Giunto sismico: cos’è e a cosa serve
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Il giunto sismico è uno spazio vuoto tra due strutture adiacenti creato per evitare che quest’ultime si danneggino a vicenda durante un evento sismico
Il giunto sismico è un elemento strutturale utilizzato nelle costruzioni per consentire il movimento relativo tra due parti di una struttura o tra due edifici adiacenti in risposta alle azioni sismiche generate da un terremoto. La sua principale funzione è quella di prevenire danni strutturali causati da eventi sismici, permettendo alle strutture di muoversi in modo indipendente senza urtarsi reciprocamente. La progettazione accurata del giunto sismico richiede una valutazione dettagliata degli spostamenti che potrebbero verificarsi durante un evento sismico. Questi spostamenti sono determinati dalle azioni sismiche che agiscono sulla struttura e dalle caratteristiche specifiche del terreno circostante. Per eseguire la verifica del giunto sismico tra costruzioni contigue puoi usare un apposito modello personalizzabile che trovi nel software calcolo strutturale da usare gratuitamente per 30 giorni in grado di aiutarti nella redazione di tale verifica.
Cos’è il giunto sismico?
Il giunto sismico è uno spazio vuoto creato tra due edifici o elementi strutturali adiacenti che permette alle due strutture di oscillare indipendentemente sotto l’azione sismica, evitando collisioni e lo scambio reciproco di sollecitazioni che potrebbero mettere a rischio l’integrità delle costruzioni. In sostanza, il giunto sismico è l’interruzione della continuità di un’opera.

Giunto sismico – EdiLus
A cosa serve il giunto sismico?
La funzione di uno giunto sismico è quello di consentire a due strutture adiacenti di muoversi in modo indipendente durante un evento sismico, senza entrare in contatto o urtarsi reciprocamente. Una delle principali funzioni del giunto sismico è quella di prevenire il cosiddetto martellamento strutturale. Questo fenomeno può verificarsi quando due costruzioni adiacenti entrano in contatto a causa di azioni orizzontali accidentali, come quelle scatenate da un evento sismico o persino dall’azione del vento. Affinché il martellamento strutturale sia evitato, è essenziale che la distanza tra le costruzioni contigue sia adeguata, impedendo così l’impatto diretto tra di esse.
Cos’è il martellamento strutturale?
Il fenomeno del martellamento strutturale è generato dalla differente risposta dinamica di due costruzioni adiacenti all’accelerazione del suolo, in termini di spostamento orizzontale. Due costruzioni, sottoposte alla stessa accelerazione del suolo, avranno una risposta temporale in termini di spostamento diversa in funzione della propria massa e rigidezza. Questo può portare a generare urti e collisioni fra i punti delle costruzioni che si fronteggiano.
Per evitare tale fenomeno è importante prevedere un giunto sismico fra due costruzioni contigue.

Martellamento strutturale
Giunto sismico: quando viene utilizzato
Il giunto sismico viene utilizzato in diverse situazioni, tra cui:
- nuove costruzioni contigue: quando vengono erette nuove strutture adiacenti è necessario prevedere e progettare con attenzione i giunti strutturali per garantire la loro stabilità e protezione durante eventi sismici;
- nuove costruzioni in adiacenza a edifici esistenti: questo scenario è spesso riscontrato quando si realizzano nuove costruzioni in cemento armato in aderenza a edifici esistenti in muratura;
- costruzioni industriali vicino a strutture di elevata altezza: edifici industriali come ciminiere in muratura o torri in acciaio richiedono particolare attenzione nella progettazione dei giunti strutturali.
Giunto sismico NTC 2018
La distanza tra le costruzioni contigue deve essere calcolata con attenzione, rispettando i limiti minimi stabiliti dalla Normativa Tecnica di riferimento.
Le NTC 2018 forniscono dettagliate prescrizioni riguardo alla distanza minima da garantire tra due edifici adiacenti. Questa distanza deve essere superiore o almeno uguale alla somma degli spostamenti orizzontali massimi previsti per ciascuna delle due costruzioni. Per determinare tali spostamenti si effettua un’analisi sismica considerando lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV). Quest’analisi può essere condotta mediante l’impiego di uno spettro di risposta o attraverso un’analisi pushover.
Le NTC 2018 al p.7.2.1 stabiliscono in modo preciso la distanza minima che deve essere rispettata tra due edifici adiacenti. Questa distanza minima è calcolata utilizzando la seguente formula:
Dmin = hp/100 ⋅ 2 ag/g ⋅ S
dove:
- Dmin è la distanza minima reciproca tra due punti delle due costruzioni adiacenti;
- hp è la quota dei punti che si fronteggiano ed è misurata dallo spiccato della fondazione o dalla sommità della fondazione scatolare rigida nel caso di un piano interrato;
- ag/g è l’accelerazione di picco al suolo durante uno Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV) ed è espressa in frazioni di g (accelerazione di gravità);
- S è un coefficiente di amplificazione che tiene conto dell’amplificazione topografica e stratigrafica ed è calcolato come prodotto tra SS e St.
Questi parametri vengono utilizzati per determinare la distanza minima tra le due costruzioni adiacenti in modo che siano adeguatamente separate durante un evento sismico. La Normativa assicura che questa distanza minima sia sufficiente per prevenire il contatto tra le due strutture e ridurre al minimo il rischio di danni strutturali.
Giunto sismico: distanza tra costruzioni contigue nuova ed esistente
Nel caso di una nuova costruzione contigua ad una preesistente, la distanza reciproca tra le due costruzioni deve essere maggiore o uguale alla somma degli spostamenti orizzontali massimi calcolati utilizzando la seguente formula semplificata:
Smax = H/100 ⋅ ag/g ⋅ S
dove:
- Smax è lo spostamento massimo della singola costruzione;
- H è l’altezza della costruzione, misurata dallo spiccato della fondazione o dalla sommità della fondazione scatolare rigida (in caso di piano interrato);
- ag/g è l’accelerazione di picco al suolo allo SLV;
- S è il coefficiente di amplificazione che tiene conto dell’amplificazione topografica e stratigrafica (S = SS⋅ST).
Lo spostamento massimo Smax viene calcolato per entrambe le costruzioni e quindi:
- Smax,A = HA/100⋅ag/g⋅S;
- Smax,B = HB/100⋅ag/g⋅S.
La somma dei due spostamenti massimi ottenuti sarà la distanza minima fra le due costruzioni, quindi:
D ≥ Smax,A + Smax,B.

Nuova costruzione contigua ad una costruzione esistente
Giunto sismico: distanza tra costruzioni contigue entrambe nuove
Nel caso in cui gli edifici contigui siano entrambi nuove costruzioni, in fase di progettazione sono stati calcolati gli spostamenti massimi dei punti che si fronteggiano (SA,SLV e SB,SLV) mediante un’analisi sismica, considerando lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV).
La distanza reciproca (D), data dalla somma degli spostamenti massimi calcolati, non dovrà essere inferiore alla distanza minima (Dmin) prescritta delle NTC 2018 (par. 7.2.1), quindi:
D = (SA,SLV + SB,SLV) ≥ Dmin = Hp/100⋅2⋅ag/g⋅S
dove:
- SA,SLV è lo spostamento massimo di progetto del punto A;
- SB,SLV è lo spostamento massimo di progetto del punto B;
- H è la quota dei punti che si fronteggiano, misurata dallo spiccato della fondazione o dalla sommità della fondazione scatolare rigida (in caso di piano interrato);
- ag/g è l’accelerazione di picco al suolo allo SLV, espressa in frazioni di g (g = accelerazione di gravità);
- S è il coefficiente di amplificazione che tiene conto dell’amplificazione topografica e stratigrafica (S = SS⋅ST).

Costruzioni contigue entrambe nuove

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