Attività di cantiere e tutela dell’ambiente, le linee guida Arpa
Dall’Arpa Toscana le indicazioni operative per una corretta gestione delle attività di cantiere per la tutela dell’ambiente: dall’inquinamento acustico al ripristino dei luoghi
L’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) Toscana ha di recente pubblicato le Linee guida per la gestione dei cantieri ai fini della protezione ambientale. Il documento fornisce le indicazioni da adottare per la tutela dell’ambiente durante le attività di cantiere e le operazioni di ripristino dei luoghi.
Gli argomenti vengono trattati in modo generale, fornendo indicazioni di massima in modo da poter essere applicabili a livello nazionale, in più situazioni.
Le linee guida sono utilizzabili anche per il supporto alle procedure di VIA (valutazione di impatto ambientale), con riferimento a varie tematiche (inquinamento aria, rumore, ecc.), tenendo anche conto degli ultimi atti normativi come la nuova disciplina in materia di terre e rocce da scavo.
Contenuti
Gli argomenti riguardano, principalmente, l’impostazione del cantiere e le relative modalità di conduzione. In particolare, l’Arpa ritiene che nella gestione dei cantieri di opere sottoposte a VIA, debbano essere trattate le principali tematiche ambientali:
- inquinamento acustico
- emissioni in atmosfera
- risorse idriche e suolo
- terre e rocce da scavo
- depositi e gestione dei materiali
- rifiuti
- ripristino dei luoghi
Indicazioni generali per la prevenzione dell’inquinamento ambientale
L’impresa è tenuta al rispetto della normativa vigente in campo ambientale e ad acquisire le autorizzazioni ambientali necessarie allo svolgimento delle attività. Pertanto, le nuove linee guida dovranno essere riportate nell’eventuale capitolato d’appalto, a cui l’impresa esecutrice dovrà attenersi per lo svolgimento dei lavori.
Piano ambientale di cantierizzazione
L’impresa dovrà predisporre quando richiesto dall’atto conclusivo, prima dell’inizio dei lavori, un Piano ambientale di cantierizzazione (PAC), da inviare per PEC (in formato digitale) agli Enti interessati.
Nel piano sono riportate le informazioni attinenti allo specifico progetto attraverso:
- una o più dettagliate planimetrie
- apposita e dettagliata relazione
- una valutazione tecnica
Principali tematiche ambientali
Inquinamento acustico
L’apertura di ogni area di lavoro dovrà essere preceduta da una valutazione dell’impatto acustico, nei casi previsti dalla normativa (legge 447/1995, lr 89/1998).
Le indicazioni riguardano sia l’impostazione delle aree di cantiere che le modalità operative che l’impresa è tenuta a seguire. In particolare:
- localizzare gli impianti fissi più rumorosi (betonaggio, officine meccaniche, elettrocompressori, ecc.) alla massima distanza dai ricettori esterni
- orientare gli impianti che hanno un’emissione direzionale in modo da ottenere, lungo l’ipotetica linea congiungente la sorgente con il ricettore esterno, il livello minimo di pressione sonora
Relativamente alle modalità operative, invece:
- dare preferenza al periodo diurno per l’effettuazione delle lavorazioni
- impartire idonee direttive agli operatori tali da evitare comportamenti inutilmente rumorosi
- per il caricamento e la movimentazione del materiale inerte, dare preferenza all’uso di pale caricatrici piuttosto che escavatori in quanto quest’ultimo, per le sue caratteristiche
Inoltre, l’impresa è tenuta ad impiegare macchine e attrezzature che rispettano i limiti di emissione sonora previsti, per la messa in commercio, dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria, vigente entro i 3 anni precedenti la data di esecuzione dei lavori.
Emissioni in atmosfera
Nell’impostazione e nella gestione del cantiere l’impresa dovrà assumere tutte le scelte atte a contenere gli impatti associati alle attività di cantiere per ciò che concerne l’emissione di polveri e di inquinanti.
Risorse idriche e suolo
La tutela della risorsa idrica e del suolo è correlata alla gestione delle acque che circolano all’interno del cantiere ed a quelle che si producono con le lavorazioni, nonché alla gestione dei rifiuti e di particolari impianti e lavorazioni che possono interferire con il suolo, le acque superficiali e profonde.
Terre e rocce da scavo
In linea generale, si raccomanda di preferire, laddove possibile, il riutilizzo del materiale scavato all’interno della stessa opera o in un’altra opera come sottoprodotto o il recupero come rifiuto, al fine di favorirne il reimpiego e limitare il più possibile il ricorso a materie prime di nuova estrazione.
In merito all’inquadramento normativo si rimanda a quanto previsto dal dlgs 152/2006 e dal dpr 120/2017, entrato in vigore il 22 agosto 2017, che definisce le modalità di gestione delle terre e rocce da scavo provenienti da piccoli o grandi cantieri e le relative procedure di campionamento e caratterizzazione ai fini del riutilizzo.
Depositi e gestione dei materiali
Per le materie prime, le varie sostanze utilizzate, i rifiuti ed i materiali di recupero è opportuno attuare modalità di stoccaggio e di gestione che garantiscano la separazione netta fra i vari cumuli o depositi.
Rifiuti
È necessario individuare le varie tipologie di rifiuto da allontanare dal cantiere e la relativa area di deposito temporaneo, da descrivere all’interno dell’eventuale Piano ambientale di cantierizzazione (PAC).
Ripristino dei luoghi
Il ripristino dovrà avvenire tramite:
- la verifica preliminare dello stato di eventuale contaminazione del suolo e successivo risanamento dei luoghi
- il ricollocamento del terreno vegetale accantonato in precedenza
- la ricostituzione del reticolo idrografico minore allo scopo di favorire lo scorrimento e l’allontanamento delle acque meteoriche
- l’eventuale ripristino della vegetazione tipica del luogo
Addestramento maestranze
Per la buona gestione del cantiere è fondamentale la formazione degli operatori in merito alle buone pratiche non solo ai fini della sicurezza personale, ma anche ai fini della protezione ambientale.
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