PNRR: 741 milioni finalizzati all’installazione di 21 mila colonnine di ricarica entro il 2025 su superstrade e centri urbani. In Gazzetta i decreti
Oltre 21 mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici saranno operative entro i prossimi tre anni sulle superstrade e nei centri urbani: questo quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti, dal cui raggiungimento dipende anche la qualità dell’aria e della vita nei nostri territori.
Tali infrastrutture di ricarica contribuiranno alla riqualificazione dell’attuale rete di distribuzione carburanti adeguandoli alla futura mobilità sostenibile.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha disciplinato le modalità di accesso ai fondi del PNRR per installare, entro il 2025, le colonnine in città e fuori città: sono stati, infatti, pubblicati in Gazzetta Ufficiale (n. del 13 febbraio 2023) i 2 decreti per la concessione dei benefici a fondo perduto.
I provvedimenti stabiliscono le modalità di accesso ai fondi, le tipologie di progetti, le spese ammissibili, le modalità di selezione e gli ambiti territoriali nei quali si può prevedere l’installazione, in considerazione dei principi di efficacia, efficienza ed economicità, nonché della massima diffusione e capillarità delle infrastrutture.
I 741 milioni di euro previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3, del PNRR, sono destinati a finanziare il 40% dei costi della realizzazione delle stazioni di ricarica; in particolare di:
Le colonnine dovranno essere distribuite secondo una base uniforme, privilegiando l’utilizzo di stazioni di servizio e aree di sosta esistenti.
Nel primo anno è prevista la realizzazione di 2.500 postazioni di ricarica sulle superstrade e di 4.000 colonnine nelle aree urbane per raggiungere complessivamente, alla fine del 2025, l’installazione di 21.255 punti di ricarica.
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Ricordiamo, inoltre, che il MASE aveva pubblicato al riguardo una nota contenente le discipline per l’accesso ai bandi di gara.
In particolare:
Il primo provvedimento individua i criteri e le modalità per la concessione di benefici a fondo perduto al fine di incentivare la realizzazione di almeno 7.500 infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici fast e ultrafast sulle superstrade.
Dopo le definizioni iniziali, il decreto individua le risorse disponibili, complessivamente pari a 359.943.750 euro e così ripartite:
I soggetti che possono beneficiare di tali agevolazioni sono tutte le imprese o gli RTI che, alla data di presentazione dell’istanza di ammissione al beneficio stesso, dimostrano di aver gestito infrastrutture di ricarica operative sul territorio dell’Unione europea, in misura pari ad almeno il 5% del numero di infrastrutture di ricarica per cui hanno presentato istanza.
Ai sensi del presente decreto sono ammissibili al beneficio i progetti che:
Viene, inoltre, chiarito che i soggetti che presentano istanza di ammissione al beneficio devono disporre dei titoli autorizzativi per la costruzione e l’esercizio dei suddetti progetti.
Sono ammissibili al beneficio le spese, al netto di IVA, per:
Al contrario, non sono ammissibili:
Le agevolazioni sono concesse in forma di contributo in conto capitale per un importo non superiore al 40% delle spese ammissibili, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per ciascuna annualità in relazione a ciascun ambito ed entro i massimali stabiliti dal regolamento di esenzione.
Il decreto passa poi ad esaminare le procedure ed i criteri di selezione.
La parte finale, invece, fornisce le indicazioni circa la realizzazione degli interventi e gli adempimenti a carico dei beneficiari, ossia:
Per i progetti ammessi al beneficio, il soggetto gestore procede all’erogazione delle agevolazioni a seguito della presentazione della richiesta di erogazione, formulata utilizzando lo schema allegato al provvedimento. Nello specifico, la richiesta deve contenere la documentazione di dettaglio comprovante le spese sostenute e i target conseguiti.
Sono ammesse esclusivamente le spese quietanziate entro il 31 dicembre 2025.
Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, ossia dal 14 febbraio, il Ministero individuerà il soggetto gestore e definirà i termini e le modalità di presentazione delle istanze di ammissione al beneficio, i requisiti dei soggetti beneficiari, le modalità per la concessione e l’erogazione dei contributi, nonché gli ulteriori elementi utili a disciplinare l’attuazione dell’investimento.
Il secondo decreto definisce, invece, i criteri e le modalità per la concessione dei benefici a fondo perduto previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3, del PNRR, al fine di incentivare la realizzazione di almeno 13.755 infrastrutture di ricarica veloci per veicoli elettrici nei centri urbani.
Le risorse finanziarie sono complessivamente pari a 353.159.625 euro e così ripartite:
I soggetti beneficiari sono gli stessi, ossia le imprese o gli RTI che, alla data di presentazione dell’istanza di ammissione al beneficio stesso, dimostrano di aver gestito infrastrutture di ricarica operative sul territorio dell’Unione europea, in misura pari ad almeno il 5% del numero di infrastrutture di ricarica per cui hanno presentato istanza.
Sono ammissibili al beneficio gli stessi progetti elencati al precedente decreto, ossia i progetti che:
Nei centri urbani si installeranno colonnine da almeno 90 kW e si terrà conto nella definizione dei criteri dell’attuale parco circolante, della disponibilità di rimesse, parcheggi, box auto privati, della qualità dell’aria, dell’attuale penetrazione di auto elettriche e della vocazione turistica dei Comuni.
Per i punti di ricarica nei centri urbani, si terrà conto dell’attuale parco circolante, della disponibilità di rimesse, parcheggi e box auto privati, della qualità dell’aria e della vocazione turistica dei Comuni.
I due decreti sono in vigore dal 14 febbraio 2023.
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