Expo 2015 architettura, ecco il padiglione del Messico

Expo 2015 architettura, il padiglione Messico

?Stampa l'articolo o salvalo in formato PDF (selezionando la stampante PDF del tuo sistema operativo)
Stampa articolo PDF

Ecco il padiglione del Messico, premiato per l’elevato standard di architettura sostenibile. Immagini e video rappresentativi

Progettato da Francisco Lòpez Guerra, il padiglione del Messico è uno tra i più belli di Expo 2015.

Il disegno è basato sulla struttura della foglia del mais, il cibo che meglio rappresenta l’agricoltura del Paese.

Colorato e caloroso, il padiglione ha ricevuto il “Towards a sustainable Expo”, il riconoscimento che Expo Milano 2015, in collaborazione con il Ministero dell’ambiente, ha assegnato alle strutture contraddistintesi per gli elevati standard di architettura sostenibile.

Un’architettura leggera, facile da costruire e smontare (con la previsione di poter essere riutilizzata), che consente una riduzione dei costi e dei tempi, in linea con il principio di sostenibilità che contraddistingue l’Expo 2015.

 

Expo 2015 architettura, il padiglione Messico e il suo progetto

Il padiglione Messico si presenta raffigurando il simbolo della propria cucina, dei propri colori e sapori: la pannocchia di mais, il cereale più coltivato in America Latina.

Il progetto nasce infatti dal tema delle foglie che avvolgono la pannocchia di mais, un’idea che rende omaggio a questo alimento esportato in tutto il mondo.

L’effetto è stato raggiunto grazie alla tripla membrana che ricopre la struttura, una soluzione progettuale altamente sostenibile e meritevole del riconoscimento che ha ricevuto: sfruttando al massimo la luce naturale è possibile ridurre al minimo il consumo di energia.

Expo 2015 architettura, il padiglione Messico: la facciata, l’interno e l’esterno

La facciata del padiglione si ispira al totomoxtle, la buccia di mais essiccata, ed è realizzata con una membrana di alta qualità che offre un gioco di trasparenze e permette alla luce solare di filtrare all’interno. Di notte il padiglione si trasforma in una sorta di lanterna per l’intero Expo.

All’interno del padiglione vengono ripresi l’ambiente naturale del bacino del Messico e il metodo di coltivazione tradizionale, grazie ad un sistema di rampe, piattaforme e altezze che riproducono le curve di livello e gli antichi terrazzamenti agricoli, dando vita alle diverse aree museografiche.

La corretta progettazione dei flussi, attraverso le rampe che collegano i livelli, garantisce l’affluenza di un gran numero di persone con opportune soste lungo il percorso.

Un corso d’acqua cade dalla parte del padiglione finendo in un giardino interno; lungo il percorso si trovano altri giardini contemplativi accanto alle rampe e alle terrazze, a mostrare la biodiversità messicana.

L’esterno del padiglione è caratterizzato da uno specchio d’acqua che riflette il rivestimento della facciata.

La rampa di salita conduce al tetto, su cui è presente un orto con quintoniles (una particolare tipologia di verdura), peperoncino, amaranto (una pianta dai chicchi simili ai cereali), chía (salva hispanica), zucche.

Il ristorante e il giardino urbano che si trovano sul tetto godono di una particolare vista sulla parte interna del padiglione, sulle “terrazze espositive”, sulla cascata.

Dall’ultimo livello, infine, è possibile accedere alla rampa discendente che conduce ai negozi, a favorire la visibilità dei prodotti messicani.

 

1 commento

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.