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Commissione Baratono presso il MIT: dal 2019 (a regime dal 2022) appalti con il BIM per le opere sopra i 100 milioni

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La Commissione Baratono presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  si avvia alla conclusione dei propri lavori: ecco le prime indicazioni

Da alcune indiscrezioni trapelate nelle ultime ore dagli ambienti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si apprendono gli orientamenti attuali della Commissione consultiva istituita presso di esso, chiamata a definire le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà del BIM da parte delle Stazioni Appaltanti, le Amministrazioni Concedenti e gli Operatori Economici.

I lavori, che dovrebbero concludersi entro la fine del mese di febbraio p.v., secondo le notizie raccolte prospetterebbero un’entrata in vigore dell’obbligo di adozione del BIM per “fasce”, modulati con i seguenti step:

  • un primo obbligo dal 2019, per le opere il cui importo supererebbe i 100 milioni di euro
  • un secondo step riguarderà il triennio 2019-2021 dove l’obbligo dovrebbe estendersi ad altre tipologie di opere individuate non per importo, ma per la complessità; dunque riguarderà opere strategiche caratterizzate da particolari condizioni di sicurezza in ragione dell’alto numero di persone che le utilizzeranno
  • infine dal 2022 l’uso del BIM sara esteso a tutte le opere eccezion fatta per quelle residenziali e non caratterizzate da particolari problematiche di sicurezza

La Commissione chiamata a fornire le indicazioni per l’entrata in vigore del BIM nelle opere pubbliche, è stata istituita presso il MIT secondo quanto previsto dal nuovo codice appalti (D.Lgs. 50/2016), art. 23 comma 13:

Con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro il 31 luglio 2016, anche avvalendosi di una Commissione appositamente istituita presso il medesimo Ministero, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica sono definiti le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà dei suddetti metodi presso le stazioni appaltanti, le amministrazioni concedenti e gli operatori economici, valutata in relazione alla tipologia delle opere da affidare e della strategia di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e del settore delle costruzioni.

Il decreto di istituzione della Commissione è stato emanato nel mese di luglio 2016 (“Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n.242 del 15 luglio 2016”) e all’articolo 2 ne indicava anche i componenti:

  1. Ing. Pietro Baratono, provveditore interregionale per le opere pubbliche Lombardia ed Emilia Romagna (che la presiede)
  2. dott.ssa Antonella Nicotera, Vice Capo Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
  3.  dott.ssa Bernadette Veca, Direttore Generale per la regolazione e i contratti pubblici
  4. arch.Maria Lucia Conti, Provveditore interregionale per le opere pubbliche Toscana, Umbria e Marche
  5. ing. Mario Nobile, Direttore Generale dei sistemi informativi e statistici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
  6. un rappresentante dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
  7. un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica
  8. un rappresentante dell’Università degli Studi di Brescia
  9. un rappresentante dell’Università degli Studi di Roma – La Sapienza
  10. un rappresentante dell’Università degli Studi di Federico II – Napoli
  11. un rappresentante del Politecnico di Milano
  12.  un rappresentante dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID)

Con un ulteriore decreto dello stesso Ministero dell’agosto del 2016 (“Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n.297 del 31 agosto 2016”), tali componenti venivano integrati con l’aggiunta di un rappresentante della “Rete delle professioni tecniche”, il coordinatore ing. Zambrano, già presidente del CNI.

 

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