Linee guida Anac su contratti sottosoglia, il parere del Consiglio di Stato

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Linee guida sulle procedure per l’affidamento dei contratti sottosoglia, ecco cosa ne pensa il Consiglio di Stato

Con nota del 4 luglio 2016 l’Anac ha chiesto al Consiglio di Stato di esercitare le proprie funzioni consultive, in relazione alle linee guida elaborate in attuazione da quanto disposto dal nuovo Codice appalti (dlgs 50/2016).

Il Consiglio di Stato ha reso il parere 1903 del 13 settembre 2016 sulle linee guida Anac sulle procedure per l’affidamento dei contratti  pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, predisposte ai sensi dell’art. 36 comma 7 del nuovo Codice appalti.

Ricordiamo che il CdS ha già espresso il proprio parere sulle linee guida Anac su Rup, offerta economicamente più vantaggiosa, servizi di ingegneria e architettura.

Consiglio di stato, parere sulle linee guida Anac sull’affidamento dei contratti sottosoglia

Le linee guida sull’affidamento dei contratti sottosoglia possono essere annoverate tra le linee guida dell’Anac non vincolanti.

Le modalità di adozione osservate dall’Anac seguono la forma discorsiva. Optano per una modalità di adozione preceduta dalla consultazione dei soggetti interessati.

Il Consiglio ha rilevato che in merito al comportamento da osservare da parte delle stazioni appaltanti, se esse intendono discostarsi da quanto disposto dall’Autorità, devono adottare un atto che contenga un’adeguata e puntuale motivazione, anche a fini di trasparenza, che indichi le ragioni della diversa scelta amministrativa.

Secondo il Cds il modello resta finalisticamente improntato all’individuazione ed all’implementazione di buone prassi e quindi a migliorare la qualità delle procedure.

La disciplina sui contratti sottosoglia risulta sufficientemente dettagliata e non necessita, pertanto, di linee di indirizzo di carattere integrativo, che appesantirebbero inutilmente il quadro regolatorio. Inoltre la previsione transitoria autonoma conferma la natura non integrativa, e quindi non vincolante, delle linee in discussione.

Il CdS segnala alcuni profili di criticità nel raggiungimento dell’intento di introdurre ulteriori elementi di semplificazione:

  • l’introduzione di vincoli di motivazione aggiuntivi rispetto a quanto previsto dalla legge può apparire una contraddizione
  • per gli affidamenti < 40.000 euro, un troppo stringente onere motivazionale “in merito alla scelta della procedura seguita
  • la procedura per importi minimi, non tanto gravosa per la stazione appaltante. Proprio in tali procedure, frequentissime e a volte poco rilevanti, si annida largamente il fenomeno sistemico della corruzione
  • l’astensione dall’indirizzare le stazioni appaltanti con raccomandazioni operative e  puntuali

 

Clicca qui per scaricare il parere del Consiglio di Stato n. 1903/2016

 

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