Microcogeneratori ed ecobonus: il vademecum Enea aggiornato
Dall’Enea è disponibile il vademecum aggiornato con le regole per l’acquisto e l’installazione di microcogeneratori. Ecco i dettagli
Il nuovo vademecum Enea ci ricorda che è agevolabile l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori (comma 347, articolo 1, legge 296/2006) in sostituzione di impianti esistenti che conducano a un risparmio di energia primaria (PES) ≥ 20% con potenza elettrica <50kW.
I vademecum dell’Enea
Il presente documento è parte di una serie di vademecum redatti dall’Enea per supportare la rigenerazione e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio del nostro Paese.
Ecco gli articoli di BibLus-net che sintetizzano i contenuti dei vademecum (disponibili in allegato agli articoli):
- acquisto e posa in opera di schermature solari;
- collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria ad uso domestico e industriale;
- generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (caldaie a biomassa);
- interventi sulle strutture opache verticali delle facciate esterne per i quali occorre trasmettere i dati all’ENEA;
- acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori;
- impianti di domotica – sistemi di Building Automation;
- acquisto e l’installazione dei sistemi ibridi.
Il vademecum sui microcogeneratori
Beneficiari
Possono accedere alla detrazione tutti i contribuenti che:
- sostengono le spese di riqualificazione energetica;
- possiedono un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio.
Tutti i contribuenti, in alternativa all’utilizzo diretto della detrazione fiscale, possono optare per la cessione del credito.
Edifici agevolabili
Accedono alla detrazione gli interventi su edifici che:
- alla data d’inizio dei lavori, siano“esistenti, ossia accatastati o con richiesta di accatastamento in corso, e in regola con il pagamento di eventuali tributi;
- dotati di impianto termico, così come definito dalla FAQ n. 9D sull’ecobonus.
Entità dell’agevolazione
L’aliquota di detrazione è pari, al 65% delle spese totali sostenute tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2020.
Il limite massimo di detrazione ammissibile è pari a 100.000 euro.
Caratteristiche dell’intervento
L’intervento deve possedere le seguenti caratteristiche:
- deve condurre a un risparmio di energia primaria (PES) pari almeno al 20% (allegato III del decreto 4 agosto 2011 del Ministro dello sviluppo economico);
- l’energia termica prodotta deve essere impiegata esclusivamente per la climatizzazione degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria;
- per la realizzazione, la connessione alla rete elettrica e l’esercizio degli impianti di micro-cogenerazione, si fa riferimento al decreto 16 marzo 2016 del Ministro dello sviluppo economico.
Spese ammissibili
Si possono portare in detrazione le spese sostenute per:
- smontaggio e la dismissione dell’impianto di climatizzazione esistente;
- fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche, delle opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione, a regola d’arte, dell’impianto termico esistente;
- interventi per l’adeguamento della rete di distribuzione, dei sistemi di accumulo, dei sistemi di trattamento dell’acqua, dei dispositivi di controllo e regolazione nonché sui sistemi di emissione;
- prestazioni professionali (produzione della documentazione tecnica necessaria, direzione dei lavori ecc.).
Documentazione
Entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori o di collaudo delle opere è obbligatorio inviare all’Enea la scheda descrittiva dell’intervento, redatta da un tecnico abilitato, attraverso l’apposito portale relativo all’anno in cui sono terminati i lavori.
La documentazione tecnica da conservare è:
- scheda descrittiva Enea riportante il codice CPID assegnato dal sito Enea;
- asseverazione redatta da un tecnico abilitato;
- schede tecniche degli apparecchi installati;
- copia della dichiarazione di conformità ai sensi del D.M 37/08 e il libretto di impianto.
Infine la documentazione di tipo amministrativo:
- delibera assembleare di approvazione di esecuzione dei lavori;
- fatture relative alle spese sostenute;
- ricevute dei bonifici recanti la causale del versamento;
- stampa della e-mail inviata dall’Enea contenente il codice CPID che costituisce garanzia che la scheda descrittiva dell’intervento è stata trasmessa.
Clicca qui per scaricare il vademecum Enea sui microcogeneratori

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