Inquinamento indoor: cos’è, rischi e rimedi
Cos’è l’inquinamento indoor e quali sono le sostanze nocive presenti nell’aria? Inquinanti, rischi e rimedi
L’inquinamento indoor è una tematica spesso sottovalutata, in quanto si tende ad associare l’inquinamento come qualcosa che viene dall’esterno e non a qualcosa presente all’interno degli edifici o delle abitazioni. In realtà ogni giorno siamo a contatto con una miscela di sostanze inquinanti indoor potenzialmente dannosa per la nostra salute.
I rischi per l’uomo possono essere più o meno gravi. Svolgere un corretto monitoraggio dell’aria interna significa arginare i possibili effetti nocivi per l’uomo e quindi evitare problematiche serie. Al riguardo ti consiglio un software piano di manutenzione con il quale generare il programma di monitoraggio e controllo della qualità dell’aria interna.
Che cos’è l’inquinamento indoor?
Si definisce inquinamento indoor la modifica della salubrità dell’aria interna dovuta alla presenza di una o più sostanze nocive. Soprattutto nell’ultimo periodo si sta cercando di far luce su questo aspetto fondamentale in quanto si trascorre sempre più tempo negli ambienti confinati, sia pubblici che privati.
Secondo un recente studio, infatti, le persone trascorrono fino al 97% in ambienti confinati e solo il resto del tempo all’esterno. Appare evidente, quindi, che bisogna preoccuparsi molto di respirare aria sana e di controllare periodicamente che sia sempre salubre.
Quali sono gli inquinanti indoor?
Prima di elencare le sostanze responsabili dell’inquinamento dell’aria interna, bisogna fare una importante precisazione. Stiamo assistendo ad una progressiva necessità di ridurre i consumi per i riscaldamenti. Per questa ragione stanno cambiando anche le tecniche di costruzione: si punta sempre più a sigillare un edificio per isolarlo a livello termico. In questo modo di sicuro si avranno dei benefici in termini di consumo energetico, a svantaggio però della qualità dell’aria che ne risente in quanto la ventilazione degli ambienti diminuisce in automatico.
Gli interventi strutturali volti a ridurre i consumi, insieme alla diminuzione del numero di ricambi d’aria sono tra le cause principali del potenziale aumento degli inquinanti indoor.
A questo bisogna aggiungere anche altri elementi importanti, quali:
- le attività umane;
- la scelta di nuovi materiali di arredo o di costruzione;
- l’uso di prodotti per la casa, ad esempio quelli usati per la pulizia;
- l’utilizzo di strumenti da lavoro.
Possiamo fare un elenco degli inquinanti indoor più comuni nelle nostre case:
- fumo di tabacco;
- processi di combustione;
- pulizia/manutenzione;
- antiparassitari;
- prodotti per l’hobbistica (colle, solventi, ecc.).
Bisogna tener presente che insieme agli inquinanti già conosciuti, come ad esempio il fumo di sigaretta, vanno aggiunti “nuovi” inquinanti, come ad esempio quelli derivati da strumenti di lavoro o dagli impianti di condizionamento dell’aria. Gli impianti di condizionamento dell’aria possono essere nocivi se non installati correttamente o se non vengono sottoposti a manutenzione periodica.
Essendo classificati come inquinanti “nuovi”, si conoscono poco o niente gli effetti che possono avere sulla salute dell’uomo, quindi sono potenzialmente ancor più pericolosi di quelli vecchi.
Quali sono gli inquinanti indoor?
Le sostanze in grado di alterare la qualità dell’aria interna si possono classificare in 3 categorie:
- agenti chimici;
- agenti fisici;
- agenti biologici.
Inquinanti indoor agenti chimici
Vengono definiti agenti chimici i gas inorganici che provengono sia dall’aria esterna, ma anche dall’interno. Possiamo fare un elenco di inquinanti chimici:
- fumo di tabacco ambientale (ETS);
- ossido e biossido di azoto (NOx, NO2);
- ossidi di zolfo (SOx);
- monossido di carbonio (CO);
- ozono (O3);
- particolato aerodisperso (PM10, PM2.5);
- benzene (C6H6);
- composti organici volatili (COV);
- formaldeide (CH2O);
- idrocarburi aromatici policiclici (IPA);
- amianto.
Inquinanti indoor agenti fisici
Tra gli agenti fisici responsabili di una cattiva qualità dell’aria troviamo: il radon, i campi elettromagnetici (CEM) e il rumore.
Il radon è un gas nobile o inerte. Si disperde molto facilmente, ma negli ambienti confinati può raggiungere dei livelli di concentrazione tali da provocare effetti nocivi sull’uomo. L’inquinamento elettromagnetico, invece, è legato alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, prodotti da vari apparecchi come ad esempio:
- impianti impianti radio-TV e per telefonia mobile e altri impianti utilizzati per la trasmissione di informazioni attraverso la propagazione di onde elettromagnetiche;
- impianti utilizzati per il trasporto e la trasformazione dell’energia elettrica;
- centrali di produzione fino all’utilizzatore in ambiente urbano (elettrodotti);
- impianti per lavorazioni industriali;
- tutti quei dispositivi che per funzionare richiedono un’alimentazione di rete elettrica (tipico esempio sono gli elettrodomestici).
Il rumore è responsabile dell’inquinamento acustico dovuto ad intensità eccessiva; fastidiosi o improvvisi rumori possono essere elementi di disturbo per la ricezione per il nostro orecchio.
Inquinanti indoor agenti biologici
Il rischio biologico è legato alla presenza nell’aria (degli ambienti confinati) di microrganismi e muffe. I rischi per la salute sono diversi e possono essere classificati in 3 tipi: rischio infettivo, tossico e allergico. Gli allergeni più comuni sono gli acari, i derivati epidermici di animali domestici, gli scarafaggi, i funghi o miceti.
Obbligo datore di lavoro e sanzioni
Secondo l’art. 66 del dlgs 81/08:
È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.
Il datore di lavoro rischia l’arresto da 3 a 6 mesi o un’ammenda da 2.740,00 a 7.014,40 €.
Inquinamento indoor rimedi
Esistono alcuni rimedi contro l’inquinamento domestico, ma che in realtà non sono risolutivi del problema. Possono, però, migliorare la qualità dell’aria che respiriamo in casa o negli ambienti chiusi e quindi aiutano a limitare i possibili danni che derivano da potenziali sostanze inquinanti. Alcuni dei rimedi possibili sono:
- arieggiare gli ambienti almeno una volta al giorno;
- avere delle piante che permettano assorbimento di anidride carbonica e di sostanze nocive;
- evitare di fumare negli ambienti confinati;
- usare un depuratore di aria;
- non riporre gli indumenti umidi negli armadi/cassetti;
- usare intonaci antimuffa/deumidificanti;
- utilizzare materiali per l’edilizia con bassi valori di VOC;
- evitare alte temperature.
In sintesi ci sono 2 modi per cercare di contrastare o combattere le sostanze inquinanti:
- diluizione;
- filtrazione/depurazione.
La diluizione consiste nel fare entrare dall’esterno un flusso d’aria più pulito che possa mescolarsi con le sostanze nocive e mitigarne gli effetti; la depurazione o la filtrazione avviene per mezzo di sistemi a ricircolo che trasformano gli inquinanti in sostanze non nocive per l’uomo oppure le eliminano.
Inquinamento indoor: come si calcola la qualità dell’aria interna?
Per tenere sotto controllo la qualità dell’aria interna, bisogna considerare diversi fattori, quali:
- ventilazione;
- umidità;
- anidride carbonica;
- inquinanti.
Come si calcola la qualità dell’aria interna? Per effettuare il monitoraggio dell’aria interna bisogna far affidamento a dispositivi specifici dotati di sensori molto precisi che rilevano diverse tipologie di sostanze inquinanti presenti negli ambienti confinati. Nelle abitazioni, ad esempio, è utile dotarsi di un dispositivi con sensore VOC, con misuratore di CO2 e di polveri sottili.

Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!