Al via la stipula dei mutui BEI 2018-2020 per la messa in sicurezza delle scuole
Mutui BEI 2018/2020: 1,7 miliardi di euro per il triennio 2018-2020 per interventi di messa in sicurezza, adeguamento impiantistico o riqualificazioni di spazi esistenti
Al fine di favorire interventi straordinari di efficientamento energetico e messa in sicurezza, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici, il Miur autorizza le regioni interessate a stipulare appositi mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, BEI ed altri istituti di credito.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 1 gennaio 2019, il Miur ha autorizzato le regioni alla stipula dei mutui BEI 2018 e all’individuazione degli interventi.
Gli interventi finanziati sono quelli inclusi nei piani regionali triennali di edilizia scolastica di cui alla programmazione unica nazionale definita dal decreto
interministeriale 3 gennaio 2018, con cui sono state definite le procedure e i criteri per la definizione della programmazione nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020. Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 1,7 miliardi di euro.
Con decreto 3 gennaio 2019, n. 2 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 80 del 4 aprile 2019), il Miur ha assegnato 172.708.620,16 euro, provenienti dal decreto Mutui BEI 2015, agli enti locali per il finanziamento degli interventi di messa in sicurezza delle scuole o di costruzione di nuovi edifici scolastici. Si tratta di economie derivanti dalla prima trance dei mutui BEI e spettanti agli enti locali inseriti nell’elenco allegato al provvedimento.
Decreto Mutui
Ricordiamo che il decreto Mutui, istituito dalla legge 128/2013 di conversione del 104/2013, prevede che le Regioni interessate possono essere autorizzate dal Mef, d’intesa con il Miur, a stipulare mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato con:
- la Banca europea per gli investimenti
- la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa
- la Cassa depositi e prestiti Spa
- i soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria
Gli Enti locali potranno beneficiare delle risorse al fine di favorire la realizzazione dei seguenti interventi:
- straordinari di ristrutturazione
- miglioramento
- messa in sicurezza
- adeguamento sismico
- efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica
- efficientamento energetico di immobili adibiti ad alloggi e residenze per studenti universitari di proprietà degli enti locali
- costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici
- realizzazione di palestre scolastiche nelle scuole
- interventi volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti.
Il decreto stabilisce precisi requisiti di priorità per la ripartizione delle risorse. In particolare, nella ripartizione delle risorse a livello regionale si terrà conto, anche sulla base dei dati contenuti nell’anagrafe regionale dell’edilizia, dei seguenti elementi:
- edifici scolastici presenti nella regione
- livello di rischio sismico
- popolazione scolastica
- affollamento delle strutture scolastiche.
I fondi potranno essere usati da Comuni, Province e Città metropolitane, sulla base delle graduatorie predisposte dalle Regioni, senza causare impatti sul patto di stabilità interno.
Decreto 3 gennaio 2019, n. 2
Il dm 2/2019 assegna i 172 milioni di euro agli enti locali delle regioni con la lista dei circa 300 progetti che riguardano in gran parte interventi di messa in sicurezza, adeguamento impiantistico o riqualificazioni di spazi esistenti.
Gli enti locali devono provvedere ad avviare e/o completare gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, con aggiudicazione entro il 1° novembre 2019 (180 dalla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta), pena decadenza del finanziamento.
Gli enti, inoltre, sono tenuti a completare detti lavori entro il 15 ottobre 2020.
Di seguito l’elenco delle regioni con il relativo importo:
Abruzzo | 5.798.947,38 euro |
Basilicata | 3.915.405,85 euro |
Calabria | 8.301.234,25 euro |
Campania | 16.283.814,22 euro |
Emilia Romagna | 11.041.721,03 euro |
Friuli Venezia Giulia | 3.103.357,08 euro |
Lazio | 11.367.449,11 euro |
Liguria | 8.085.048,20 euro |
Lombardia | 29.159.498,83 euro |
Marche | 5.585.240,79 euro |
Molise | 726.569,47 euro |
Piemonte | 11.167.041,38 euro |
Puglia | 9.143.991,01 euro |
Sardegna | 5.827.056,77 euro |
Sicilia | 14.150.595,26 euro |
Toscana | 9.381.457,78 euro |
Umbria | 4.834.283,83 euro |
Veneto | 12.943.039,76 euro |
Valle d’Aosta | 6.651.473,00 euro |
Clicca qui per scaricare il decreto 3 gennaio 2019, n. 2
Decreto 1 febbraio 2019
Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6 maggio 2019 prevede: Autorizzazione alla stipula dei mutui da parte delle regioni per la programmazione 2018-2020 e individuazione interventi finanziati.
Al decreto è allegato l’elenco degli interventi finanziati suddivisi per Regione con indicati gli enti beneficiari, le scuole ospitate nell’edificio oggetto d’intervento e l’importo del contributo assegnato.
Con lo stesso decreto gli enti locali, individuati nell’elenco degli interventi, sono autorizzati all’avvio delle procedure di gara e/o alla stipula dei contratti di appalto che dovranno giungere alla proposta di aggiudicazione entro il termine di 180 giorni, in caso di progettazione esecutiva; 365 giorni, in caso di studio di fattibilità e/o progettazione definitiva, decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta (6 maggio 2019).
La stipula di un contratto di mutuo può avvenire sulla base di uno schema tipo, che deve essere sottoposto al preventivo nulla osta del Mef; entro 30 giorni dalla stipula del contratto di mutuo, l’istituto finanziatore deve notificare al Miur copia conforme dei contratti di mutuo perfezionati.
Per quanto riguarda, invece, le modalità di erogazione dei contributi da parte del Miur è effettuata su base pluriennale e in misura non eccedente l’importo dei contributi stanziati annualmente in bilancio.
Inoltre, le somme erogate che non sono utilizzate dai soggetti beneficiari dei contributi devono essere versate da parte dello stesso soggetto all’entrata del bilancio dello Stato.
Clicca qui per scaricare il decreto 1° febbraio 2019

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