Cambiano di nuovo le regole per la certificazione energetica: arrivano le nuove UNI 11300 e 10349
Pubblicate le nuove norme UNI 11300 parte 4 (aggiornamento), parte 5 e parte 6 e le UNI 10349 parte 1, 2 e 3: tra meno di 90 giorni saranno operative le nuove regole per la certificazione energetica
Il 31 marzo 2016 sono state pubblicate nuove norme UNI che riguardano la certificazione energetica e il calcolo delle prestazioni termiche. Stiamo parlando delle UNI 11300 e delle UNI 10349.
Si modificano, dunque, le regole per la certificazione energetica che saranno in vigore dopo 90 giorni dalla pubblicazione delle nuove norme UNI, ossia dal 29 giugno 2016.
UNI 11300
UNI/TS 11300-4:2016: “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria”
La specifica tecnica riguarda il calcolo del fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale e la
produzione di acqua calda sanitaria nel caso vi siano sottosistemi di generazione che forniscono energia termica utile da energie rinnovabili o con metodi di generazione diversi dalla combustione a fiamma di combustibili fossili trattata nella UNI/TS 11300-2.
Si considerano i seguenti sottosistemi per produzione di energia termica e/o elettrica:
- impianti solari termici
- generatori a combustione alimentati a biomasse
- pompe di calore
- impianti fotovoltaici
- cogeneratori
Sono inoltre considerate le sottostazioni di teleriscaldamento.
UNI/TS 11300-5:2016: “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 5: Calcolo dell’energia primaria e della quota di energia da fonti rinnovabili”
La specifica tecnica fornisce metodi di calcolo per determinare in modo univoco e riproducibile applicando la normativa tecnica citata nei riferimenti normativi:
- il fabbisogno di energia primaria degli edifici sulla base dell’energia consegnata ed esportata
- la quota di energia da fonti rinnovabili
Fornisce inoltre precisazioni e metodi di calcolo che riguardano:
- le modalità di valutazione dell’apporto di energia rinnovabile nel bilancio energetico
- la valutazione dell’energia elettrica esportata
- la definizione delle modalità di compensazione dei fabbisogni con energia elettrica attraverso energia elettrica prodotta da rinnovabili
- la valutazione dell’energia elettrica prodotta da unità cogenerative
UNI/TS 11300-6:2016: “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 6: Determinazione del fabbisogno di energia per ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili”
La specifica tecnica fornisce dati e metodi per la determinazione del fabbisogno di energia elettrica per il funzionamento di impianti destinati al sollevamento e al trasporto di persone o persone accompagnate da cose in un edificio, sulla base delle caratteristiche dell’edificio e dell’impianto.
I suddetti metodi di calcolo tengono in considerazione solo il fabbisogno di energia elettrica nei periodi di movimento e di sosta della fase operativa del ciclo di vita.
UNI 10349
Le nuove norme UNI della serie 10349 pubblicate il 31 marzo 2016 sono le seguenti:
UNI 10349-1:2016: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Dati climatici – Parte 1: Medie mensili per la valutazione della prestazione termo-energetica dell’edificio e metodi per ripartire l’irradianza solare nella frazione diretta e diffusa e per calcolare l’irradianza solare su di una superficie inclinata“.
La UNI 10349-1 fornisce, per il territorio italiano, i dati climatici convenzionali necessari per la verifica delle prestazioni energetiche e termoigrometriche degli edifici, inclusi gli impianti tecnici per la climatizzazione estiva e invernale ad essi asserviti. La norma fornisce inoltre metodi di calcolo per:
- ripartire l’irradianza solare oraria nella frazione diretta e diffusa
- calcolare l’energia raggiante ricevuta da una superficie fissa comunque inclinata ed orientata
La nuova UNI 10349-1 sostituisce la UNI/TR 11328-1:2009.
UNI/TR 10349-2:2016: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Dati climatici – Parte 2: Dati di progetto”
Il rapporto tecnico fornisce, per il territorio italiano, i dati climatici convenzionali necessari per la
progettazione delle prestazioni energetiche e termoigrometriche degli edifici, inclusi gli impianti tecnici per la climatizzazione estiva ed invernale ad essi asserviti. I dati di progetto contenuti nel rapporto tecnico sono rappresentativi delle condizioni climatiche limite, da utilizzare per il dimensionamento degli impianti tecnici per la climatizzazione estiva e invernale e per valutare il rischio di surriscaldamento estivo.
UNI 10349-3:2016: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Dati climatici – Parte 3: Differenze di temperatura cumulate (gradi giorno) ed altri indici sintetici”
La UNI 10349 – 3 fornisce metodi di calcolo e prospetti di sintesi relativi a indici sintetici da utilizzarsi per la descrizione climatica del territorio. La UNI 10349-3 completa la UNI EN ISO 15927-6 fornendo la metodologia di calcolo per la determinazione, sia nella stagione di raffrescamento, sia nella stagione di riscaldamento degli edifici, dei gradi giorno, delle differenze cumulate di umidità massica, della radiazione solare cumulata su piano orizzontale e dell’indice sintetico di severità climatico del territorio. Gli indici possono anche essere utilizzati per una prima verifica di massima degli impianti.

Quando finirà questa assurdità che per possedere il testo di una normativa tecnica UNI cogente per LEGGE occorre pagare UNI?
E’ come sorridere a chi ti frusta…! Masochismo totale!
agli Italiani più li ***** e più ti sorridono ricorda Luigi
Il collega ha perfettamente ragione. Il motivo principale è che l’ UNI è diretta emanazione di Confindustria che si scrive le regole tecniche come meglio crede e poi fa cassa con i professionisti che per lavoro sono costretti a possederle. Il problema riguarda infatti tutti i settori dell’edilizia compresi lo strutturale, l’acustica ambientale e così via. Per la verità un piccolo passo in avanti negli ultimi due anni è stato fatto ed almeno per gli ingegneri (per le atre categorie non so) è possibile scaricare le norme in sola visualizzazione gratuitamente per un certo periodo di tempo ed eventualmente acquistarle al costo di 15euro+IVA (che rispetto alle centinaia di euro di prima…).
Io mi chiedo……….questo continuo e incessante mutamento di norme con conseguente cambiamento dei vari parametri di calcolo si ripercuotono inevitabilmente sul dimensionamento e funzionamento degli impianti che progettiamo………….siamo certi che prima o poi non incapperemo in anomalie o mal funzionamenti di questi ?
concordo pienamente: le norme uni richiamate dalle leggi dovrebbero essere allegate alla leggi stesse.
Condivido il pensiero di Luigi Buttini e a questo proposito ho creato un pagina FB per dire basta a questa assurdità di dover pagare una norma che diventa cogente nel momento in cui è citata da una legge o da un decreto.
https://www.facebook.com/LeggiGratis/?fref=nf
Quindi altri aggiornamenti di software…??
Già … E anche nuovi corsi di aggiornamento e tutto quello che comporta in spese tempo … Siamo in un paese assurdo …ago appena acquistato un aggiornamento di un aggiornamento di un programma che avevo e ora dovrò riacquiare tutto e rifare i corsi … Siamo in un paese di matti … Quando la finiremo?
IL Fatto che le NORME UNI pur essendoci l’obbligo per legge di applicarle si debbano anche acquistare a caro prezzo! è un’assurdità solo ITALIANA!!!
Mi suona strano il fatto che io sia tenuto a conoscere la legge e che contestualmente debba pagare per conoscerne il contenuto, primo. Secondo, e basta a cambiare continuamente leggi
. . . un governo che non sa creare lavoro crea burocrazia con notevoli costi per tutti i cittadini! Alla faccia della semplificazione.
Ed ancora, ma tutto quanto “realizzato” fino ad ora è ancora valido e soprattutto sicuro?
Cambiano continuamente le norme ma le leggi della fisica tecnica sono sempre quelle. Questi continui cambiamenti sono solo un balzello che i professionisti devono pagare a UNI e produttori di software cui si aggiunge l’onere non indifferente in termini di tempo speso per nulla. E sulle ricadute in termini di miglioramento della progettazione e della costruzione impiantistica che ciò comporta ci sarebbe molto ma molto su cui discutere. Mentre perdo tempo per studiare montagne di norme, seguo corsi di “aggiornamento” per poter esercitare la libera professione, aggiorno i software (non solo quelli di progettazione ahimè) e ne capisco le modifiche sulle nuove versioni non ho tempo per pensare alla progettazione e seguire con la dovuta attenzione i cantieri. Ma chi me l’ha fatto fare di esercitare la libera professione?