La storia affascinante di ACCA software, dalle origini all’avanguardia della nuovissima sede
Ecco la storia di un’impresa hi-tech nata in un piccolo paese nel cuore del Sud Italia, dalle origini all’avanguardia della nuovissima sede. La storia di ACCA: articolo 1 di 4
ACCA software è nota a tutti per lo sviluppo e il commercio di programmi tecnici per l’ edilizia, ma pochi conoscono le origini di questa azienda. ACCA da inizio gennaio si è trasferita dalla sede storica di Montella a quella iper-tecnologica di Bagnoli Irpino.
Per celebrare questa importante svolta aziendale abbiamo deciso di far conoscere la storia di ACCA, dalle origini alla nuova sede, con una serie di articoli:
- La storia affascinante di ACCA software
- Il legame indissolubile di ACCA software con l’Irpinia
- Il miracolo tecnologico di ACCA che nasce dal terremoto Irpinia 1980
- Il BIM e la rivoluzione dell’edilizia 4.0 “made in Italy”
In questo primo articolo ripercorriamo la storia di ACCA e del suo fondatore Guido Cianciulli.
Articolo 1 di 4
La storia affascinante di ACCA software
C’è una notizia che sta catalizzando l’attenzione dei media: tra pochi mesi verrà inaugurata a Cupertino (California – USA) la nuova sede di Apple. L’”Astronave”, come è stata ribattezzata per la sua forma circolare, è una struttura avveniristica in grado di ospitare 13.000 dipendenti costruita con grande attenzione all’ambiente (il campus sarà alimentato da energia rinnovabile al 100% e genererà il 75% della domanda energetica) e a chi in essa dovrà lavorarci (include tra l’altro area ristorante, centro fitness, auditorium).
Ma mentre leggiamo di questa notizia, la nostra attenzione è attratta da un’altra; una notizia che ci ha consentito di conoscere una splendida realtà tutta italiana, poco nota ai non addetti ai lavori, che per visione, vocazione, spirito, ambizione, innovazione ricorda molto da vicino Apple.
In questi giorni in un paese del Sud Italia è stata inaugurata la nuova sede di una software company che non ha nulla da invidiare all’“Astronave” di Apple.
Una notizia che ci inorgoglisce, ci gratifica e ci emoziona avendo chiara la consapevolezza che in Italia ci sono le potenzialità e qualità per fare, anche se molto spesso non ce ne accorgiamo, così guardiamo e facciamo più facilmente altrove.
Ecco l’occasione per portare all’attenzione di tutti l’esistenza di un’azienda italiana fortemente innovativa, capace di pensare e realizzare grandi progetti.
Ripercorrendo la storia di ACCA immaginare un parallelo con la società della Mela non sembra neanche così azzardato.
Più ci addentriamo nella storia di questa azienda e del suo fondatore e più troviamo affinità con quella di Apple e di Steve Jobs: la visione di questi uomini, il loro essere curiosi ed “affamati”, il loro “think different” e la loro ammirazione per il design industriale, la ricerca della perfezione, la tecnologia e lo spirito innovativo.
La nuova sede della company italiana è un progetto partito nel 2010: un’opera bellissima (è stata definita la “Libellula”), progettata dall’architetto Francesco Bruno, dal bassissimo impatto ambientale, in cui l’architettura si pone al servizio dell’innovazione. Una costruzione autosufficiente e ad impatto ‘zero’, in grado di garantire la sostenibilità ambientale delle attività e l’energia necessaria per il mantenimento delle condizioni interne di benessere: pale eoliche, schermature solari orizzontali e verticali, pergolati con pannelli fotovoltaici, sistema di recupero, raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana. Grande attenzione al confort dei luoghi di lavoro con sistemi di controllo della qualità dell’aria e giardini interni e zone verdi presenti in ogni open-space e nelle hall. Tanti spazi dedicati al personale: un’ampia sala conferenze, aule formazione, sale computer, baby park, piscina con annessa palestra, attrezzerie e servizi spogliatoi, sala mensa self service, cucina e servizi.
Questa è la nuova sede di ACCA software, una società con sede in Irpinia, leader in Italia nello sviluppo e vendita di software per i professionisti del settore edile.
Un’eccellenza, conosciuta ed apprezzata da tecnici ed imprese italiane e non solo, la cui esistenza probabilmente sfugge solo a chi non è del settore.
Per quello che questa azienda è, per quello che sta facendo, per quello che rappresenta per il territorio e per il nostro Paese, la sua storia merita di essere raccontata.
Merita di essere raccontata perché nasce e si sviluppa in Irpinia, un territorio ricco di risorse naturali, storiche, culturali, devastato dal terremoto dell’80 e violentato dal post terremoto, con un’economia che non decolla e dove l’emigrazione è ritornata ad essere l’unica alternativa alla disoccupazione; una storia unica perché parla di hi-tech dove le opportunità sembrerebbero più essere legate alle risorse offerte dal territorio, perché trasmette, in una congiuntura economica negativa, un grande insegnamento, dimostrando che seguire con perseveranza le proprie passioni, crederci dando tutto se stesso, senza fermarsi o tirarsi indietro di fronte agli ostacoli, porta sempre ad un successo, grande o piccolo che sia.
È la storia di Guido Cianciulli e della società da lui fondata nel 1989.
Guido nasce nel 1959 a Isola Capo Rizzuto, dove il papà si trova per lavoro. Dopo la sua nascita la famiglia torna a Montella, il paese di origine in provincia di Avellino, dove Guido trascorre la sua infanzia.
I suoi compaesani lo ricordano come un ragazzo gioioso e giocoso e molto molto curioso: una curiosità costruttiva, non invadente. Curioso di tutto il nuovo che lo circonda, soprattutto delle cose ancora da scoprire. Non ama dare nulla per scontato: vuole capire. Ha voglia di imparare, di emergere, di crescere culturalmente… Questa sua voglia lo contraddistingue ancora oggi.
Studia e si diploma da geometra, ripercorrendo le orme dell’amato padre e vorrebbe continuare gli studi.
Ma la vita non è lieve per Guido: prima la prematura e dolorosa perdita del papà e, dopo poco, il terremoto del 1980, lo segnano profondamente. Non può proseguire gli studi: c’è lo studio tecnico del papà da mandare avanti e, con il terremoto, c’è da lavorare per contribuire a ridare un’identità al suo paese devastato dal sisma.
Accade però anche qualcos’altro che gli cambierà la vita: la ‘scoperta’ del computer.
Cos’è, cosa fa, a chi serve, come usarlo? Guido non dorme la notte, comincia a leggere tutto ciò che trova al riguardo, studia, si mette alla prova, scopre ogni giorno nuove cose, le studia e le approfondisce bene, per metterle in pratica con intelligenza: questa è la sua indole.
È quello che farà. La sua mente è in subbuglio. Capisce subito la portata e l’importanza di questa “macchina”, le straordinarie possibilità che rappresenta per il suo lavoro e non solo.
Da autodidatta, nel suo studio, inizia ad imparare i linguaggi di programmazione e a sviluppare i primi programmi. Ha acquistato uno dei primi computer e, al di là della passione, ne vede utilità per la professione. Cerca un software che possa aiutarlo…E’ geometra, siamo in Irpinia e la ricostruzione è nel pieno. Ma non trova nulla che lo soddisfi.
È esigente, Guido. Prima di tutto con se stesso. Ricerca la perfezione: nulla è lasciato al caso.
È così anche sul lavoro. Si rende conto che i programmi tecnici esistenti sono difficili da usare, macchinosi, ‘ingessano’ il tecnico invece di lasciarlo libero nelle scelte.
Possibile che non si possa fare di meglio? Possibile che il software ‘debba comandare’ sul tecnico e non viceversa?
Siamo nel 1988. Guido si lascia condurre da due sue grandi ispiratrici: la curiosità e l’intuizione. Decide di sviluppare da sé il software con la consapevolezza che ne sarà l’utilizzatore e con l’obiettivo di realizzare il miglior software che un utente possa desiderare.
Lo chiama CoMet, da Computo Metrico.
CoMet è talmente ben fatto, pratico e semplice da usare che i colleghi iniziano ad informarsi e a richiederglielo.
La grande passione di Guido sta diventando qualcosa di più! Le prime vendite, i primi guadagni che Guido decide di investire fondando una società che chiama come il programma. CoMet.
Bisogna registrare il marchio; qui incontra le prime difficoltà. Sembra che già esista. Deve cambiarlo. Nasce allora ACCA.
Un alone di mistero circonda il significato vero di questa scelta: ai tanti che ancora oggi gli chiedono il perché del nome ACCA Guido risponde sorridendo: ‘non significa un’acca’; il software lo chiama PriMus (perché è il primo, dirà in seguito). Correva l’anno 1989.
Il logo della nuova società, che Guido stesso realizza, è una chiara sintesi di geometria e fantasia, razionalità e genialità: se le 2 C centrali potrebbero ricordare Pac-man, il gioco elettronico molto in voga in quegli anni, nella realtà nulla è lasciato al caso. Un palindromo che è perfetta armonia di triangoli e cerchi in cui perfino i vuoti “giocano” un ruolo fondamentale.
Gli inizi si svolgono in un piccolo appartamento a Montella, due stanze che già ospitavano lo studio tecnico. E così, tra tecnigrafi ed ingombranti computer dedicati alla produzione del software su floppy disk, inizia la storia di ACCA.
Con lui sua moglie Alba e Sara, una collaboratrice che già lavorava nello studio tecnico.
E’ l’inizio di una bella storia, una storia che ricorda quella di tanti capitani d’impresa che hanno fatto l’economia italiana nel ‘900: una storia segnata da intuizioni e visioni, caparbietà, sacrificio ed abnegazione, legame con il proprio territorio: una storia di successo.
Intuizioni, come quando, siamo nel 1990, decide di proseguire lo sviluppo del suo software utilizzando un sistema di programmazione orientato ad oggetti (allora molto poco conosciuto).
In quegli anni tutti i software erano in DOS. Ma le opportunità che questo sistema operativo offre sono limitate, soprattutto per l’idea di software che Guido ha.
L’anno successivo viene realizzato PriMus-Win, il primo software tecnico in ambiente Windows.
E’ il battesimo per un software tecnico che introduce un nuovo modo di lavorare, più semplice ed intuitivo, che utilizza per la prima volta interfaccia grafica e mouse.
PriMus-Win viene presentato in anteprima allo SMAU di Milano, il più importante appuntamento italiano del settore, e viene selezionato quale unico prodotto italiano per il Premio Industrial Design 1991.
E’ la prima volta, almeno in Italia, che in un settore specialistico come quello tecnico viene introdotta una nuova tecnologia che di fatto modificherà profondamente la maniera di concepire i software del settore e la modalità operativa dei tecnici: forse qualche iniziale scetticismo per quelle ‘finestre’ e per l’utilizzo di quel mouse, ma… PriMus rende tutto enormemente più facile, più immediato.
Non è sbagliato definirla una vera e propria rivoluzione. PriMus-Win ha avuto, nel suo specifico settore, lo stesso effetto che hanno avuto sulle masse ‘Apple II’ prima (di fatto il primo personal computer) ed il ‘Macintosh’ poi (il primo computer con finestre, icone, mouse che ha consentito l’utilizzo del PC anche agli utenti meno esperti).
Uno ‘strattone’ decisivo per l’ambiente e l’inizio dei successi per ACCA.
Nel 1990 inizia a collaborare con Guido anche il fratello Antonio, ingegnere, ed ACCA inizia a strutturarsi: Guido segue lo sviluppo software, Alba l’amministrazione, Antonio il marketing e il commerciale.
Nasce la prima sede interamente dedicata ad ACCA, a poche centinaia di metri di distanza dalle ormai famose due stanze ospitate in un appartamento: una palazzina su più livelli che custodirà i primi grandi successi di Guido e l’ascesa inarrestabile di ACCA fino alla conquista della leadership del settore.
Il mercato dimostra di apprezzare i software ACCA. Con l’aumento dei clienti, e delle diverse attività, cresce il numero dei collaboratori: prima due, poi altri due …..e così nel giro di 4-5 anni ACCA conta già oltre trenta persone. Una particolarità: sono tutti di Montella o dei paesi vicini.
Ma anche questa non è una scelta casuale.
Il legame di Guido con il territorio è fortissimo. Per tante volte in questi anni Guido ha avuto la necessità, e l’opportunità, di trasferire l’azienda in zone più centrali, meglio servite logisticamente e tecnologicamente. Forse ha vacillato ma solo per il bene dell’azienda, e alla fine non ha mollato.
Guido ha scelto di restare sostenendo anche costi maggiori, perché questa scelta non doveva inficiare gli elevati standard dei servizi offerti. L’obiettivo era restare con l’orgoglio di continuare a scommettere su questo territorio.
“Perché in fondo non è il luogo dove è situata l’azienda a contare, ma la capacità di comunicare con le realtà più disparate, cruciali e strategiche nella geografia tecnologica. Oggi è più importante l’impegno e la capacità di lavorare e studiare guardando avanti incessantemente” dice Guido.
Il nuovo futuristico insediamento è la più chiara manifestazione del suo pensiero: continuare e dare al territorio opportunità ed esempio.
Guido guarda con attenzione principalmente alle qualità umane delle persone. Ovvio quindi che si affidi anzitutto a persone che conosceva direttamente, dimostrando oltretutto capacità di selezionare con felice intuito i collaboratori.
Non è necessario affidarsi a top manager o professionalità affermate: “ci stiamo inventando un lavoro” ama ripetere spesso Guido.
Ed in effetti quasi tutti i collaboratori sono alla prima esperienza lavorativa: si punta su persone giovani, dinamiche, capaci ed intraprendenti, affiatate. Persone che vedono nell’azienda un bene comune e condividono la visione della società.
Senza cadere nella retorica, si può definire ACCA una grande famiglia, in cui nessuno è mai lasciato a se stesso, dentro e fuori l’azienda, ed in cui tutti ‘remano’ nella stessa direzione.
Questo gruppo che, tra computer e software, tra tecnologia ed innovazione, continua a mettere in primo piano le persone, non passa inosservato.
Il mercato premia ACCA non solo per i software ma anche per la grande capacità di porsi all’ascolto dei clienti e delle loro esigenze.
Nella metà degli anni ’90, con un trend ancora positivo dell’economia, molte aziende si concentravano più sui numeri e sulle quantità che sulla qualità del servizio. ACCA rovescia le posizioni a favore dei clienti, dimostrando una chiara visione del mercato e del futuro.
Grazie alle capacità e all’indole delle persone che la guidano e ci lavorano; grazie alla capacità di analizzare le situazioni da punti di vista inusuali, affrontandole in maniera nuova; grazie al modo differente di considerare le cose; grazie alla bontà dei software che propone, in pochi anni ACCA diviene in Italia leader nel settore del software edile.
Nascono nuovi software (un vezzo li accomuna tutti: la desinenza ‘us’ finale nel nome) e iniziative di marketing ‘di rottura’ (assistenza gratuita sul software, versioni in prova gratuita dei programmi, distribuzione di freeware professionali).
Più ci addentriamo nel racconto e più risultano evidenti le analogie tra la storia di ACCA e quella di Apple, tra Guido e Steve: non solo la nuova sede.
La filosofia del ‘think different’: la massima considerazione dell’esperienza utente; la ricerca del prodotto essenziale e semplice che deve essere funzionale ed intuitivo; la cura dei dettagli e dell’eleganza, dall’interfaccia grafica al packaging sono tratti comuni ad entrambi.
Come non ricordare le confezioni dei software ACCA con le immagini tratte da quadri famosi: una geniale mossa di marketing, che trasforma quelle che fino ad allora erano ‘grigie’ ed anonime confezioni in veri oggetti da collezione
La crescita di ACCA prosegue senza soluzione di continuità. Lo spirito è sempre quello di innovare, in ogni settore.
Anche nel marketing non ci si accontenta di seguire percorsi già tracciati, ma si studiano iniziative e canali nuovi. Con grande capacità ed intuito Guido comprende l’importanza di materializzare quanto di più immateriale esista: il software.
Come preannunciava anni addietro Bill Gates, mister Windows, il computer stava entrando in ogni casa, su ogni scrivania. Dal momento che anche i meno esperti accedevano al computer era importante infondere in loro tranquillità e sicurezza, assicurandogli che dietro quelle ‘macchine’ e quei software esistevano aziende e uomini ‘in carne ed ossa’ pronti ad assisterli ed aiutarli.
Da qui la scelta di incontrare i tecnici partecipando alle manifestazioni fieristiche o organizzando direttamente eventi nelle diverse città italiane; ma anche quella di sperimentare nuovi canali di comunicazione finora mai utilizzati nel settore, come il direct mailing postale o la televisione.
In ogni fiera è un bagno di folla. I tecnici visitano lo stand ACCA sempre più numerosi: vogliono vedere da vicino quei prodotti rivoluzionari che, così semplicemente, stanno migliorando la qualità del loro lavoro e che sempre più spesso trovano negli studi di amici e colleghi.
Curiosi, non di rado i visitatori chiedono “di dove siete?”; la risposta, fiera ed orgogliosa, è “della provincia di Avellino”.
Sono gli anni del direct-mailing postale, l’antenato dell’e-mailing che oggi è tanto usato (e abusato) dalle aziende, con cui ACCA ‘comunica’ direttamente più volte l’anno ai tecnici italiani info su eventi e novità del settore; e gli anni degli spot trasmessi su Canale 5 o sulle reti RAI in cui Guido stesso è testimonial, anticipando quel fenomeno di identificazione azienda-prodotto-persona oggi largamente in uso in TV.
L’inizio del nuovo millennio segna il definitivo consolidamento della realtà industriale ACCA.
Per Guido, ai successi imprenditoriali, si aggiungono importanti riconoscimenti personali.
Come quando, deciso a condividere le conoscenze acquisite nell’ambito dei lavori pubblici, pubblica numerosi libri ed è invitato a partecipare, in qualità di esperto, ad incontri e convegni organizzati in tutta Italia, insieme con componenti dell’Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici.
Intanto ACCA, dopo poco più di dieci anni dalla fondazione, in linea con la strategia di sviluppo industriale opera una trasformazione societaria adottando il modello della S.p.A. ed attiva un processo di espansione entrando in altri segmenti di mercato. Vengono effettuati importanti investimenti per acquisire know-how e competenze specifiche anche assorbendo alcune aziende del comparto che portano ad oltre 130 il numero dei collaboratori.
E’ il momento in cui la comunicazione di ACCA si tinge di rosso…… rosso Ferrari.
Tecnologia, innovazione, potenza, velocità, passione, cuore, made in Italy sono caratteristiche comuni a molte aziende italiane di successo e che hanno la massima espressione in un simbolo universalmente riconosciuto, a cui tutti guardano con ammirazione e da cui tutti traggono esempio: la Ferrari.
E sono anche le caratteristiche che clienti ed operatori del settore riconoscono ad ACCA.
Guido poi ha una vera passione per la Ferrari, la Formula1 ed i motori in genere (nei primi anni di ACCA non di rado, quando era il momento di prendere una decisione importante, Guido inforcava la sua moto e si lasciava andare lungo i tornanti che, numerosi, segnano le strade tutto intorno al suo paese): i tempi sono maturi perché queste due grandi passioni si incrocino.
ACCA diventa sponsor di un team ufficiale Ferrari nelle Competizioni GT e Guido stesso partecipa ad alcune gare.
Come già accaduto all’inizio della sua storia, ACCA entra nei nuovi segmenti del mercato italiano del settore edile proponendo prodotti innovativi che ridefiniscono il concetto stesso di software in quegli ambiti e che determinano profondi mutamenti e notevoli miglioramenti nelle abitudini lavorative dei tecnici.
Dopo più di dieci anni ACCA traccia nuovamente la strada: una nuova ‘rivoluzione’ che costringe i competitor ad investire tempo, risorse ed energie per cercare di colmare il gap, a tutto vantaggio dei clienti.
Ritorna così in mente il parallelo ACCA-Apple: contestualizzando possiamo affermare che l’innovazione che questi nuovi prodotti hanno portato nel software per il settore edile è paragonabile a quella portata da iPhone nel settore della telefonia e del mercato mobile.
Affermatasi in Italia, ACCA inizia a guardare con interesse, e a sondare, i mercati esteri: Europa, Sud America, Cina e in contemporanea dà il via ad un nuovo, grande, ambizioso progetto con l’obiettivo di introdurlo sul mercato nel 2012: il software BIM.
Quando il progetto viene terminato (puntualmente nel 2012) Edificius, questo il nome dato al prodotto, è uno dei 4 software BIM esistenti al mondo, l’unico sviluppato da una società italiana con una tecnologia interamente italiana!
La sua presentazione, al SAIE di Bologna, avviene in una cornice alla ‘Star Wars’ (il 4° episodio della famosissima saga di George Lucas uscì proprio nel 2012) accompagnata da un claim di assoluto impatto: “La fine del mondo conosciuto”.
Una teatralità (non casuale) nelle presentazioni e un’efficacia comunicativa che ricorda Steve Jobs e Apple.
Per ACCA e per Guido un altro straordinario successo.
Ancora una volta visione, intuito, capacità, know-how, abnegazione hanno consegnato ad ACCA un ennesimo risultato eccezionale permettendogli di continuare nel trend di crescita.
Raccontando la storia di questa eccellenza italiana siamo partiti da un punto comune con Apple (le nuove sedi) e più volte durante il percorso si è creato un parallelismo tra le due aziende ed i loro ‘condottieri’. Ma il parallelismo termina qui.
Non possiamo dimenticare infatti che Apple è nata, si è sviluppata ed affermata partendo dalla Silicon Valley, definita così proprio per l’elevata concentrazione di aziende del comparto technology, la presenza di Università e di specifici programmi pensati per accelerare lo sviluppo delle imprese grazie a risorse, servizi e contatti messi loro a disposizione.
ACCA è nata, si è sviluppata ed affermata partendo da un piccolo paese del Sud, senza nulla di tutto questo!
La scelta di costruire la nuova sede dell’azienda nella sua Irpinia, in questo particolare momento storico, è un messaggio fortissimo che Guido trasmette: un messaggio positivo e di fiducia agli altri imprenditori ma anche e soprattutto alle nuove generazioni.
Visitando la nuova sede si rimane incantati di fronte all’architettura della struttura, all’armonia con il territorio e al bassissimo impatto ambientale, alla ricerca della auto-sostenibilità con l’uso di fonti rinnovabili per l’autosufficienza energetica, ai materiali utilizzati, alla cura ed attenzione al benessere ambientale e alla qualità della vita lavorativa, ai servizi e spazi dedicati ai collaboratori.
Ma ancor di più si resta affascinati dalla visione di Guido, che ha voluto nella nuova struttura spazi e tecnologie a disposizione di giovani lavoratori e start-up.
“ACCA è nata da una passione, da una semplice idea e da una grande visione. E’ cresciuta con la voglia di migliorarsi, supportata dall’entusiasmo in ciò che facciamo e da una grande fiducia nella possibilità di innovare.
Curiosità, determinazione, ambizione, semplicità, entusiasmo, senso etico: la nostra cultura aziendale si fonda su questi valori che guidano il nostro approccio quotidiano al lavoro.
Trasferire questa cultura del lavoro e mettere a disposizione capacità e know-how è il nostro prossimo contributo.”
Clicca qui per maggiori dettagli sulla nuova sede ACCA

Complimenti!!!
Mi sembra di aver dato un piccolo contributo a questa bellissima storia acquistando nel 1990 Primus vers.6 e successivamente la versione 12. Complimenti Dott Guido.
Conoscendo la genesi…sono ancor più felice di essere della….compagnia. Ad maiora…