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Le Regioni contrarie alle modifiche del Codice Appalti proposte dal Governo

La Conferenza Unificata, nella seduta del 15 marzo scorso, ha espresso parere negativo sullo schema di decreto di modifica del Codice Appalti (D.Lgs. 163/2006) elaborato dal Governo.

La Conferenza Unificata, nella seduta del 15 marzo scorso, ha espresso parere negativo sullo schema di decreto di modifica del Codice Appalti (D.Lgs. 163/2006) elaborato dal Governo.
Le ragioni del NO della Conferenza Unificata sono illustrate nella premessa del documento diffuso.
In tale documento si legge, infatti, che il Ministero delle Infrastrutture ha sospeso la valutazione degli emendamenti proposti dalle Regioni, anche di quelle proposte ritenute “condivisibili” dal Ministero, rinviandone l’adozione ad un ulteriore successivo decreto correttivo.
Il mancato accoglimento di molti degli emendamenti proposti, insieme al rifiuto del ministero di rinviare la discussione sul provvedimento, ha quindi indotto la Conferenza Unificata ad esprimere parere negativo.
Ricordiamo che il provvedimento dovrebbe essere approvato entro il prossimo 31 luglio 2007, giorno in cui scadrà la proroga, disposta con il Decreto Legislativo 26 gennaio 2007, n. 6, dei seguenti articoli:

  • art. 33 (Appalti pubblici e accordi quadro stipulati da centrali di committenza);
  • art. 56 (Procedura negoziata previa pubblicazione di un bando di gara);
  • art. 57 (Procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara);
  • art. 58 (Dialogo competitivo);
  • art. 59 (Accordi quadro).
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