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Bonus mobili 2019

Bonus mobili 2019, ultimo rinnovo?

La legge di Bilancio 2019 proroga di un altro anno il bonus mobili, la detrazione fiscale del 50% su un importo complessivo massimo di 10.000 euro. Attenzione, potrebbe essere l’ultimo rinnovo

La legge n. 145/2018 (legge di Bilancio 2019) all’art. 1 commi 67 e 68, proroga di un ulteriore anno le detrazioni fiscali per la casa, per ulteriori dettagli vedi la tabella di sintesi sulle detrazioni fiscali per il 2019.

Tra le varie proroghe vi è quella relativa al bonus mobili, che permetterà lo sgravio fiscale per tutte le spese sostenute fino al 31 dicembre 2019.

Per tutto il 2019 sarà, quindi, possibile acquistare mobili e grandi elettrodomestici ed usufruire della detrazione del 50% calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.

In base ad alcune dichiarazioni degli esponenti del Governo, potrebbe essere l’ultimo anno per usufruire di questa agevolazione: per il 2020 il bonus mobili potrebbe essere non rinnovato.

Le regole del bonus mobili 2019

La legge di Bilancio 2019, modificando la legge n. 90/2013, estende la possibilità di usufruire del bonus mobili fino al 31 dicembre 2019, per un importo massimo di 10.000 euro per unità immobiliare.

Infatti, la norma, dopo le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2019, già pubblicata in Gazzetta prevede quanto segue:

ai contribuenti che fruiscono della detrazione di cui al c. 1, limitatamente agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2018, è altresì riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute nell’anno 2019 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 50 % delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10 mila euro, considerato, per gli interventi effettuati nell’anno 2018 ovvero per quelli iniziati nel medesimo anno e proseguiti nel 2019, al netto delle spese sostenute nell’anno 2018 per le quali si è fruito della detrazione.
Ai fini della fruizione della detrazione dall’imposta, le spese di cui al presente comma sono computate indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione che fruiscono delle detrazioni di cui al c. 1.

Pertanto per usufruire del bonus mobili 2019, i requisiti sono i seguenti:

  • aver iniziato un’attività edilizia successivamente al 1° gennaio 2018, grazie alla quale si usufruisce della detrazione del 50%
  • acquistare mobili o elettrodomestici di classe A+ (A per i forni…) da installare nell’immobile oggetto di  intervento

I beni agevolati

La detrazione spetta per le spese sostenute di:

  • mobili nuovi
  • grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica

Rientrano tra i mobili agevolabili:

  • letti e materassi
  • armadi e cassettiere
  • librerie e credenze
  • scrivanie e tavoli
  • sedie
  • comodini
  • divani e poltrone
  • apparecchi di illuminazione

Mentre non sono agevolabili:

  • porte
  • pavimentazioni
  • tende e tendaggi
  • complementi di arredo

Rientrano fra i grandi elettrodomestici:

  • frigoriferi e congelatori
  • lavatrici e asciugatrici
  • lavastoviglie
  • apparecchi di cottura
  • stufe elettriche
  • piastre riscaldanti elettriche
  • forni a microonde
  • apparecchi elettrici di riscaldamento e radiatori elettrici
  • ventilatori elettrici ed apparecchi per il condizionamento

È possibile detrarre anche le spese per trasporto e montaggio dei beni acquistati.

Bonus mobili 2019, come pagare?

I pagamenti devono essere effettuati con una delle seguenti modalità:

  • bonifico ordinario
  • carte di credito
  • carta di debito

Come precisato nella circolare n. 7/2016 dell’Agenzia delle Entrate, se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

Quando si utilizzano carte credito o carte di debito, la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare, evidenziata nella ricevuta telematica di avvenuta transazione e non nel giorno di addebito sul conto corrente del titolare stesso.

Non è consentito effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Bonus mobili 2019, adempimenti

Se il pagamento è effettuato con bonifico, è opportuno indicare:

  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato

Come visto prima, non è necessario utilizzare il modello predisposto per la ritenuta d’acconto da parte delle banche o poste (ritenuta d’acconto).

I documenti da conservare sono:

  • l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, documentazione di addebito sul conto corrente)
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti

Interventi edilizi che danno diritto al bonus mobili

Il bonus mobili è collegato ai seguenti interventi edilizi:

  • manutenzione ordinaria su parti comuni di edificio residenziale
  • manutenzione straordinaria su parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali
  • restauro e risanamento conservativo su parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali
  • ristrutturazione edilizia su parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali
  • ricostruzione o ripristino a seguito di eventi calamitosi se sia stato dichiarato lo stato di emergenza
  • restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o
  • ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile

 

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