato (la cosiddetta cedolare secca) anche per le locazioni di negozi e capannoni, applicando così ai canoni l’imposta sostitutiva del 21%.

In particolare, all’art. 1, comma 59 della legge si ha:

Il canone di locazione relativo ai contratti stipulati nell’anno 2019, aventi ad oggetto unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1, di superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze, e le relative pertinenze locate congiuntamente, può, in alternativa rispetto al regime ordinario vigente per la tassazione del reddito fondiario ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, essere assoggettato al regime della cedolare secca, di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, con l’aliquota del 21 per cento. Tale regime non è applicabile ai contratti stipulati nell’anno 2019, qualora alla data del 15 ottobre 2018 risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.

Optando per la cedolare secca, i proprietari di immobili locati a fini commerciali, come negozi, magazzini e in genere locali commerciali, usufruiscono quindi della tassazione sostitutiva al 21% al posto delle ordinarie aliquote Irpef; la novità comporta evidenti ed immediati vantaggi per i proprietari di immobili locati.

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Proroga dei bonus casa

Anche per il 2019 sarà possibile usufruire di alcune agevolazioni fiscali in caso di interventi effettuati sulla propria abitazione.

La legge di Bilancio 2019 (legge n. 145/2018), pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2018, ha infatti prorogato le detrazioni fiscali in materia di edilizia.

Per maggiori approfondimenti rimandiamo ad una tabella riepilogativa delle detrazioni fiscali per il 2019.

Ecobonus

Le detrazioni fiscali riferite agli interventi di efficienza energetica, il cosiddetto “ecobonus”, sono confermate per il 2019. Prorogata, quindi, la detrazione Irpef del 50% e, per gli interventi più importanti, resta la detrazione al 65%; un’aliquota maggiore si ha per gli interventi nei condomini.

Bonus ristrutturazioni

Le detrazioni fiscali per le spese sostenute in merito agli interventi di recupero del patrimonio edilizio “bonus ristrutturazioni”, sono state prorogate fino al 31 dicembre 2019. Prorogata, quindi, a tutto il 2019 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%) nel limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

Sismabonus

Ricordiamo, inoltre, che il “sismabonus” è già in vigore fino al 2021.

Bonus mobili

Confermato anche per il 2019 il “bonus mobili” legato all’acquisto di arredi se collegati ad interventi di ristrutturazione edilizia di un immobile, nella misura del 50%, a partire dal 1° gennaio 2018.

Bonus verde

Anche per il “bonus verde” è stata confermata la detrazione del 36%, per un importo non superiore a 5.000 euro.

 

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