Fibre artificiali vetrose ed isolamento termo-acustico, le linee guida INAIL
L’INAIL ha pubblicato un opuscolo sulle fibre artificiali vetrose per l’isolamento termo-acustico degli edifici, con linee guida su impieghi, classificazione e rischi
L’INAIL ha pubblicato un documento sulle fibre artificiali vetrose e la loro gestione; si tratta di materiali che per le loro caratteristiche e proprietà sono tra quelli più utilizzati per l’isolamento termo-acustico degli edifici e più adatti a sostituire l’amianto, ormai messo al bando dal 1992.
Le fibre artificiali vetrose
Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV), note anche come man-made vitreous fiber (MMVF) o synthetic vitreous fibers (SVF), fanno parte del grande gruppo delle man-made mineral fiber (MMMF).
Questa categoria di fibre inorganiche a struttura amorfa sono costituite da:
- silicio e quote variabili di ossidi alcalino terrosi;
- alcali;
- alluminio;
- boro;
- ferro;
- zirconio.
Le FAV trovano interessanti applicazioni a livello industriale per le loro particolari proprietà tecnologiche:
- elevata stabilità chimica e fisica;
- non infiammabilità;
- resistenti alle condizioni ambientali e ai microrganismi;
- proprietà dielettriche e di isolamento dalle sollecitazioni termiche ed acustiche.
Sono proprio queste ultime proprietà a rendere questi materiali particolarmente adatti per l’impiego nelle costruzioni.
A questa categoria di materiali appartengono:
- lana di vetro;
- lana di roccia;
- lana di scoria;
- fibre di vetro a filamento continuo;
- fibre ceramiche refrattarie (FCR);
- lane di nuova generazione (alkaline earth silicate e high alumina, low silica wools).
Classificazione delle FAV e rischi di esposizione
Il documento di INAIL fa una panoramica sulla classificazione delle fibre artificiali vetrose che avviene in base al potenziale cancerogeno di quest’ultime, e sui rischi connessi all’esposizione.
Le FAV vengono classificate in base al loro grado di potenziale cancerogeno che tiene conto:
- del contenuto in ossidi alcalini e alcalino-terrosi;
- del diametro medio geometrico pesato sulla lunghezza della fibra;
- della biopersistenza della fibra.
Rischi di esposizione
L’esposizione alle fibre artificiali vetrose può avvenire per contatto diretto con le fibre aerodisperse, attraverso occhi, pelle e inalazione.
Le categorie dei lavoratori più a rischio sono quelle coinvolte in:
- costruzione e manutenzione di edifici;
- installazione e rimozione di isolamenti;
- produzione industriale di FAV.
Il documento conclude con l’esposizione degli obblighi in capo al datore di lavoro, al fine di ridurre i livelli di esposizione a FAV ed il quadro normativo ad esse connesse.
Clicca qui per scaricare l’opuscolo INAIL 2020 sulle FAV
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