L’affidamento dei lavori pubblici in Italia: problemi e possibili soluzioni secondo la Banca d’Italia
In una pubblicazione criticità e rischi delle diverse procedure di gara e dei diversi criteri di aggiudicazione
Questi, in sintesi, i risultati di un’analisi del sistema dei contratti pubblici effettuata dalla Banca d’Italia e i cui risultati sono riportati nella pubblicazione “L’affidamento dei lavori pubblici in Italia: un’analisi dei meccanismi di selezione del contraente”.
Nella pubblicazione l’istituto esegue l’analisi delle diverse procedure di gara e dei diversi criteri di aggiudicazione evidenziandone le criticità ed i rischi associati. Banca d’Italia, tuttavia, non si limita a criticare il sistema degli appalti ma propone delle soluzioni, derivate dalla letteratura internazionale, per tentare di contenere e/o contrastare le problematiche evidenziate (rischio di mancato completamento dell’opera, collusione, fenomeni di corruzione, etc.).
Le indicazioni provenienti dalla letteratura economica e i confronti internazionali suggeriscono che miglioramenti potrebbero provenire da:
- l’eliminazione del ricorso a meccanismi di esclusione automatica delle offerte anomale, che ridurrebbe i rischi di collusione tra gli offerenti;
- un accentramento delle valutazioni di anomalia delle offerte in capo a stazioni appaltanti di maggiori dimensioni e un innalzamento degli importi delle garanzie fideiussorie prestate dai soggetti aggiudicatari, che ridurrebbero i rischi di rinegoziazioni successive e di mancato completamento dell’opera;
- un rafforzamento delle misure di contrasto ai fenomeni di corruzione, specie per quanto attiene ai controlli relativi alla sub-contrattazione;
- una maggiore standardizzazione progettuale e, per gli appalti più complessi, il ricorso al dialogo competitivo.

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