MUD 2023

MUD 2023: proroga di 120 giorni per l’invio

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Entro l’8 giugno 2023 deve essere presentato il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) per l’anno 2022. Ecco i moduli con le istruzioni per la compilazione

Venerdì 10 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dpcm 3 febbraio 2023 che proroga di 120 giorni la data entro cui presentare il MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) per tutte le attività riferite all’anno 2022. Ricordiamo che la legge 70/1994 prevede precisi obblighi per comunicazione, dichiarazione di denuncia, di notificazione, resi noti tramite il MUD. La comunicazione ambientale è particolarmente importante, soprattutto per le sanzioni previste in caso di inottemperanza. I soggetti che procedono con il tardivo adempimento sono puniti con sanzioni che possono arrivare fino a 10.000 €.

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Cos’è il MUD ?

Il MUD è un modello unico di dichiarazione ambientale istituito con la legge n. 70/1994, attraverso il quale devono essere denunciati i rifiuti prodotti dalle attività economiche, quelli raccolti e trasportati e quelli smaltiti e, avviati al recupero, nell’anno precedente la dichiarazione.

Legge n. 70/1994

La legge 70/1994 prevede che tutti gli obblighi di dichiarazione, di comunicazione, di denuncia, di notificazione previsti dalle leggi, dai decreti e dalle relative norme di attuazione in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, siano soddisfatti attraverso la presentazione di un Modello Unico di Dichiarazione ambientale alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato e Agricoltura competente per territorio, in cui ha sede l’unità locale cui si riferisce la dichiarazione.

Deve essere presentato, per via telematica, un MUD per ogni unità locale che sia obbligata, dalle norme vigenti, alla presentazione di dichiarazione, di comunicazione, di denuncia, di notificazione.

A cosa serve il MUD?

Il MUD, consente di raccogliere i dati sui rifiuti prodotti da imprese ed enti. È utile per controllare le diverse fasi della gestione dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, fino al recupero. L’adempimento garantisce trasparenza nelle attività e la salvaguardia del territorio. In parole povere, ogni anno, enti ed imprese si trovano a redigere quanti e quali rifiuti hanno prodotto o gestito nell’anno precedente. Il decreto contiene i modelli, le istruzioni per la presentazione delle seguenti comunicazioni:

  1. comunicazione rifiuti;
  2. comunicazione veicoli fuori uso;
  3. comunicazione imballaggi, composta dalla sezione consorzi e dalla sezione gestori rifiuti di imballaggio;
  4. comunicazione rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;
  5. comunicazione rifiuti urbani, assimilati e raccolti in convenzione;
  6. comunicazione produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

In particolare, i soggetti tenuti alla presentazione del MUD, per le sue diverse parti, sono:

  • chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
  • commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
  • imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
  • imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
  • imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184 comma 3 lettere c), d) e g) del dlgs 152/2006 che hanno più di dieci dipendenti;
  • i consorzi e i sistemi riconosciuti, istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, ad esclusione dei Consorzi e sistemi istituiti per il recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio che sono tenuti alla compilazione della Comunicazione Imballaggi;
  • i gestori del servizio pubblico di raccolta, del circuito organizzato di raccolta di cui all’articolo 183 comma 1 lettera pp) del dlgs 152/2006, con riferimento ai rifiuti conferitigli dai produttori di rifiuti speciali, ai sensi dell’articolo 189, comma 4, del dlgs 152/2006.

Sono esonerati dall’obbligo di presentazione:

  • gli imprenditori agricoli di cui all’art. 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a 8.000 €;
  • le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, del dlgs 152/2006, nonché per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno più di dieci dipendenti;
  • le imprese e gli enti produttori di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, diversi da quelli indicati alle lettere c), d) e g);
  • i produttori di rifiuti che non sono inquadrati in un’organizzazione di ente o di impresa.

Allegati al DPCM 2023

Nel decreto sono presenti i 4 allegati:

  • Allegato 1, suddiviso nei seguenti paragrafi:
  1. soggetti obbligati;
  2. struttura;
  3. presentazione del modello;
  4. comunicazione rifiuti semplificata;
  5. sezione anagrafica;
  6. comunicazione rifiuti;
  7. comunicazione veicoli fuori uso;
  8. comunicazione imballaggi;
  9. comunicazione RAEE;
  10. comunicazione rifiuti Urbani e raccolti in convenzione;
  11. comunicazione produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
  • Allegato 2: comunicazione rifiuti semplificata
  • Allegato 3: schede e moduli specifici
  • Allegato 4: indicazioni per la presentazione, caratteristiche del file di esportazione

 

Clicca qui per scaricare il DPCM con gli allegati ed i modelli

 

 

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