Il BIM in Italia nelle nuove UNI 11337-1: la parte prima della norma
Il BIM in Italia nelle nuove norme tecniche italiane UNI 11337-1: ecco l’analisi della parte prima della nuova normativa
La nuova revisione della UNI 11337, prima norma tecnica italiana sul BIM (Building Information Modeling), sta vivendo in questi giorni una fase particolarmente importante. Le sue parti 1, 4 e 5, infatti, sono attualmente in inchiesta pubblica fino al 2 dicembre 2016.
In questo periodo chiunque potrà visionarle, eventualmente formulando commenti o proposte di modifica, semplicemente recandosi sul sito dell’UNI ( Sezione “Normazione/UNI inchiesta pubblica finale”) e ricercando i progetti di norma:
- U87007271 (UNI11337-1)
- U87007274 (UNI 11337-4)
- U1601555 (UNI 11337-5)
L’organicità della concezione della norma, congiuntamente ad alcuni aspetti innovativi rispetto alle più note norme di altri paesi, la rendono di sicura rilevanza nel panorama del settore delle costruzioni italiano e in grado di influenzare la normazione tecnica europea e internazionale.
Per tali ragioni, da queste pagine, vogliamo illustrarne sinteticamente linee di indirizzo e contenuti salienti.
Nell’intervento “Arrivano le prime norme tecniche italiane sul BIM: UNI 11337 parti 1, 4 e 5” abbiamo iniziato ad occuparci della parte 1 della UNI 11337; e qui nel seguito cercheremo di completarne la descrizione.
UNI 11337-1: modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi
La prima parte della norma, come diffusamente nel precedente articolo, si preoccupa di introdurre alla problematica attraverso la precisazione di definizioni e concetti.
La sua attenzione, partendo dal concetto di informazione, si incentra su:
- modalità di trasmissione di tali informazioni (elaborati e modelli)
- significato di oggetti digitali
- strutture informative dei prodotti (risultanti) e dei processi
Il processo delle costruzioni è un processo che genera una molteplicità di dati e pertanto la norma ne classifica il grado di “densità” attraverso la precisazione dei concetti di:
- “dato” (singolo elemento conoscitivo)
- “informazione” (insieme di dati organizzati)
- “contenuto informativo” (insieme di informazioni organizzate)
Tale conoscenza, poi, si trasmette tra gli operatori e con la committenza attraverso i “veicoli informativi“:
- gli Elaborati (veicoli di rappresentazione)
- i Modelli (veicoli di virtualizzazione)
Le modalità di rappresentazione o virtualizzazione possono essere grafiche, documentali, multimediali.
Gli Elaborati possono essere digitali, non digitali o copie digitali di elaborati digitali e, conseguentemente, la loro “gestione” può essere effettuata con o senza l’ausilio di apparecchiature elettroniche.
Differentemente dagli elaborati, i Modelli sono esclusivamente digitali e la loro “utilizzazione” potrà essere effettuata esclusivamente per mezzo di apparecchiature elettroniche.
Un modello virtuale, in particolare, è costituito da “componenti virtuali” a cui è assegnato il nome di oggetti e che rappresentano il duale virtuale di entità costruttive reali, quali muri, solai, ecc.
Utilizzando questi primi concetti, la norma procede, poi, alla definizione di una “via italiana” al grado di maturità digitale del processo delle costruzioni, che individua le tappe di evoluzione della gestione digitale del settore.
I livelli italiani di maturità digitale proposti sono 5, vale a dire:
- Livello 0: non digitale
- Livello 1: base
- Livello 2: elementare
- Livello 3: avanzato
- Livello 4: ottimale
dove è possibile rilevare una “corrispondenza” tra livello 3 (avanzato) delle UNI 11337-1 e il livello 2 delle PAS 1192-2 britanniche, vale a dire un grado di digitalizzazione essenzialmente basato su modelli grafici correlati a documenti digitali veicolanti gli attributi non grafici.
UNI 11337-1: La struttura informativa del prodotto risultante delle costruzioni
Il prodotto risultante del settore delle costruzioni è un’opera o un complesso di opere tra loro correlate in ragione di una comune finalità. Esse (opere o complesso di opere) possono essere edifici, infrastrutture o modifiche dell’ambiente naturale.
La norma ci descrive la struttura informativa del “prodotto risultante delle costruzioni“, come una struttura che ne investe sia aspetti di natura tangibile che intangibile (ad es. i processi).

Figura 1: Struttura informativa del prodotto (risultante) delle costruzioni – Fonte Progetto di norma U87007271
Come sinteticamente rappresentato dalla figura, anzitutto viene resa esplicita l’interconnessione tra l’intervento (opera o complesso di opere) e il territorio cui lo stesso è comunque indissolubilmente legato nella realtà e virtualmente.
Gli aspetti interessati dalla struttura informativa sono:
- Processo, i cui contenuti informativi sono attinenti alle attività svolte durante lo sviluppo del progetto/esecuzione e le risorse (umane, di attrezzature e prodotti costruttivi) in tali attività utilizzate;
- Spazio, dove le informazioni sono relative a superfici e volumi individuati e aggregati in ragione della funzione e/o destinazione d’uso;
- Sito, i cui contenuti informativi riguardano l’ambiente destinato ad accogliere le opere e le modificazioni artificiali introdotte su di esso;
- Edificio/infrastrutture, dove le informazioni sono relative ai manufatti realizzati, suddivisi nei relativi sistemi, subsistemi e componenti.
A questo punto la norma pone l’accento proprio sull’aspetto del processo, definendo la “struttura informativa del processo”.
UNI 11337-1: La struttura informativa del processo delle costruzioni
Come precedentemente descritto, il processo realizzativo del prodotto risultante delle costruzioni ne rappresenta uno degli aspetti intangibili, il cui contenuto informativo è relativo alle attività che vengono svolte e alle risorse impiegate in tali attività.
Ma se risulta definito il contenuto informativo del processo, quale ne è la sua composizione?
La norma ci propone una sequenza strutturata di stadi, a loro volta costituiti da fasi, che riguardano la produzione e la gestione dei contenuti informativi.

Figura 2 – Processo informativo delle costruzioni – Fonte Progetto di norma U87007271
La figura ci indica, anzitutto, come al raggruppamento di stadi costituenti lo sviluppo, corrisponda un “modello informativo del progetto”, mentre allo stadio di esercizio corrisponda il “modello informativo dell’opera”, con approccio sovrapponibile a quello delle PAS britanniche, che introducono rispettivamente il PIM (Project Information Model) e l’AIM (Asset Information Model).
La suddivisione di ciascun stadio nelle fasi che lo compongono è evidente dalla figura; ma alcune considerazioni sui concetti che sono alla base di tale particolare strutturazione occorre vengano esplicitate.
Anzitutto si noti come gli stadi rispondano ad una concezione fine-inizio, vale a dire uno stadio non può iniziarsi se quello precedente non sia stato concluso ed approvato.
E questo differentemente dal funzionamento delle fasi: queste ultime, infatti, se relative ad uno stesso stadio, rispondono al un legame di tipo inizio-inizio, vale a dire una fase può iniziarsi anche se quella precedente non sia stata ancora conclusa (ma sia almeno già iniziata).
Al riguardo, a titolo esemplificativo, la norma ci propone il caso in cui la fase tecnologia dello stadio di progettazione può avere inizio anche qualora la fase autorizzativa non sia conclusa: potrebbe iniziarsi a ingegnerizzare le parti di un fabbricato fuori terra se già autorizzate, in attesa dell’autorizzazione dei Vigili del Fuoco per le parti entro terra.
Gli stadi e le fasi individuate rispondono a valutazioni tecnico-funzionali e non hanno diretta rispondenza con i livelli di progettazione previsti nell’ordinamento delle opere pubbliche vigente.
Pur tuttavia è ovvio che tali livelli debbano essere comunque all’interno delle strutturazione prevista:
- la fase informativa funzionale spaziale conterrà i contenuti informativi dello studio di fattibilità tecnico-economica e del documento preliminare alla progettazione.
- la fase informativa autorizzativa conterrà i contenuti informativi del progetto definitivo
- la fase informativa tecnologica conterrà i contenuti informativi del progetto esecutivo
Un’ultima considerazione occorre fare relativamente alla modalità di individuazione delle fasi e alla conseguente denominazione loro assegnata.
Tali fasi non sono state definite in ragione di un predefinito livello di sviluppo della progettazione, bensì degli obiettivi che nel processo dovranno progressivamente essere raggiunti ai fini del completamento della progettazione/realizzazione/gestione dell’opera.
Dalle fasi e dagli obiettivi di fase discenderà il concetto di usi e obiettivi dei modelli (funzionale all’utilizzo dei LOD) proposto in altre parti della norma che provvederemo ad illustrare nei prossimi contributi.
Clicca qui per conoscere Edificius, il software BIM di ACCA

Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!