Assegno unico universale
La legge di Bilancio 2023 ha confermato e rimodulato l’assegno unico universale 2023. Ecco le regole
La legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) ha rimodulato l’assegno unico universale (AUU), portando con sé importanti novità per i beneficiari.
L’agevolazione consiste in un sostegno economico a favore delle famiglie, attribuito per ogni figlio a carico, fino al compimento dei 21 anni di età e senza limiti per i figli disabili. Ricordiamo, inoltre, che tale misura è stata introdotta nel 2022 con la legge di Stabilità n. 234/2021. L’assegno è definito unico in quanto sostituisce tutte le misure compensative (detrazioni, assegno nucleo familiare, ecc.) previste in precedenza con un’unica misura, con l’obiettivo di semplificare e potenziare gli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità.
Assegno unico universale
È un sostegno economico pensato per le famiglie con figli fino a 21 anni e senza limiti d’età per i figli disabili. Può essere richiesto dal settimo mese di gravidanza.
Spetta a tutti i cittadini italiani o cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea (o familiare) titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente oppure cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Inoltre, è necessario essere soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia.
Possono presentare le domande i soggetti che non hanno mai ricevuto il beneficio e i vecchi beneficiari che presentano una condizione familiare diversa da quella dichiarata nell’anno precedente in particolare:
Inoltre, tale domanda deve essere presentata nuovamente anche in caso di separazione dei genitori e se le condizioni del patrimonio familiare sono diverse rispetto all’anno precedente.
È possibile richiedere tale agevolazione nei seguenti modi:
Le domande possono essere presentate da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Una volta presentata la domanda, l’Assegno Unico Universale è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo e comunque entro 60 giorni dalla domanda. Nel caso di domande presentate entro il 30 giugno dell’anno in corso, l’assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno.
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In allegato il comunicato stampa dell’INPS.
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