Scavi a cielo aperto: le novità nella guida Inail 2018
Le diverse tipologie dei sistemi di protezione previste negli scavi a cielo aperto, nonché le caratteristiche tecniche e normative che devono possedere
Il termine “scavo” in edilizia indica qualunque asportazione di rocce e/o terra dall’originaria collocazione, necessaria alla creazione di splateamenti, cavità, di forme e dimensioni opportune, necessari per la realizzazione di opere ingegneristiche.
Gli scavi si distinguono in:
- scavi a cielo aperto
- scavi in galleria o in cunicolo
Scavi a cielo aperto
L’intervento di “scavo a cielo aperto”, che costituisce il sistema tradizionalmente impiegato nella realizzazione degli impianti, si articola generalmente nelle seguenti fasi principali:
- rimozione delle sovrastrutture esistenti (ad esempio della pavimentazione stradale)
- scavo della trincea fino alla profondità operativa
- esecuzione delle operazioni di posa
- rinterro
- ripristino
Questo tipo di intervento comporta l’utilizzo di una serie di mezzi e di attrezzature per la movimentazione di grandi quantità di materiale da e verso l’area del cantiere, nonché una serie di inconvenienti quali:
- l’inquinamento atmosferico ed acustico legato ai macchinari utilizzati nel cantiere di scavo
- la rimozione di grandi volumi di terra destinata a discarica nel corso dei lavori
- il consumo di risorse naturali legato all’impiego di materiale inerte necessario per procedere al rinterro
- i trasporti aggiuntivi che determinano un ulteriore fattore di impatto ambientale
E’ pertanto opportuno predisporre adeguati sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto, utilizzati nei cantieri mobili o temporanei al fine di ridurre i rischi per i lavoratori impiegati nelle attività di scavo.
Al riguardo segnaliamo uno dei nuovi “ Quaderni Tecnici per i cantieri temporanei o mobili” dell’Inail (come aggiornamento di analoghi Quaderni Tecnici prodotti nel 2014), di cui fanno parte:
- Ancoraggi
- Parapetti provvisori
- Ponteggi fissi
- Reti di sicurezza
- Scale portatili
- Sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto
- Sistemi di protezione individuale dalle cadute
- Trabattelli
- Casseforme
Guida Inail 2018
Nella guida sono contenute le tipologie dei sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto, le norme tecniche vigenti e i documenti di riferimento; nonché le indicazioni su marcatura, scelta, montaggio, uso, smontaggio e manutenzione dei sistemi di protezione.
I sistemi di protezione degli scavi a cielo, cosa sono
I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto sono dispositivi di protezione collettiva utilizzati per la prevenzione dal rischio di seppellimento del lavoratore che svolge attività all’interno dello scavo.
I dispositivi vengono utilizzati utilizzati nei cantieri temporanei o mobili come, ad esempio, quelli relativi alla costruzione o manutenzione delle reti infrastrutturali, di fondazioni e, più in generale, di manufatti interrati; in particolare in:
- aree non antropizzate (scavi di splateamento o sbancamento)
- aree antropizzate (scavi a sezione obbligata per trincee, sottomurazioni o fondazioni)
Tipologia dei sistemi di protezione degli scavi a cielo
I sistemi di protezione degli scavi a cielo aperto possono essere distinti in:
- sistemi realizzati in cantiere
- totalmente in legno
- con puntoni in metallo
- sistemi realizzati con componenti prefabbricati
- mediante blindaggi
- mediante palancole
I sistemi realizzati in cantiere, apparentemente di minore complessità., devono comunque essere sottoposti a regolare manutenzione e controllo visivo, prima della messa in opera, in maniera tale da conservare nel tempo le caratteristiche prestazionali iniziali; nell’utilizzo dei sistemi prefabbricati, invece, particolare attenzione è da porre al rispetto delle indicazioni contenute nel libretto di uso e manutenzione del fabbricante.
Marcatura
I sistemi realizzati in cantiere non necessitano di marcatura, a differenza dei sistemi realizzati con componenti prefabbricati.
Indicazioni essenziali per la scelta, il montaggio, l’uso, lo smontaggio e la manutenzione
La scelta del sistema di protezione degli scavi a cielo aperto da adottare, dipende dai rischi da eliminare e/o ridurre, preventivamente individuati nell’attività di valutazione dei rischi.
Prima del montaggio è necessario verificare:
- le caratteristiche del terreno
- la morfologia del terreno
- la presenza di falde d’acqua
- la presenza di impianti interrati (energia elettrica, gas, acqua, telecomunicazioni)
- la presenza di opere e/o strutture interrate o fuori terra
Per l’uso del sistema di protezione degli scavi a cielo aperto è necessario attenersi alle indicazioni del fabbricante.
Prima dello smontaggio del sistema di protezione degli scavi a cielo aperto è necessario verificare:
- le condizioni del luogo di lavoro
- la presenza di falde d’acqua
- l’applicabilità della procedura o delle istruzioni di smontaggio
Dopo lo smontaggio, invece, va verificata:
- l’integrità di tutti i componenti
- l’assenza di danni ai materiali in legno
- l’assenza di danni ai materiali metallici
- l’assenza di deformazioni o ammaccature
Per quanto riguarda la manutenzione del sistema di protezione degli scavi, l’Inail precisa che deve essere effettuata da parte di personale qualificato. In particolare, per i componenti metallici è prevista la verifica di:
- stato superficiale
- usura
- deformazioni
- danni dovuti alla corrosione
- stato dei dadi e bulloni
- serraggio dei dadi o dei bulloni
- ingrassatura eventuali parti mobili
Per i componenti in legno, invece, la verifica riguarda la:
- presenza di tagli
- presenza di abrasioni
- usura
- danni dovuti al calore e a sostanze aggressive (acidi, solventi)
- deterioramento dovuto ai raggi del sole
Sono presenti, infine, le FAQ ed i riferimenti nel dlgs 81/2008.
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