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Atto organizzativo BIM

Atto organizzativo BIM: tutto quello che devi sapere

L’Atto organizzativo BIM è uno degli adempimenti principali a cura delle stazioni appaltanti. Scopri di cosa si tratta e come predisporlo correttamente

Nel mondo delle costruzioni, l’innovazione e la digitalizzazione stanno rivoluzionando il modo in cui si pianificano, si progettano e si realizzano gli interventi. Un aspetto fondamentale di questa trasformazione è l’adozione del BIM (Building Information Modeling), una metodologia che consente di gestire l’intero ciclo di vita di un’opera in modo integrato e collaborativo.

In questo contesto, l’atto organizzativo BIM gioca un ruolo chiave nel garantire la corretta implementazione del BIM nella Pubblica Amministrazione (PA).

L’attuazione dell’Atto Organizzativo BIM è uno degli adempimenti preliminari cui devono rispondere le stazioni appaltanti per procedere alla gestione degli appalti BIM, ma è obbligatorio anche per una qualunque organizzazione che opera nel settore e che decide di acquisire la certificazione BIM prevista dalla UNI/PdR 74:2019. In questo articolo, analizzeremo tutto quello che devi sapere sull’atto organizzativo BIM, dai suoi obiettivi e contenuti alle sfide e alle opportunità che comporta.

Anche le stazioni appaltanti avranno l’obbligo di migrare verso piattaforme aperte interoperabili (BIM): dovranno adottare metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per importo a base di gara superiore a 1 milione di euro.

Nello specifico, gli adempimenti in capo alla stazione appaltante sono vari: dalla formazione del personale alla predisposizione dell’atto organizzativo, dall’acquisizione di un ambiente di condivisione dei dati all’opportuna configurazione dello stesso, dalla predisposizione dei capitolati informativi alla gestione delle offerte, ecc. Non rischiare di trovarti impreparato. Per adeguare al meglio i tuoi sistemi e per essere certo di rispondere appieno ai nuovi adempimenti, affidati ad un unico interlocutore in grado di assisterti al meglio.

Cos’è l’atto organizzativo BIM?

L’atto organizzativo BIM è un documento che definisce le regole, le responsabilità e le procedure per l’adozione e l’utilizzo del BIM all’interno della pubblica amministrazione.

Esso stabilisce gli standard e le linee guida per la gestione dei dati, la condivisione delle informazioni e la collaborazione tra i diversi attori coinvolti nel processo edilizio. L’atto organizzativo BIM è uno strumento essenziale per garantire un approccio omogeneo e coerente all’adozione del BIM, favorendo l’innovazione e la trasparenza nei progetti pubblici.

Atto organizzativo BIM - linee guida

Atto organizzativo BIM – linee guida

Perché è necessario l’atto organizzativo BIM e quali sono i riferimenti normativi?

L’qtto organizzativo BIM è necessario per assicurare che la pubblica amministrazione adotti il BIM in modo efficace e uniforme. Esso contribuisce a migliorare la qualità dei progetti, efficientare le attività interne agli uffici tecnici della PA, orientare i fornitori di servizi, ridurre i costi, ottimizzare i tempi di realizzazione e aumentare la trasparenza nel settore delle costruzioni.

A livello normativo, l’atto organizzativo BIM si basa su direttive e regolamenti nazionali e internazionali che promuovono l’adozione del BIM nelle opere pubbliche, come il dm 560/2017 (noto come decreto BIM) e il più recente codice appalti dlgs 36/2023, che nell’allegato I.9 detta le regole per la digitalizzazione delle costruzioni.

Nello specifico, la nuova disciplina sugli appalti pubblici prevede espressamente che le stazioni appaltanti, prima di adottare i processi relativi alla gestione informativa digitale delle costruzioni per i singoli procedimenti, indipendentemente dalla fase progettuale e dal relativo valore delle opere, provvedono necessariamente a “redigere e adottare un atto di organizzazione per la formale e analitica esplicazione delle procedure di controllo e gestione volte a digitalizzare il sistema organizzativo dei processi relativi all’affidamento e all’esecuzione dei contratti pubblici, oltre che per la gestione del ciclo di vita dei beni disponibili e indisponibili. Tale atto di organizzazione è integrato con gli eventuali sistemi di gestione e di qualità della stazione appaltante” (All. I.9 art. 1 comma 2 dlgs 36/2023).

Chi deve redigere l’atto organizzativo BIM?

La redazione dell’atto organizzativo BIM è di competenza della stazione appaltante e deve coinvolgere tutti i soggetti del processo edilizio, come progettisti, direzione lavori, imprese e fornitori. La collaborazione tra questi attori è fondamentale per garantire che l’atto organizzativo BIM rispecchi le esigenze e le specificità di ciascun progetto e per assicurare un’adozione efficace e sostenibile del BIM nei processi di gestione del patrimonio della PA.

Quali sono i contenuti di un atto organizzativo BIM?

Un atto organizzativo BIM deve includere diversi elementi chiave per garantire un’adozione efficace del BIM nella pubblica amministrazione. Tra questi, possiamo trovare:

  • glossario di termini: un elenco di definizioni e termini tecnici utilizzati nel BIM, per assicurare una comprensione comune tra i vari attori coinvolti;
  • ambiti di applicazione del BIM nei processi operativi della PA: una descrizione dei processi e delle attività in cui il BIM viene utilizzato, come la progettazione, la direzione lavori, la manutenzione e la gestione del patrimonio;
  • indirizzi per la gestione del procedimento di aggiudicazione: linee guida e criteri per l’assegnazione dei contratti di progettazione e realizzazione basati sul BIM, per garantire trasparenza e concorrenza;
  • indirizzi per la gestione dei processi interni alla PA: procedure e responsabilità per la gestione dei dati BIM all’interno dell’amministrazione, per assicurare la corretta implementazione del BIM e la condivisione delle informazioni;
  • indirizzi per la progettazione: linee guida per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione del progetto basate sul BIM, incluse le fasi di verifica e validazione;
  • indirizzi per la gestione del progetto: criteri e modalità per la creazione, la gestione e l’aggiornamento degli archivi di dati BIM all’interno e per tramite l’Ambiente di Condivisione Dati, per garantire la disponibilità e l’accessibilità delle informazioni nel tempo.
Atto organizzativo BIM, contenuti

Atto organizzativo BIM, contenuti

Quali sono i processi di controllo e di gestione delle singole fasi del BIM per la pubblica amministrazione?

I processi di controllo e gestione delle singole fasi del BIM per la pubblica amministrazione includono:

  1. Pianificazione: definizione degli obiettivi, delle tempistiche e delle risorse necessarie per l’implementazione del BIM nel progetto.
  2. Progettazione: utilizzo del BIM per la creazione di modelli digitali tridimensionali della costruzione e la definizione delle specifiche tecniche e dei requisiti prestazionali.
  3. Coordinamento: condivisione delle informazioni tra i vari attori coinvolti nel progetto e verifica della compatibilità tra i diversi modelli BIM.
  4. Verifica e validazione: controllo della conformità del progetto rispetto agli obiettivi, ai requisiti e alle normative vigenti, attraverso l’uso di software specifici e processi di revisione.
  5. Realizzazione: monitoraggio dell’andamento dei lavori, della qualità e dei costi, utilizzando il BIM come strumento di supporto alla direzione lavori e alla gestione del cantiere.
  6. Manutenzione e gestione: utilizzo dei dati BIM per la programmazione e l’esecuzione delle attività di manutenzione e la gestione delle opere nel corso del loro ciclo di vita.
Atto organizzativo BIM, processi di controllo

Atto organizzativo BIM, processi di controllo

Chi gestisce i dati BIM nei processi della Pubblica Amministrazione?

La gestione dei dati BIM nei processi della PA è affidata ad alcune figure professionali, tra cui:

  • il BIM Manager: responsabile della pianificazione e del controllo del processo BIM, dalla programmazione alla realizzazione del progetto;
  • il CDE Manager: responsabile della pianificazione e del controllo del processo BIM all’interno dell’Ambiente di Condivisione Dati (dall’acronimo internazionale CDE) che lavora per conto della S.A. a stretto contatto con il BIM Manager;
  • il BIM Coordinator: figura che supporta il BIM Manager nella gestione dei modelli BIM e nella verifica della qualità delle informazioni prodotte dai diversi attori coinvolti;
  • i BIM Specialist: professionisti che lavorano sui singoli modelli BIM, come architetti, ingegneri e tecnici specializzati in diverse discipline, capaci di raccogliere in modelli BIM le informazioni tecniche del progetto.
Figure BIM

Figure BIM

 

L’atto organizzativo BIM è uno strumento fondamentale per la pubblica amministrazione, che permette di garantire un’adozione efficace e uniforme del BIM nei processi edili e non solo.

Grazie all’utilizzo del BIM, è possibile migliorare la qualità dei progetti, ridurre i costi, ottimizzare i tempi di realizzazione e aumentare la trasparenza nel settore delle costruzioni, ma non solo! La creazione di gemelli digitali delle opere permettere di raccogliere tutte le informazioni essenziali per la corretta gestione del bene nel suo ciclo vita. La conoscenza e la comprensione dell’atto organizzativo BIM sono essenziali per tutti gli attori coinvolti nel processo, per assicurare un’implementazione efficace e sostenibile del BIM.

Atto organizzativo BIM e Domande frequenti (FAQ)

Quali sono i principali vantaggi dell’adozione del BIM nella Pubblica Amministrazione?

Il BIM (Building Information Modeling) è un processo di gestione delle informazioni relative a una costruzione, basato sull’utilizzo di modelli tridimensionali digitali. I modelli raccolgono le informazioni geometriche e prestazionali delle parti d’opera e così diventano veri e propri gemelli virtuali delle opere reali. Attraverso vari strumenti di gestione, poi, queste informazioni possono essere estrapolate dai modelli per eseguire analisi, previsioni e programmazioni. Tra i principali vantaggi dell’adozione del BIM nella Pubblica Amministrazione ci sono la migliore qualità dei progetti, la riduzione dei costi, l’ottimizzazione dei tempi di realizzazione, l’aumento della trasparenza e la facilitazione della comunicazione tra i diversi attori coinvolti.

Quali figure professionali sono coinvolte nella gestione dei dati BIM nella Pubblica Amministrazione?

Le principali figure professionali coinvolte nella gestione dei dati BIM nella Pubblica Amministrazione sono il BIM Manager, il BIM Coordinator, il CDE Manager e i diversi BIM Specialist, che lavorano sui singoli modelli BIM in diverse discipline. Le conoscenze, le competenze e le responsabilità di tali figure vengono specificate nella UNI 11337-7.

Quali sono i principali riferimenti normativi per l’atto organizzativo BIM in Italia?

In Italia, i principali riferimenti normativi per l’atto organizzativo BIM sono il Decreto Ministeriale 560 del 1° dicembre 2017 integrato poi col D.M. 312/2021, il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici D.Lgs. n. 36 del 31 marzo 2023 all’allegato I.9 e le Linee Guida per l’adozione del BIM nelle infrastrutture e nelle opere pubbliche, emanate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).

Quali sono gli obiettivi principali dell’Atto organizzativo BIM?

Gli obiettivi principali dell’atto organizzativo BIM sono definire le modalità di adozione del BIM nella Pubblica Amministrazione, o in una più generica organizzazione che lavora nel settore e intende certificarsi, garantire un’implementazione uniforme ed efficace del processo BIM e promuovere la collaborazione e la condivisione delle informazioni tra i diversi attori coinvolti nel processo edilizio.

In quali ambiti è possibile applicare il BIM nei processi operativi della Pubblica Amministrazione?

Il BIM può essere applicato in diversi ambiti dei processi operativi della Pubblica Amministrazione e può seguire l’intero iter procedurale, dalla programmazione all’esecuzione dell’incarico e dell’opera fino alla manutenzione e gestione degli edifici e delle infrastrutture pubbliche.

Come viene garantita la formazione e l’aggiornamento del personale coinvolto nel processo BIM nella Pubblica Amministrazione?

La formazione e l’aggiornamento del personale coinvolto nel processo BIM nella Pubblica Amministrazione devono essere ben pianificati attraverso la produzione di un apposito Piano di Formazione del personale, come richiesto dal Decreto BIM e dal Nuovo Codice Appalti quale adempimento preliminare. La formazione può essere garantita attraverso programmi di formazione specifici, workshop, seminari e corsi di aggiornamento, organizzati sia internamente che esternamente all’ente pubblico.

Quali sono gli strumenti e le tecnologie utilizzate nel processo BIM?

Nel processo BIM vengono utilizzati diversi strumenti e tecnologie, tra cui software per la modellazione e l’analisi dei modelli BIM, piattaforme digitali di condivisione delle informazioni, sistemi di gestione del cantiere e tecnologie di realtà aumentata e virtuale. La Stazione Appaltante che intende procedere in ambiente BIM ha l’obbligo di adempiere preliminarmente alla redazione e attuazione di un Piano di manutenzione e aggiornamento degli strumenti hardware e software, per come previsto dal Decreto BIM e dal Nuovo Codice Appalti.

Come viene monitorato e valutato l’impiego del BIM nella Pubblica Amministrazione?

L’impiego del BIM nella Pubblica Amministrazione viene monitorato e valutato attraverso l’analisi dei risultati ottenuti nei vari progetti, la verifica del rispetto degli obiettivi e dei requisiti prestazionali e la raccolta di feedback e suggerimenti da parte dei diversi attori coinvolti nel processo edilizio.

 

Per essere certo di rispondere appieno ai nuovi adempimenti, affidati ad un unico interlocutore in grado di assisterti al meglio.

 

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