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Art Bonus: è applicabile anche per interventi di manutenzione e restauro di beni culturali pubblici

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L’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’Art Bonus prevede il credito d’imposta anche per la progettazione di interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici

Con la risposta n. 81/2018 ad un interpello, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’Art Bonus (introdotto dalla legge n. 106/2014) prevede un credito d’imposta del 65% delle erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa anche per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.

Quesito

Il Comune istante è proprietario di una chiesa, bene che quindi rientra tra gli istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica, così come definito dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al dlgs  n. 42/2004.

L’istante intende procedere al restauro dell’edificio monumentale e pertanto chiede se alle spese attinenti l’incarico per la progettazione dei lavori di restauro si possa applicare il credito d’imposta previsto dall’Art Bonus.

Parere dell’Agenzia delle Entrate

Le Entrate chiariscono che l’art. 1 del dl n. 83/2014 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106/2014 e s.m.i., al comma 1, prevede un credito d’imposta (chiamato art-bonus), nella misura del 65 %  delle erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa per:

  • gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici
  • il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione
  • la realizzazione di nuove strutture ed il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo

Il secondo periodo del comma 2 del medesimo art.1 stabilisce che il credito d’imposta è altresì riconosciuto:

qualora le erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

In base al successivo comma 5, inoltre, i soggetti beneficiari comunicano mensilmente al Ministero l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute nel mese di riferimento.

Con riferimento al caso di specie, si ritiene che le erogazioni liberali destinate al restauro dell’edificio monumentale sopra decritto sono ammissibili al beneficio dell’Art-Bonus dal momento che il bene culturale è di proprietà del Comune e che gli interventi così come prospettati nell’istanza.

 

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