Codice Appalti al via (parzialmente) il 1° Luglio
Il D.Lgs. 163/2006 (Codice degli appalti), provvedimento di recepimento delle direttive europee 2004/CE/17 e 2004/CE/18, entrerà in vigore il prossimo 1° luglio con l’esclusione di alcune disposizioni contemplate, ma non imposte, dalle suddette direttive; le modifiche vere e proprie al provvedimento, invece, auspicate dall’attuale esecutivo, arriveranno probabilmente intorno alla fine dell’anno.
Il Governo, infatti, intende differire, tra l’altro, l’entrata in vigore del dialogo competitivo, degli accordi-quadro e delle centrali di committenza, al fine di valutare l’opportunità di introdurre eventuali modifiche ed integrazioni e di assicurare agli operatori un congruo termine per adeguarsi alle relative innovazioni.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Di Pietro, nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri del 23 giugno, slitterebbe l’entrata in vigore dei seguenti articoli:
- art. 33 (Appalti pubblici e accordi quadro stipulati da centrali di committenza);
- art. 49 comma 10 (“Il contratto è in ogni caso eseguito dall’impresa che partecipa alla gara, alla quale è rilasciato il certificato di esecuzione, e l’impresa ausiliaria non può assumere a qualsiasi titolo il ruolo di appaltatore, o di subappaltatore”);
- art. 53 (Tipologia e oggetto dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture);
- art. 56 (Procedura negoziata previa pubblicazione di un bando di gara);
- art. 57 (Procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara);
- art. 58 (Dialogo competitivo);
- art. 59 (Accordi quadro).
A tale scopo sarà presentato un emendamento al decreto legge n. 173 di proroga dei termini in scadenza, attualmente all’esame al Senato (Disegno di legge numero 325 AS, “Conversione in legge del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173, recante proroga di termini per l’emanazione di atti di natura regolamentare”).
Per le trattative private e per gli appalti integrati rimarranno, quindi, in vigore le disposizioni delle Legge Merloni e del Regolamento che limitano il ricorso ad entrambi queste forme di appalto a casi eccezionali.
Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato, in via preliminare, uno schema di decreto legislativo correttivo del Codice, che contiene alcune modifiche definite “prime limitate ed essenziali” e ritenute “necessarie per consentirne la corretta applicazione, nelle more degli ulteriori approfondimenti che saranno svolti con le amministrazioni e gli operatori.”
“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173, recante proroga di termini per l’emanazione di atti di natura regolamentare. Ulteriori proroghe per l’esercizio di deleghe legislative e in materia di istruzione”

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