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Case green riqualificazione edilizio

Case green e riqualificazione del patrimonio edilizio

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Tempi meno rigidi per ogni singolo Stato membro dell’UE nell’attuazione della nuova direttiva EPBD

L’industria delle costruzioni è in procinto di sperimentare un cambiamento epocale con la revisione della direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), che ora si concentra sul patrimonio edilizio nel suo insieme, anziché sugli edifici singoli. La recente riunione dei negoziatori del Parlamento e del Consiglio di giovedì 12 ottobre 2023 ha segnato un punto di svolta, suggerendo che un accordo potrebbe essere raggiunto prima di fine anno. Durante la riunione, gli emendamenti hanno affrontato diverse questioni controverse, come la durata degli APE (attestati di prestazione energetica) e il calendario delle ristrutturazioni. Nonostante alcune differenze nazionali, è stato introdotta una nuova classe energetica per gli edifici a zero emissioni.

Vediamo insieme le principali novità.

Case green: stop alla ristrutturazione delle case più inquinanti

Nel recente round di negoziati del trilogo tra il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, la direttiva relativa alle “case green“, volta a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, ha subito una serie di modifiche che contemplano termini più estesi e un quadro normativo meno restrittivo rispetto alla versione precedentemente approvata dal Parlamento Europeo a marzo.

Nonostante gli sforzi, l’Europa non sembra ancora essere riuscita a raggiungere un accordo definitivo in merito a questa direttiva fondamentale. Il round negoziale più recente ha portato in primis a un ulteriore rinvio nell’ottenimento di un accordo finale, lasciando la situazione ancora in sospeso. La prossima occasione per cercare di risolvere le questioni critiche che ostacolano l’accordo, è prevista per dicembre. Tuttavia, nel corso della lunga riunione, i rappresentanti delle istituzioni europee, attraverso un approccio più flessibile e in contrasto con quanto proposto nella bozza iniziale del testo, hanno rivisto alcune delle parti più controverse della direttiva, tra cui gli obiettivi e i tempi necessari per rendere le abitazioni più efficienti.

Difatti, sembrerebbe che ciascuno Stato avrà il potere di selezionare le misure più adeguate al proprio contesto per conseguire la riduzione del consumo energetico negli edifici. Il nuovo testo potrebbe quindi includere la possibilità per gli stati membri di sviluppare un piano di rinnovamento degli edifici che miri a ridurre il consumo energetico complessivo del patrimonio edilizio residenziale entro il 2050.

Case Green: le principali novità

La direttiva Europea sulle prestazioni Energetiche degli edifici comunemente chiamata “case green”, risulta essere in contino aggiornamento. Dopo aver ottenuto, il 14 marzo scorso, l’ok dal Parlamento europeo è entrato nell’ultima fase del processo legislativo: i negoziati ufficiali (Trilogo). Tuttavia, per rimanere sempre aggiornato sugli ultimi sviluppi in tema di efficientamento energetico, ti consiglio di leggere 2 speciali sulle novità principali delle case green, e un approfondimento sulla nuova direttiva EPBD.

Case green: i principali cambiamenti

Le principali modifiche apportate nel trilogo della settimana scorsa, offrono un notevole grado di flessibilità agli Stati membri nell’applicazione delle nuove norme. Adesso, spetterà a ciascuno Stato di elaborare piani per il periodo fino al 2050, con scadenze intermedie, al fine di ridurre il consumo energetico. Restano da affrontare alcune questioni, come l’installazione di pannelli solari su edifici pubblici, misure finanziarie e mutui green. Quest’ultimi sembrano favorite con dei tassi agevolati solo l’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica, lasciando meno attraenti le altre proprietà sul mercato. Rimane aperta anche la questione sui costi e sulle agevolazioni fiscali per le famiglie chiamate a ristrutturare i loro immobili per migliorarne l’efficienza energetica. La recente normativa dell’Unione Europea apre quindi nuovi scenari nel mondo dell’edilizia, ma con numerosi interrogativi su come conformarsi a queste nuove disposizioni. Per affrontare questa sfida, ti consigliamo di esplorare il software per la certificazione energetica degli edifici aggiornato alle normative attuali. Sarà un prezioso alleato nella tua transizione verso l’efficienza energetica e la sostenibilità, in vista delle nuove regole.

Case green: il quadro della situazione odierna

Nel primo trimestre del 2023, l’Unione Europea ha approvato la direttiva EPBD, nota come “case green”, la quale prevede un pacchetto normativo mirato a promuovere la ristrutturazione di edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. L’obiettivo principale è ridurre del 55% le emissioni nocive entro il 2030, un passo chiave verso la neutralità climatica entro il 2050. La direttiva si concentra sull’efficienza energetica degli edifici, attraverso la ristrutturazione degli immobili esistenti al fine di ridurne i consumi energetici e le emissioni di CO2, con particolare attenzione agli edifici residenziali e non residenziali (con alcune eccezioni), e prevedendo il raggiungimento di determinate classi energetiche:

  • gli edifici residenziali dovranno essere ristrutturati per raggiungere:
    • la classe energetica E entro il 2030;
    • la classe energetica D entro il 2033;
  • gli altri edifici non residenziali e pubblici dovranno raggiungere:
    • la classe E entro il 2027;
    • la classe D entro il 2030;

tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028.

Case green: situazione in Italia

In Italia, la revisione della direttiva sulle “case green” ha ricevuto un’accoglienza positiva, soprattutto da parte dei rappresentanti della maggioranza di governo e delle associazioni del settore edile. La situazione italiana è particolare, basti pensare che meno dell’8% delle abitazioni è stato costruito negli ultimi vent’anni. La revisione della direttiva si presenta come un’opportunità per migliorare l’efficienza energetica di un’ampia parte del patrimonio edilizio italiano, contribuendo alla riduzione delle emissioni nocive e alla promozione della sostenibilità nel settore delle costruzioni. In vista dell’attuazione della nuova direttiva, si ipotizza che molti immobili in Italia potrebbero perdere valore se non adeguatamente ristrutturati. Per evitare sorprese, è essenziale, quindi, valutare interventi di miglioramento, se la tua abitazione ha una bassa classe energetica. A tal riguardo, per gli addetti ai lavori, è utile valutare il software di certificazione energetica, un valido strumento per gestire progetti di nuovi edifici a zero emissioni, verifiche di conformità normativa e lavori di riqualificazione energetica.

 

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