
ACDat (ambiente di condivisione dati): cos’è e perché è decisivo per il BIM – parte 3
ACDat (ambiente di condivisione dati): controlli e verifiche e stato di approvazione (UNI 11337-4)
Il crescente interesse degli operatori del settore delle costruzioni nei confronti del fenomeno BIM si sta rivolgendo sempre più verso l’ambiente di condivisione dati, già denominato ACDat dalle UNI 11337 ed efficacemente descritto all’art.2 della bozza di decreto BIM.
Tale attenzione certamente conforta chi auspica un sempre più ampio e consapevole utilizzo della metodologia BIM, poiché testimonia il crescere di una visione del BIM come metodologia riformatrice del processo delle costruzioni, prima ancora che come nuova generazione di strumenti tecnologici.
ACDat, l’ambiente di condivisione dei dati
Abbiamo già introdotto l’ACDat in precedenti articoli (“ACDat: parte 1 e parte 2), illustrandone storia, evoluzione e configurazione attuale, sostanzialmente coincidente sia nella normativa tecnica britannica (norme BS-PAS della serie 1192), sia in quella italiana (norme UNI della serie 11337) [vedi Figure 1 e 2].

Figura 1 – Fonte: BS 1192

Figura 2– Stati di Lavorazione secondo UNI 11337–4:2017
Ai cosiddetti “gate” per il passaggio da un’area alla successiva del CDE ha fatto eco nella normativa italiana una più puntuale descrizione delle modalità e delle procedure con cui tale passaggio debba avvenire.
In altri termini, il trasferimento delle informazioni (ossia dei modelli ed elaborati che di tali informazioni costituiscono il veicolo) da un’area alla successiva deve avvenire attraverso opportuni controlli e verifiche.
Stato di Approvazione | Descrizione |
A0 | Il contenuto informativo è da approvare, in quanto non è stato ancora sottoposto a nessun processo di approvazione |
A1 | Il contenuto informativo è approvato, avendo avuto esito positivo il processo di approvazione cui è stato sottoposto. |
A2 | Il contenuto informativo è stato approvato con commenti. In altri termini esso ha avuto esito parzialmente positivo, essendosi rilevate criticità che hanno generato commenti volti all’effettuazione di modifiche vincolanti per una completa approvazione. |
A3 | Il contenuto informativo non è stato approvato. A seguito del completamento della procedura di approvazione, esso non è risultato aderente ai requisiti progettuali, e quindi è respinto. |
Tabella 1 – Stati di Approvazione secondo UNI 11337-4:2017
Dopo tali controlli e verifiche, viene assegnato uno stato di approvazione che consentirà di definire un correlato stato di lavorazione, con l’accesso alla relativa area dell’ACDat.

Flow-chart
Le procedure di approvazione, dunque, sono poste a salvaguardia del corretto fluire delle informazioni lungo lo sviluppo della commessa, garantendone la loro completezza, trasmissibilità e congruenza.
ACDat e procedure di approvazione
In cosa consistono le procedure di approvazione?
È evidente che ciascun committente potrebbe (e dovrebbe) intervenire nel precisare i contenuti e metodi di validazione dei contenuti informativi. E questo anche in relazione alla tipologia e all’entità dell’intervento in considerazione.
Pur tuttavia le UNI 11337 offrono una visione per così dire essenziale di ciò che debba essere considerato durante le verifiche richieste.
I Livelli di Coordinamento
I dati e le informazioni contenuti nei modelli grafici appartenenti ad un determinato processo digitale devono essere coordinati tra loro e verso le regole di riferimento.
Tale coordinamento (nello stesso modello o tra modelli grafici o, ancora tra modelli ed elaborati o modelli e regolamenti) deve avvenire attraverso le verifiche di interferenze (clash detection), verifiche delle incoerenze (code checking) e relative risoluzioni di eventuali incoerenze riscontrate.
Per tali verifiche di coordinamento, si individuano tre livelli:
- LC1 – (coordinamento di primo livello) Coordinamento di dati e informazioni all’interno di un modello grafico
- LC2 – (coordinamento di secondo livello) Coordinamento di dati e informazioni tra più modelli grafici singoli. Tale coordinamento può avvenire attraverso l’aggregazione simultanea tra più modelli grafici oppure attraverso successive verifiche di congruenza (una sorta di confronto uno a uno) [V. Figura 4]
- LC3 – (coordinamento di terzo livello) Coordinamento di dati e informazioni generati da modelli grafici e dati e informazioni non generati da modelli grafici (elaborati digitali o non digitali). [V. Figura 5]

Figura 4 – Fonte: UNI 11337-5:2017

Figura 5 – Fonte: UNI 11337-5:2017
Tutto quanto sin qui descritto è organicamente ed efficacemente sintetizzato nella seguente Figura 6:

Figura 6 – Fonte: UNI 11337-5:2017
I Livelli di Verifica
Per ciascuno stadio del processo, relativamente alla specifica fase, dovrà essere effettuata una verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi sui modelli, elaborati ed oggetti.
Anche in questo caso, sono individuati tre livelli di verifica:
- LV1 – Livello di verifica 1 (V1) o verifica di primo livello – [Verifica interna di dati, informazioni e contenuti informativi a livello formale]: verifica della correttezza delle modalità di produzione, consegna e gestione così come indicate nel Capitolato Informativo (e nel Piano di Gestione Informativa).
- LV2 – Livello di verifica 2 (V2) o verifica di secondo livello – [Verifica interna di dati, informazioni e contenuti informativi a livello sostanziale]: verifica della leggibilità, tracciabilità e coerenza dei dati, da perseguire attraverso le seguenti verifiche:
- raggiungimento dell’evoluzione informativa di modelli (e relativi oggetti) e elaborati secondo quanto richiesto nel Capitolato informativo (e previsto nel Piano di Gestione Informativa)
- coerenza informativa, relativamente all’estrazione dei dati
- procedure per l’individuazione e soluzione delle interferenze e incoerenze
Si sottolinea come tale livello di verifica possa essere effettuato internamente al processo, da soggetti coinvolti (committente, progettisti, esecutori, ecc.)
- LV3 – Livello di vrifica 3 (V3) o verifica i terzo livello – [Verifica indipendente di dati, informazioni e contenuti infomativi e loro ACDat e ACDoc di conservazione a livello formale e sostanziale]: verifica della leggibilità, tracciabilità e coerenza dei dati, da perseguire attraverso le seguenti verifiche:
- raggiungimento dei livelli di dettaglio
- applicazione delle norme specifiche e delle regole tecniche di riferimento
- corrispondenza della matrice di responsabilità dell’organizzazione, come definita nel Piano di Gestione Informativa
- incoerenze e interferenze
- esaustività dei contenutio informativi prodotti, secondo quanto richiesto nel Capitolato Informativo.
Questo ultimo livello di verifica è di specifica responsabilità del committente, il quale può avvalersi di un soggetto terzo (indipendente).
Come appare evidente, le norme UNI 11337 propongono un iter solidamente strutturato, volto a garantire un efficiente ed efficace ambiente di condivisione dati, all’interno del quale tutti i soggetti coinvolti possano conoscere e comprendere esattamente i requisiti dei contenuti informativi e dove questi ultimi risultino sempre congruenti e coerenti con lo stato di lavorazione assegnato.
Esemplificativo, e certamente esplicito, ci sembra il seguente diagramma di flusso presentato nelle norme, in grado di sintetizzare efficacemente quanto precedentemente descritto, in riferimento a due ipotetici modelli digitali, il primo approvato e pubblicato (Modello A) ed il secondo in corso di pubblicazione (Modello B).

Figura 7 – Fonte: UNI 11337-4:2017
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