Elaborato tecnico copertura

Elaborato tecnico della copertura

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Elaborato tecnico della copertura: cos’è, chi lo redige e come va fatto, con  esempi in formato PDF

L’elaborato tecnico della copertura è un allegato del fascicolo dell’opera previsto dall’art. 91, comma 1, lettera b) del testo unico sulla sicurezza (dlgs 81/2008).

L’Elaborato Tecnico della Copertura contiene le istruzioni per il progetto delle misure di prevenzione e protezione da realizzare sulla copertura per consentire nei successivi interventi, impiantistici e di manutenzione, l’accesso in sicurezza in copertura e deve obbligatoriamente essere redatto per ogni intervento edilizio o impiantistico che interessi coperture di nuove costruzioni o di edifici esistenti.

Per redigerlo è necessario valutare il rischio di caduta dall’alto con verifica del Tirante D’aria secondo la norma UNI 11560:2022, calcolare gli ancoraggi delle linee vita secondo le NTC 2018, gli Eurocodici, le norme EOTA TR 029 e ETAG 00 e disegnare la planimetria della copertura.

In caso di caduta dall’alto, progettista, direttore dei lavori o coordinatore della sicurezza rispondono dell’erronea verifica di sicurezza e sbagliata redazione della documentazione. Per assicurarti che i lavori in copertura che hai previsto sono veramente sicuri, usa il software per il calcolo delle linee vita e la redazione dell’Elaborato Tecnico della Copertura, che ti permette di ottenere l’elaborato tecnico della copertura direttamente dal disegno della copertura secondo le norme nazionali, regionali e provinciali e le indicazioni della nuova norma UNI 11560:2022.

Elaborato tecnico della copertura, cosa prevede la normativa

L’elaborato tecnico della copertura è un allegato del fascicolo dell’opera previsto dall’art. 91, comma 1, lettera b) del testo unico sulla sicurezza (dlgs 81/2008).

L’art. 91 stabilisce che durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatore per la progettazione esegue le seguenti operazioni:

  1. redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, comma 1, i cui contenuti sono dettagliatamente specificati nell’Allegato XV
  2. predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, i cui contenuti sono definiti all’ALLEGATO XVI, contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell’allegato II al documento UE 26 maggio 1993 […]
  3. coordina l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 90, comma 189.

L’art. 92 prevede che l’elaborato tecnico della copertura sia adeguato dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute e che questi valuti le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere  verifica che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza.

Elaborato tecnico della copertura, i contenuti

L’elaborato tecnico della copertura contiene le istruzioni per il progetto delle misure di prevenzione e protezione (ganci di sicurezza) da realizzare sulla copertura per consentire nei successivi interventi, impiantistici e di manutenzione, l’accesso in sicurezza in copertura.

L’elaborato deve contenere i seguenti documenti:

  • la relazione tecnica illustrativa (con verifiche dei sistemi anticaduta)
  • la relazione tecnica di calcolo degli ancoraggi
  • le planimetrie della copertura.

Elaborato tecnico della copertura e UNI 11560:2014

La norma UNI 11560:2014  sui sistemi di ancoraggio permanenti in copertura fornisce al progettista le linee guida per la configurazione in copertura dei sistemi di ancoraggio ed il loro utilizzo contro la caduta dall’alto mediante sistemi di arresto caduta.

Le indicazioni contenute nella norma devono essere utilizzate per la redazione dell’elaborato tecnico della copertura (il testo unico sulla sicurezza, infatti, indica le norme tecniche come criteri di riferimento per la progettazione dei luoghi di lavoro).

La UNI 11560:2014 definisce i requisiti prestazionali e geometrici dei sistemi di ancoraggio.

Il rispetto di tali requisiti può essere ottenuto attraverso:

  • la verifica della connessione del sistema di ancoraggio alla copertura secondo le norme tecniche
  • la valutazione del tirante d’aria disponibile (nei casi in cui si prevede l’utilizzo di sistemi di arresto alla caduta con il sistema di ancoraggio configurato)
  • la corretta configurazione del sistema di ancoraggio (puntuale, lineare, combinato).

Esempio di elaborato tecnico della copertura

Di seguito proponiamo un esempio pratico di elaborato tecnico della copertura realizzato con CerTus-CP.

Relazione tecnica illustrativa

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’OPERA

  • Tipologia intervento in copertura: Opera edile
  • Oggetto: Costruzione di una villetta bifamiliare
  • Destinazione attuale dell’immobile: Residenziale
  • Redazione dell’elaborato affidato a: Coordinatore della Sicurezza
  • Obbligo di nomina del Coordinatore alla Sicurezza in fase di Progettazione/Esecuzione: L’intervento rientra nei casi previsti dall’art.90, c.3 o c.4 del dlgs 81/2008.

DESCRIZIONE DELLA COPERTURA

  • Tipologia: Falda
  • Struttura: Latero cemento
  • Calpestabilità: Totale
  • Pendenza della copertura: Inclinata (15%<P<50%)
  • Area di intervento: Totale
  • Particolari elementi presenti in copertura: Sulla copertura sono presenti canne fumarie e impianti solari termici
  • Descrizione: Copertura di forma rettangolare del tipo a padiglione con manto realizzato in tegole e coppi.

 

PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA

Di seguito si riportano le soluzioni progettuali adottate per la realizzazione del percorso di accesso alla copertura per i successivi lavori di manutenzione.

Percorso verso l’alto

Percorso che serve a raggiungere il punto di accesso alla copertura.

Segnalazione ostacoli fissi nei percorsi

Gli ostacoli fissi, presenti nei percorsi, che per ragioni tecniche non possono essere eliminati sono chiaramente segnalati e, se del caso, protetti. Articolo 8, Comma 2, Punto a) del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Illuminazione artificiale dei percorsi

I percorsi in condizioni di scarsa o assente illuminazione naturale, hanno un illuminamento conforme alla norma UNI EN 12464-1 e UNI EN 12464-2. I corpi illuminanti sono installati in modo da prevenire i rischio d’urto. Articolo 8, Comma 2, Punto b) del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Dimensioni dei percorsi

I percorsi sono stati dimensionati in relazione ai carichi di esercizio, tenendo conto dei prevedibili ingombri di materiali e di utensili da trasportare, con larghezza non inferiore a 0,60 metri per il solo transito dell’operatore. I percorsi hanno un’altezza libera superiore a 1,80 metri rispetto al piano di calpestio. Articolo 8, Comma 2, Punti c) e d) del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Lati dei percorsi aperti prospicienti il vuoto

I percorsi sono protetti contro il rischio di caduta nei lati prospicienti il vuoto o esposti verso superfici sfondabili. Articolo 8, Comma 2, Punto e) del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Altezza libera del percorso in presenza di vincoli costruttivi

Per la presenza di vincoli costruttivi non eliminabili l’ altezza libera è ridotta (inferiore a 1,8 m) limitatamente ad un unico e breve tratto del percorso. Articolo 8, Comma 2, Punto d), del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Caratteristiche piani di calpestio dei percorsi

Ecco le caratteristiche di piani di calpestio e dei percorsi:

  • i piani di calpestio sono in materiale antisdrucciolo
  • i piani di calpestio collocati all’esterno hanno una conformazione tale da evitare l’accumulo di fango e la formazione di lamine d’acqua
  • i piani di calpestio grigliati hanno maglie non attraversabili da una sfera di 35 mm quelli, invece, sovrastanti luoghi con permanenza o passaggio di persone hanno maglie non attraversabili da una sfera di 20 mm
  • tutte le superfici di calpestio garantiscano un’adeguata portata in relazione ai carichi previsti (persone, attrezzature e materiali).

Caratteristiche scala fissa a gradini retrattile

Le scale fisse a gradini hanno:

  • parapetto normale o altra difesa equivalente, in corrispondenza di lati aperti con rischio di caduta dall’alto
  • corrimano ad una altezza compresa tra 0,90 e 1 metro su almeno uno dei due lati delimitati da pareti
  • la larghezza delle scale fisse a gradini a sviluppo rettilineo non è inferiore 0,60 metri, il diametro delle scale fisse a gradini a chiocciola non è inferiore a 1 metro
  • pedata e alzata dimensionate a regola d’arte, per la presenza di vincoli costruttivi non eliminabili, le scale fisse a gradini hanno alzata e pedata comunque rispettivamente non superiori a 0,22 metri e non inferiori a 0,25 metri
  • i profili dei gradini con spigolo arrotondato; f) pianerottoli di riposo almeno ogni 20 gradini

Apertura rettangolare orizzontale/inclinata

Apertura rettangolare, orizzontale o inclinata, che permette, alla fine di un percorso interno, l’accesso dell’operatore in copertura con utensili da lavoro e materiali.

Dimensioni aperture orizzontali o inclinate rettangolari

Le aperture orizzontali o inclinate a sezione rettangolare, per l’accesso alle coperture, sono dimensionate sui prevedibili ingombri di materiali ed utensili da trasportare; e comunque hanno una superficie libera di passaggio non inferiore a 0,5 metri quadrati, con lato inferiore di larghezza minima di 0,70 metri. Articolo 9, comma 2, punto b) del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Caratteristiche dei serramenti

I serramenti delle aperture di accesso non presentano parti taglienti o elementi sporgenti; il sistema di apertura dell’anta è agevole e sicuro. Articolo 9, comma 2, punto c) del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Ante delle aperture orizzontali o inclinate

L’accesso dalle aperture orizzontali non comporta la rimozione dell’anta dalla sede in cui è incernierata allo stipite ed il sistema di connessione dell’anta allo stipite è tale da impedire il distacco accidentale dell’anta in posizione di apertura. L’anta è inoltre provvista di meccanismo tale da evitare l’investimento improvviso e incontrollato del soggetto che apre. Articolo 9, comma 2, punto d) del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA

Ancoraggio UNI EN 795 Tipo A

Dispositivo di ancoraggio con uno o più punti di ancoraggio stazionari, durante l’utilizzo, e con la necessità di ancoraggio o elemento di fissaggio per fissarlo alla struttura.

Valutazione Caduta

Caduta consentita: Trattenuta – DPI di collegamento: Cordino UNI EN 354 – DPI operatore: Imbracatura – Lunghezza cordino (LC): 2.00 m – Lunghezza braccio operatore (LBO): 0.60 m

Gancio da tetto UNI EN 517 Tipo A

Ganci da tetto UNI EN 517 progettati per essere fissati su coperture inclinate per assicurare operatori durante il transito in copertura e fissare i carichi. Sui ganci del tipo A è possibile applicare un carico solo in una direzione (solitamente la linea di pendenza della falda).

Valutazione Caduta

Caduta consentita: Trattenuta – DPI di collegamento: Cordino UNI EN 354 – DPI operatore: Cintura – Lunghezza cordino (LC): 2.00 m – Lunghezza braccio operatore (LBO): 0.60 m

Linea di ancoraggio UNI EN 795 Tipo C

Dispositivo di ancoraggio che impiega una linea di ancoraggio flessibile che devia dall’orizzontale che devia dall’orizzontale di non più di 15°.

Valutazione Caduta

Caduta consentita: Arresto – DPI di collegamento: Dispositivo guidato UNI EN 353.2 – DPI operatore: Imbracatura – Lunghezza cordino (LC): 1.00 m – Caduta frenata (CF): 1.00 m

Valutazione

Distanza tra l’attacco dell’imbracatura e i piedi del lavoratore (IP): 1.50 m – Margine di sicurezza (R): 1.00 m

1) Bordo di arresto: Bordo NORD – Freccia della linea di ancoraggio (FC): 1.00 m – Effetto Pendolo (DEP): 0.00 m – Altezza di caduta (AC): 7.50 m – Distanza di arresto (DA): 4.50 m – Caduta libera (CL): 3.50 m – Tirante d’aria (TA): 5.50 m – Spazio Libero Residuo (SLR): 3.00 m

2) Bordo di arresto: Bordo SUD – Freccia della linea di ancoraggio (FC): 1.00 m – Effetto Pendolo (DEP): 0.00 m – Altezza di caduta (AC): 7.50 m – Distanza di arresto (DA): 4.50 m – Caduta libera (CL): 3.50 m – Tirante d’aria (TA): 5.50 m – Spazio Libero Residuo (SLR): 3.00 m

Successione ancoraggi UNI EN 795 Tipo A

Successione di ancoraggi con uno o più punti di ancoraggio stazionari, durante l’utilizzo, e con la necessità di ancoraggio o elemento di fissaggio per fissarlo alla struttura.

Misure preventive e protettive:

Punti di ancoraggio

L’impiego di dispositivi di ancoraggio puntuali o ganci di sicurezza da tetto è consentito solo per brevi spostamenti o laddove le linee di ancoraggio risultino non installabili per le caratteristiche dimensionali, strutturali o morfologiche delle coperture, ovvero per contrasto con norme di tutela riguardanti l’immobile interessato dall’intervento. Articolo 10, Comma 4 del D.P.G.R. 18/12/13 n. 75/R.

Dispositivi di ancoraggio

I dispositivi di ancoraggio (linee di ancoraggio, punti di ancoraggio, ganci di sicurezza): sono dislocati in modo da procedere in sicurezza su qualsiasi parte della copertura, a partire dal punto di accesso, fino al punto più lontano; sono chiaramente identificabili per forma e/o colore o con altro mezzo analogo; sono accessibili in modo da consentire l’ancoraggio senza rischio di caduta; garantiscono nel tempo le necessarie caratteristiche di resistenza e solidità; saranno oggetto di periodiche verifiche e manutenzioni a cura del proprietario dell’immobile secondo le indicazioni del costruttore. Degli interventi eseguiti sarà effettuata regolare registrazione.

Misure di emergenza per il recupero dell’operatore in caso di caduta

Area raggiungibile da parte di pubblico intervento (Vigili del Fuoco) entro 30 minuti

Per elaborare correttamente l’elaborato tecnico della copertura,  usa dunque il software per il calcolo delle linee vita e la redazione dell’Elaborato Tecnico della Copertura, che ti permette di ottenere l’elaborato direttamente dal disegno della copertura secondo le norme nazionali, regionali e provinciali e le indicazioni della nuova norma UNI 11560:2022.

Di seguito proponiamo un esempio di elaborato tecnico della copertura.

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