Demolizione selettiva, cos’è e quali sono gli obiettivi
La demolizione selettiva è una modalità di demolizione dei rifiuti per frazioni omogenee che favorisce il riciclo e il riutilizzo dei materiali
La demolizione selettiva è una strategia di demolizione che separa i rifiuti per frazioni omogenee con lo scopo di favorire il riciclo e il riutilizzo dei materiali di un edificio o un impianto.
La scelta di operare una demolizione selettiva rientra nell’ottica di un’economia circolare, volta non più all’eliminazione di un rifiuto al termine della sua vita utile ma anche a donargli una nuova vita e un nuovo impiego. La demolizione selettiva rappresenta un grande passo avanti per quanto riguarda il settore dell’edilizia; consente, infatti, un’importante riduzione dei rifiuti da destinare a discarica e dei costi relativi al trasporto e allo smaltimento.
La demolizione selettiva è uno dei concetti chiave dei nuovi CAM (criteri ambientali minimi), con l’aggiornamento del piano di manutenzione generale insieme al piano di fine vita dell’opera a carico del progettista e con l’archiviazione della documentazione tecnica riguardante l’edificio, nella sua rappresentazione BIM in formato aperto IFC openBIM; il software piano manutenzione risponde in maniera precisa alle nuove disposizioni e permette di archiviare la documentazione tecnica su un modello IFC, aggregando tutte le informazioni di anomalie, controlli e interventi programmati ai singoli oggetti del modello IFC.
Provalo gratuitamente per redigere tutti gli elaborati previsti dal decreto 23 giugno 2022 n. 256 con i nuovi criteri ambientali minimi.
Cos’è la demolizione selettiva?
La demolizione selettiva è una modalità di demolizione che consente la separazione dei rifiuti in frazioni omogenee e ne permette il recupero, andando ad incrementare il riciclo di quei materiali che fino ad ora erano destinati ad essere smaltiti in discarica.
Si realizza come un vero e proprio processo di decostruzione, inteso come l’attività inversa di quella che ha portato alla realizzazione del manufatto edilizio. I prodotti della demolizione selettiva possono essere reimpiegati tali e quali oppure possono essere riutilizzabili con funzioni differenti da quelle originarie.
Generalmente, la demolizione selettiva consente di suddividere i rifiuti in:
- materiali pericolosi;
- componenti riusabili;
- materiali riciclabili;
- rifiuti inerti lapidei;
- rifiuti non riciclabili.
Gli obiettivi della demolizione selettiva
Il riutilizzo dei rifiuti da costruzione è l’obiettivo principale della demolizione selettiva. La demolizione selettiva consente di ridurre le quantità di rifiuti prodotti, rimuovere e trattare le sostanze pericolose, facilitare il riutilizzo dei residui e la qualifica degli stessi come sottoprodotti; permette, inoltre, il riciclaggio di alta qualità di ciò che non può che essere qualificato come rifiuto, grazie a sistemi di cernita per separare le diverse frazioni.
Dunque, la demolizione selettiva contribuisce a ridurre l’impatto sull’ambiente delle lavorazioni edilizie grazie all’utilizzo di attrezzature meno invasive e rumorose, riducendo i costi di smaltimento (in costante aumento) e i tempi di cantierizzazione.
Gli obiettivi, quindi, della demolizione selettiva sono facilitare il riciclo, il riuso e il recupero ed eseguire una cernita dei rifiuti garantendo la rimozione e il trattamento sicuro delle eventuali sostanze pericolose.
Processo di demolizione selettiva
Progettare un intervento di demolizione selettiva consiste, innanzitutto, nell’identificare le modalità di smantellamento e di separazione dei materiali che andranno a costituire un database come elenco organico dei materiali, in termini qualitativi e quantitativi, includendo anche le schede di sicurezza dei prodotti e dei materiali utilizzati, che saranno oggetto di riuso, riciclo o smaltimento.
La prassi di riferimento (UNI/PdR 75:2020) suddivide il processo di demolizione selettiva in 3 fasi:
- fase progettuale;
- fase operativa;
- fase aggiornamento del database/elenco consuntivo dei materiali utilizzati nel costruito.
Queste fasi si compongono a loro volta di numerose sotto fasi che proviamo a riassumere attraverso uno schema tratto dalla UNI/PdR 75:2020. Per comprendere meglio queste sotto fasi ti consiglio di approfondire: piano di fine vita.

Schema processo demolizione selettiva – tratto da UNI PdR 75:2020
CAM e demolizione selettiva: i criteri da seguire nella demolizione selettiva
Nelle specifiche tecniche progettuali per gli edifici previste dai criteri ambientali minimi CAM 2022 sono esplicitati i criteri da seguire per la demolizione selettiva, recupero e riciclo e le percentuali minime per l’utilizzo di materiali riciclati in determinate lavorazioni. In particolare, il progetto relativo a edifici di nuova costruzione, inclusi gli interventi di:
- demolizione;
- ricostruzione;
- ristrutturazione edilizia;
prevede che almeno il 70% peso/peso dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati utilizzati nel progetto, esclusi gli impianti, sia sottoponibile, a fine vita, a disassemblaggio o demolizione selettiva (decostruzione). Nella prassi di riferimento (UNI/PdR 75:2020) è riportata la lista delle operazioni e dei materiali possibili e presenti in una demolizione.
Le sorti dei materiali, dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati costituenti l’edificio dopo la sua demolizione vengono, poi, attestate all’interno del cosiddetto piano di fine vita.

Piano di fine vita (demolizione selettiva)
Come definire il piano di fine vita di un’opera
Il piano di fine vita è il documento che specifica, per ognuno degli elementi, il futuro utilizzo che se ne potrà prevedere, in termini di riciclo, riuso o recupero di qualsiasi altro tipo. La redazione di questo documento è compito del progettista che, nel realizzare il piano di manutenzione dell’opera, prevede l’archiviazione della documentazione tecnica.
Per definire il piano di fine vita, secondo i criteri di archiviazione e di condivisione previsti dai nuovi CAM, ti consiglio di affidarti a un software piano di manutenzione dotato di un archivio completo e sempre aggiornato a tutte le nuove indicazioni normative. Utilizzando il software hai la possibilità di editare, nell’apposita sezione, tutte le informazioni necessarie per ogni singolo elemento manutenibile e di specificare se l’elemento si compone di materiali per i quali si prevede a fine vita un:
- completo riciclo;
- parziale riciclo;
- destinato in discarica;
inoltre, puoi specificare ogni singolo elemento compositivo e definirne l’eventuale percentuale di riciclaggio.

Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!