Focus su antincendio e sicurezza degli impianti
Pubblicato da INAIL il focus sulla misura S.10 “Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio” del Codice di prevenzione incendi
Sul sito INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) è disponibile un approfondimento sulla misura S.10 “Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio” del Codice prevenzione incendi.
Il capitolo S.10 del Codice, dedicato alla sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio, “restringe” il campo di applicazione ai soli impianti tecnologici e di servizio per l’attività, sottolineando che per gli impianti tecnologici di processo (non quelli destinati a servire il fabbricato) è necessario procedere alla valutazione del rischio incendio specifica per l’impianto considerato, evidenziando, inoltre, l’eventuale possibilità di effettuare anche la valutazione ATEX (ATmospheres EXplosibles) che fa riferimento al rischio di esplosione che potrebbe essere causato, a determinate condizioni atmosferiche, da gas, vapori, polveri o altra sostanza infiammabili.
Obbiettivi del focus INAIL
Premessa
Un aspetto fondamentale della sicurezza antincendio, secondo il Codice, riguarda la progettazione, l’installazione e la gestione di tutti gli impianti tecnologici e di servizio dell’attività e di quelli inseriti nei processi produttivi, che siano rilevanti ai fini antincendio.
Ma cosa si può intendere per impianto rilevante ai fini antincendio?
Non vi è una chiara e prescrittiva definizione o spiegazione di tale dizione, ma è evidente che un qualsiasi impianto realizzato all’interno di una generica attività può essere:
- fonte d’innesco di un incendio o esplosione in caso di malfunzionamento o perdita di sostanze infiammabili o combustibili o di realizzazione tecnicamente errata o priva di qualsiasi misura tecnica ai fini antincendio o anti-esplosione;
- sorgente d’incendio o esplosione in caso di fallimento di alcuni sistemi di sicurezza antincendio o antiesplosione appositamente progettati o semplicemente per danneggiamenti o malfunzionamenti di parti elettriche, meccaniche, ecc.;
- veicolo di propagazione dell’incendio o dei suoi effetti all’interno dell’attività o anche tra compartimenti o ambiti della stessa;
- una misura di protezione attiva per la rivelazione e segnalazione allarme incendio, per l’inibizione, il controllo o l’estinzione dell’incendio di tipo automatico o manuale ed per il controllo del fumo e del calore, per la rilevazione di sostanze pericolose ai fini dell’incendio o dell’esplosione, per la prevenzione o la soppressione delle esplosioni, ecc.
A tal riguardo sono elencate, in maniera non esaustiva, le tipologie di impianti tecnologici e di servizio che devono essere almeno considerati ai fini della sicurezza antincendio:
- produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica;
- protezione contro le scariche atmosferiche;
- sollevamento o trasporto di cose e persone (ad esempio: ascensori, montacarichi, montalettighe, scale mobili, marciapiedi mobili, ecc.);
- deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione di solidi, liquidi e gas combustibili, infiammabili e comburenti;
- riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, e di ventilazione ed aerazione dei locali.
Il caso studio
Il focus si pone l’obiettivo, quindi, attraverso l’analisi del caso studio, di fornire al lettore strumenti pratici volti ad affrontare le varie problematiche reali, ad inquadrare le stesse nel contesto normativo di riferimento e nell’ambito del protocollo fornito dal Codice prevenzione incendi.
L’utilizzo della metodologia del caso studio, usualmente adottata nel campo della ricerca empirica come strumento che ha la funzione di approfondimento di una questione, nello specifico, si ritiene possa favorire l’apprendimento dei metodi e degli strumenti offerti dal Codice, illustrandone l’applicazione pratica in contesti reali.
Il caso studio consiste nella descrizione di una situazione realistica, a partire dalla quale si intenderebbe sviluppare nel lettore le capacità analitiche necessarie per affrontare, in maniera sistematica, una situazione reale, nella sua effettiva complessità.
La pubblicazione contiene esempi di progettazione di alcune attività, redatti focalizzando l’attenzione sulla misura S.10. In particolare, dopo un richiamo delle regolamentazioni limitatamente alla misura S.10, i casi studio riguardano:
- spazio calmo, sistema di comunicazione da utilizzare in un asilo nido;
- aree a rischio specifico nell’ambito di un magazzino automatico;
- aree a rischio specifico di tipo elettrico;
- aree a rischio specifico con centraline oleodinamiche;
- rilascio di liquido infiammabile in ambiente aperto;
- calcolo delle superfici di sfogo dell’esplosione in un silos di stoccaggio.

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