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Dichiarazione utilizzo terre rocce da scavo

Dichiarazione di utilizzo terre e rocce da scavo

Tempo di lettura stimato: 5 minuti

La dichiarazione di utilizzo terre e rocce da scavo è il documento con il quale il produttore descrive qualità e modalità di utilizzo delle TRS come sottoprodotto

Le terre e le rocce da scavo generate in cantieri di piccole dimensioni, in cantieri di grandi dimensioni ed in cantieri di grandi dimensioni non sottoposti a VIA e AIA, possono essere qualificati come sottoprodotti e non come rifiuti, se soddisfano determinati requisiti esplicitati nel Capo I dell’art. 4 dpr 120/2017. La sussistenza dei requisiti per la qualifica delle terre e rocce da scavo come sottoprodotto è attestata dal proponente tramite la dichiarazione di utilizzo, che in questo caso assolve la funzione del piano di utilizzo (art. 21 del dpr 120/2017). In questo articolo analizziamo nel dettaglio cos’è e cosa deve contenere la dichiarazione di utilizzo, chi deve presentarla, a chi e quando deve essere presentata. 

Terre e rocce da scavo cosa sono

Con il termine terre e rocce da scavo si fa riferimento al suolo scavato derivante da attività finalizzate alla realizzazione di un’opera. Quando si parla di lavori di scavo in un cantiere, è importante considerare l’alto rischio di seppellimento e sprofondamento. Il dlgs 81/08 prevede il piano di sicurezza degli scavi, un documento corredato da tavole esplicative di progetto relative agli aspetti legati alla sicurezza. Queste tavole devono includere almeno una planimetria sull’organizzazione del cantiere e, nel caso di un’opera complessa, una tavola tecnica specifica sugli scavi. Puoi compilare questo documento scaricando il software piano sicurezza scavi ed usarlo gratuitamente per 30 giorni.

Descrizioni ed immagini già fornite con il software di piano di sicurezza scavi

Descrizioni ed immagini già fornite con il software di piano di sicurezza scavi

Dichiarazione di utilizzo terre e rocce da scavo per cantieri di piccole dimensioni

La dichiarazione di utilizzo terre e rocce da scavo è il documento con il quale il produttore descriva qualità e modalità di utilizzo delle terre e rocce da scavo come sottoprodotto.

La sussistenza delle condizioni previste dall’art. 4 del dpr 120/2017 viene attestata dal produttore tramite una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà come specificato dall’art. 47 del dpr 445/2000. Questa deve essere trasmessa, anche solo in via telematica, almeno 15 giorni prima dell’inizio dei lavori di scavo al Comune del luogo di produzione e all’Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente.

Cosa deve contenere la dichiarazione di utilizzo terre e rocce da scavo

La dichiarazione di utilizzo, conformemente all’art. 21 del dpr 120/2017, deve contenere le seguenti informazioni:

  • le quantità di terre e rocce da scavo destinate all’utilizzo come sottoprodotti;
  • l’eventuale sito di deposito intermedio;
  • il sito di destinazione;
  • gli estremi delle autorizzazioni per la realizzazione delle opere;
  • i tempi stimati per l’utilizzo, che non possono superare un anno dalla data di produzione delle terre e rocce da scavo, salvo disposizioni diverse nel caso in cui l’opera preveda un termine di esecuzione superiore.

I tempi previsti per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti possono essere prorogati una sola volta e per la durata massima di 6 mesi, in presenza di circostanze sopravvenute, impreviste o imprevedibili.

A tal fine il produttore, prima della data di scadenza del termine di utilizzo indicato nella dichiarazione, comunica al comune del luogo di produzione e all’Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente, il nuovo termine di utilizzo, motivando le ragioni della proroga.

Ti propongo di seguito il modello di dichiarazione di utilizzo delle terre e rocce da scavo contenuto nel software per la 

dichiarazione utilizzo terre e rocce da scavo

Dichiarazione utilizzo terre e rocce da scavo –PriMus-C

Sono possibili delle modifiche rispetto a quanto dichiarato nella dichiarazione di utilizzo?

Secondo il comma 3 dell’art. 21 del dpr 120/2017 è possibile modificare in modo sostanziale la dichiarazione. Tale modifica comporta l’aggiornamento della dichiarazione di utilizzo che deve essere trasmessa al Comune del luogo di produzione e all’Arpa competente. Decorsi 15 giorni dalla trasmissione della dichiarazione aggiornata, le terre e rocce possono essere gestite in conformità alla dichiarazione aggiornata.

Le modifiche sostanziali sono quelle indicate nell’art. 15 al comma 2 del dpr 120/2017:

  • aumento del volume in banco in misura superiore al 20% delle terre e rocce da scavo oggetto del piano di utilizzo;
  • destinazione delle terre e rocce da scavo ad un sito di destinazione o ad un utilizzo diversi da quelli indicati nel piano di utilizzo;
  • modifica delle tecnologie di scavo.

Qualora la variazione riguardi il sito di destinazione o il diverso utilizzo delle terre e rocce da scavo, l’aggiornamento della dichiarazione può essere effettuato per un massimo di due volte, fatte salve eventuali circostanze sopravvenute, impreviste o imprevedibili.

Dichiarazione di avvenuto utilizzo terre e rocce da scavo: cos’è

La dichiarazione di avvenuto utilizzo delle terre e rocce da scavo è la dichiarazione con la quale il proponente o l’esecutore o il produttore attesta, secondo l’art. 47 del dpr 445/2000, l’avvenuto utilizzo delle terre e rocce da scavo qualificate sottoprodotti in conformità al piano di utilizzo o alla dichiarazione di cui all’art. 21 del dpr 120/2017. Questa dichiarazione deve essere conservata per un periodo di 5 anni da parte dell’esecutore o del produttore e resa disponibile all’autorità di controllo.

La dichiarazione di avvenuto utilizzo, redatta ai sensi dell’articolo 47 del dpr 445/2000, è resa dall’esecutore o dal produttore con la trasmissione, anche solo in via telematica, del modulo di cui all’allegato 8 all’autorità e all’Agenzia di protezione ambientale competenti per il sito di destinazione, al comune del sito di produzione e al comune del sito di destinazione. La dichiarazione è conservata per cinque anni dall’esecutore o dal produttore ed è resa disponibile all’autorità di controllo.

dichiarazione avvenuto utilizzo terre e rocce da scavo

Dichiarazione avvenuto utilizzo terre e rocce da scavo – PriMus-C

Dichiarazione di avvenuto utilizzo: a chi e quando presentarla?

La dichiarazione di avvenuto utilizzo deve essere presentata all’autorità competente, all’Arpa competente per il sito di destinazione, al Comune del sito di produzione e a quello del sito di destinazione entro il termine di validità del piano di utilizzo o della dichiarazione. L’omissione della dichiarazione di avvenuto utilizzo entro tale termine comporta la cessazione, con effetto immediato, della qualifica delle terre e rocce da scavo come sottoprodotto. Deve essere presentata almeno 15 giorni prima dell’inizio delle attività di scavo.

Terre e rocce da scavo: nuovo decreto

La normativa sulle terre da scavo è soggetta a ulteriori modifiche. A partire dal 21 settembre, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato una consultazione sullo schema di regolamento finalizzato a semplificare la disciplina sulla gestione delle terre e delle rocce da scavo. Questo testo mira a regolamentarne l’utilizzo come sottoprodotti e il riutilizzo in sito, al di fuori del quadro normativo relativo ai rifiuti, conformemente all’articolo 48 del decreto-legge PNRR 3 del 24 febbraio 2023, n.13. Attualmente, possiamo esaminare solo la bozza del decreto, destinata a diventare il principale riferimento normativo per le terre e le rocce da scavo. Si precisa che il nuovo decreto doveva essere introdotto dopo 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (21 aprile 2023) della legge 41/2023 di conversione dello stesso dl 13/2023.

 

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