Collaudo statico e collaudatore statico
Cos’è il collaudo statico, quando è obbligatorio. Chi è e cosa fa il collaudatore statico? Quali sono le sue responsabilità?
Collaudo statico e collaudatore statico: in questo articolo analizzeremo cos’è il collaudo statico e qual è la figura preposta per poterlo effettuare.
Eseguire il collaudo statico, o collaudo strutturale, su un edificio comporta una serie di responsabilità per il tecnico abilitato, motivo per cui ti consiglio di affidarti ad un software per la gestione degli errori di progettazione puoi individuare eventuali carenze su disegni 2D, foto o modelli 3D. Puoi trasformare l’errore in un progetto di attività, assegnando le attività alla figura professionale preposta in un solo click. Puoi seguire l’errore dalla segnalazione fino alla risoluzione, ottenendo un progetto di qualità.
Il collaudo statico nasce con la legge 1086 del 1971 relativa alle strutture in cemento armato normale e precompresso. Con esso si accerta la conformità dell’opera ai contratti e alle regole d’arte, è l’atto definitivo per l’approvazione di un’opera.
Il collaudo statico è la procedura da utilizzare per valutare le prestazioni delle opere e delle sue componenti strutturali comprese nel progetto, incluse eventuali varianti; si effettua in corso d’opera: un edificio non può essere posto in esercizio fino al rilascio del certificato statico. Effettuare le opportune verifiche a lavori ultimati è difficile, perciò il collaudatore deve effettuare visite periodiche per tutta la durata della costruzione.
Le finalità del collaudo statico sono:
Il collaudo statico deve essere effettuato quando si costruisce un elemento strutturale di qualsiasi materiale (calcestruzzo armato, legno, acciaio). Appare evidente che è una pratica obbligatoria in caso di nuova costruzione, ampliamento o ristrutturazione globale.
Alcune costruzioni che interessano la pubblica comunità devono essere sottoposte a collaudo statico. Nello specifico opere:
Secondo il capitolo 8 della circolare delle NTC il collaudo statico strutture esistenti viene effettuato quando si compiono interventi di:
Per gli interventi di riparazione e per gli interventi locali sulle costruzioni esistenti, come definiti dalla normativa tecnica, il certificato di collaudo è sostituito dalla dichiarazione di regolare esecuzione resa dal direttore dei lavori.
Il collaudo deve essere eseguito da un collaudatore, nello specifico un ingegnere o da un architetto regolarmente iscritto all’albo da almeno 10 anni che non sia intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell’opera.
Il collaudo statico avviene in corso d’opera. Il collaudatore, unica figura preposta ad effettuarlo, lo fa in presenza del costruttore e del soggetto che ha commissionato l’opera, facendo un confronto tra il risultato finale e il progetto. In questa fase il collaudatore verifica che siano state rispettate le regole progettuali, controlla una serie di documenti che diano garanzia di qualità. Inoltre, se necessario, procede anche alle prove di carico dei materiali.
Lo svolgimento del collaudo statico avviene, secondo le NTC, attraverso i determinati adempimenti sia tecnici che amministrativi. Analizziamoli nel dettaglio:
Cosa bisogna scrivere in un certificato di collaudo statico? Quali sono i contenuti da riportare? Di seguito ti fornisco uno schema da seguire per poter elaborare un certificato di collaudo.
In questa sezione bisogna inserire tutti i riferimenti circa i depositi dei documenti fatti in ufficio, numero di protocollo, data di deposito di eventuali integrazioni. riferimento ad autorizzazioni comunali/provinciali, relazione del direttore dei lavori a lavori ultimati con relativa data, relazione a struttura ultimata circa i montaggi in stabilimento;
Specificare il committente, i progettisti, il progettista architettonico dell’opera, il progettista delle strutture, il progettista delle strutture prefabbricate, il direttore dei lavori, il direttore dei lavori nello stabilimento di produzione, il direttore dei lavori delle strutture prefabbricate nel cantiere id montaggi, il geologo.
In questa sezione bisogna fornire informazioni circa le imprese che hanno preso parte alle lavorazioni. Dovranno essere annotati i dati dell’impresa costruttrice delle strutture in opera e prefabbricate e l’impresa installatrice delle strutture prefabbricate.
Il focus dell’intero documento è di sicuro la parte relativa alla descrizione dettagliata dell’opera.
La descrizione dell’opera si compone di:
La descrizione delle strutture deve essere articolata in vari punti:
Nel certificato di collaudo occorre specificare la tipologia di materiali utilizzati per le costruzioni, come precisato nella relazione di calcolo e nella relazione illustrativa (calcestruzzo, acciaio per armatura lenta, acciaio laminato per carpenteria, legno/legno lamellare, dispositivi di appoggio, dispositivi di isolamento sismico, materiali innovativi, ecc.).
Il corticato riporta le certificazioni relative ai materiali utilizzati: origine/conformità/marcatura CE, certificati delle prove eseguite presso laboratori ufficiali, eventuali certificazioni di centri di trasformazione, altri documenti previsti dalla normativa in relazione a specifici materiali o prodotti, indicare la data e l’esito di eventuali prelievi e/o controlli effettuati dal collaudatore o dal direttore dei lavori.
E’ opportuno allegare i verbali delle prove di carico eventualmente effettuate sugli elementi/componenti strutturali; riassumerne brevemente natura ed esiti. Ti ricordo che le prove di carico sono prove di comportamento delle opere sotto le azioni di esercizio, servono ad identificare la corrispondenza del comportamento teorico con quello sperimentale. I materiali degli elementi sottoposti a collaudo devono aver raggiunto le resistenze previste per il loro funzionamento finale in esercizio. Le prove di carico si svolgono seguendo con le modalità dettate dal collaudatore (che se ne assume la piena responsabilità); per quanto riguarda la loro materiale attuazione è responsabile il direttore dei lavori.
Il certificato contiene anche l’elenco delle visite di collaudo effettuate, con le relative date e le operazioni o le prove effettuate con relativo esito. Va anche specificata la visita finale di collaudo con relativa data ed esito.
È possibile anche inserire eventuali osservazioni relative all’impostazione strutturale, ai codici di calcolo utilizzati, ai sovraccarichi, alle condizioni di sicurezza della costruzione, ecc.
Se l’opera è eseguita in regime di qualità, c’è bisogno della convalida dei documenti di controllo e della verifica della risoluzione di tutte le non conformità; se l’opera prevede aggiunte o modifiche alle strutture o alla situazione statica di costruzioni esistenti, bisogna procedere con la valutazione dell’interferenza con le strutture esistenti ed eventuale verifica generale sulla sicurezza dell’opera.
Il collaudatore certifica e collauda.
Secondo l’art. 75 del dpr 380/2001:
chiunque consente l’utilizzazione delle costruzioni prima del rilascio del certificato di collaudo è punito con l’arresto fino ad un mese o con l’ammenda da 103 € a 1032 €.
Completata la struttura con la copertura dell’edificio, il direttore dei lavori ne dà comunicazione allo sportello unico e al collaudatore.
Il collaudatore ha 60 giorni di tempo per effettuare il collaudo. Se questo non dovesse avvenire il collaudatore è punito con l’ammenda da 51 € a 516 €.
Il collaudatore redige, sotto la propria responsabilità, il certificato di collaudo che invia tramite PEC al competente ufficio tecnico regionale e al committente, dandone contestuale comunicazione allo sportello unico. Il deposito del certificato di collaudo statico equivale al certificato di rispondenza dell’opera alle norme tecniche per le costruzioni previsto dall’articolo 62 del dpr 380/2001.
Il certificato di collaudo attesta che:
Il collaudatore si assume la piena responsabilità di attestare che l’opera sia stabile e sicura per l’incolumità pubblica e procede quindi al collaudo.
Il collaudatore statico è la figura professionale preposta al controllo e alla verifica delle opere strutturali. Controlla che vengano messe in atto le prescrizioni progettuali e che siano eseguiti i controlli sperimentali. Deve essere una figura esterna che non compaia nelle fasi di progettazione, esecuzione e direzione dell’opera.
Controlla i documenti che riguardano la qualità delle opere e il registro di non conformità. La nomina del collaudatore spetta al committente il quale ha l’obbligo di comunicarla al genio civile entro 60 giorni dall’ultimazione dei lavori. Il committente preciserà altresì i termini di tempo entro i quali dovranno essere completate le operazioni di collaudo.
Il collaudatore statico deve avere alcuni requisiti: deve essere un professionista iscritto all’albo, un:
Deve essere iscritto all’albo da almeno 5 anni per opere fino ad un milione di euro. Da almeno 10 anni per opere superiori ad un milione di euro.
Il collaudatore dovrà accertare che le opere siano idonee e conformi al contratto. Deve ispezionare l’opera nelle varie fasi costruttive con particolare riguardo alle parti strutturali più importanti. Ha diversi compiti, quali:
Secondo la legge provinciale 10 settembre 1993, n. 26 (art. 24, comma 6):
Il collaudatore o i componenti della commissione di collaudo non possono aver svolto alcuna funzione decisionale diretta nell’attività di amministrazione attiva relativa alla realizzazione dei lavori soggetti a collaudo e non possono aver partecipato in alcun modo alla progettazione, alla direzione, all’alta sorveglianza e all’esecuzione dei medesimi lavori.
In fase di progettazione si possono verificare una seri di problematiche che possono generare ritardi nella ultimazione dei lavori. Con il software per la gestione degli errori nella progettazione, puoi tenere tutto sotto controllo comunicando in tempo reale i problemi attraverso schede di pianificazione facili da leggere. Hai la possibilità di aggiungere la documentazione necessaria per risolvere difetti di progetto. Ogni professionista che collabora alla realizzazione dell’opera ha una visione completa del progetto, errori inclusi.
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